L+157, L+158: Rimane solo un week end sulla Stazione Spaziale

Samantha Cristoforetti fra il materiale da riportare a terra con Dragon SpX-6. Credit: ESA/NASA
Samantha Cristoforetti fra il materiale da riportare a terra con Dragon SpX-6. Credit: ESA/NASA

Dal Diario di bordo di Samantha Cristoforetti (nota scritta il 04/05/2015):

Avamposto Spaziale ISS. Orbita Terrestre—Giorni di missione 157 e 158 (29–30 aprile 2015)—È passato un altro weekend, ne rimane solo uno sulla Stazione Spaziale. Il grande evento del weekend è stato naturalmente la preparazione del primo caffè espresso, che ora possiamo perfino gustare in tazzine a zero-G stampate in 3D… vi dirò tutto in un’altra nota del diario, prometto.

Per ora, devo ancora recuperare sulle attività della settimana scorsa!

Mercoledì è stata la giornata in cui abbiamo dichiarato vittoria sul disimballaggio di Dragon… e siamo passati senza interruzione alla prossima battaglia: l’imballaggio e il caricamento!

Come potreste ricordare, abbiamo fatto un po’ di pre-imballaggio ancora prima che arrivasse Dragon, premarcando le borse nel cono all’estremità anteriore del Nodo 2 con una bella etichetta verde “SpX-6 Return” [viaggio di ritorno di SpX-6—N.d.T.] e un numero univoco. Ora è arrivato il momento di riempire quelle borse di altri oggetti da riportare e, naturalmente, preparare molte altre borse.

È bello potere iniziare a caricare le cose in Dragon. Fra il materiale appena arrivato e quello al momento stivato sulla ISS che sarà riportato, la situazione logistica può presentare delle sfide: nel PMM, il nostro modulo di stivaggio principale, la maggior parte delle superfici anteriori dei rack sono coperte di grandi borse assicurate con degli elastici, quindi conservare e tirare fuori le cose dagli effettivi compartimenti di stivaggio richiede un po’ di lavoro e pazienza!

Per quanto riguarda la scienza, mercoledì e giovedì ho lavorato principalmente all’esperimento in corso TripleLux-A e alla mia ultima sessione di Cardio-Ox.

Cardio-Ox è la versione abbreviata del nome, fra l’altro. Se siete curiosi di sapere il nome completo dell’esperimento, eccolo qui: “Defining the Relationship Between Biomarkers of Oxidative and Inflammatory Stress and the Risk for Atherosclerosis in Astronauts During and After Long-duration Spaceflight.” [definire le relazioni fra i biomarcatori dei processi ossidativi e degli stress infiammatori e il rischio di aterosclerosi negli astronauti durante e dopo i voli spaziali di lunga durata—N.d.T.].

Se avete avuto la pazienza di leggere fino alla fine, il nome dice davvero tutto! È ragionevole supporre che il volo spaziale, a causa dell’esposizione alle radiazioni, l’alterazione nell’assunzione di cibo, la ridotta attività fisica e l’ambiente stressante complessivo, possa causare un aumento del livello di stress ossidativo e dell’infiammazione.

Entrambe queste situazioni indesiderabili possono essere misurate indirettamente determinando le concentrazioni di alcune molecole nel sangue e nell’urina: queste molecole sono i “biomarcatori” nel nome dell’esperimento. Quindi, il primo risultato dell’esperimento è in realtà quantificare lo stress ossidativo e l’infiammazione, e a questo scopo ho fornito diversi campioni di sangue e urina nel corso della missione.

Ma la seconda parte è: come sono correlati lo stress ossidativo e l’infiammazione al rischio di aterosclerosi? Per stabilirlo, ho eseguito diverse osservazioni ecografiche guidate a distanza della mia carotide e delle arterie brachiali, alla ricerca di modifiche strutturali e funzionali che sono considerate buoni indicatori predittivi del rischio di aterosclerosi. Fra l’altro, questo è uno studio a lungo termine: l’ultima sessione post-volo si svolgerà 5 anni dopo il volo.

Non so se starò ancora scrivendo note del diario a quel punto, ma nel caso, se siete curiosi, cercate la nota R+1825!

Nota originale in inglese, traduzione italiana a cura di Paolo Amoroso—AstronautiNEWS. Leggi il Diario di bordo di Samantha Cristoforetti e l’introduzione.

  Ove non diversamente indicato, questo articolo è © 2006-2024 Associazione ISAA - Leggi la licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.

Commenti

Discutiamone su ForumAstronautico.it

Samantha Cristoforetti

Ingegnere ed ex ufficiale dell'Aeronautica Militare, dal 2009 è un’astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Ha volato nello spazio per 199 giorni, dal 23 novembre 2014 all'11 giugno 2015 per la missione Futura, svoltasi a cavallo tra Expedition 42 ed Expedition 43.