Opportunity completa la prima “maratona marziana” e resetta la memoria

Il 24 marzo scorso, il rover della NASA Opportunity ha superato i 42,195 km percorsi sulla superficie di Marte. Si tratta della prima volta che un mezzo costruito dall’uomo percorre la distanza equivalente ad una maratona olimpica su un corpo celeste che non sia il nostro pianeta.

Opportunity, atterrato su Marte nel gennaio 2004, sta esplorando il bordo ovest del grande (22 km di diametro) cratere Endeavour, raggiunto nell’agosto 2011. In questi giorni si trova nei pressi di un piccolo cratere chiamato Spirit of St. Louis, caratterizzato da alcune rocce centrali che superano in altezza il bordo del cratere stesso. E proprio durante un tragitto di 49,5 metri per girare attorno a questo cratere Opportunity ha tagliato il traguardo dei 42 km e 195 metri percorsi nei suoi 11 anni e 2 mesi dall’arrivo sul pianeta rosso. Al termine del Sol (il giorno marziano) numero 3968, il rover ha fermato il suo contachilometri al valore di 42.198 metri, aggiungendo altri 8,5 metri il Sol successivo per avvicinarsi ad una zona di terreno roccioso di tonalità più chiara chiamata Athens.

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Il tragitto percorso da Opportunity nei suoi 11 anni sul pianeta Marte. Credit: NASA/JPL-Caltech/MSSS/NMMNHS

Spirit of St. Louis si trova proprio all’imbocco della Marathon Valley, così chiamata in vista dello storico traguardo e scelta come obiettivo scientifico in quanto osservazioni spettroscopiche dall’orbita indicano la presenza in superficie di minerali argillosi.

Ma un altro importante evento si è verificato poco prima del raggiungimento di questo simbolico obiettivo, la riformattazione della memoria flash di Opportunity. Si tratta della memoria (da 256 MB) nella quale vengono immagazzinati tutti i dati raccolti dal rover in attesa di essere scaricati a Terra. Nel dicembre dello scorso anno, dopo che quotidianamente si verificavano dei reset multipli, si è deciso di sospendere l’utilizzo di questa memoria in attesa di analizzare la situazione e capire a cosa fosse dovuto il problema. Negli ultimi tre mesi quindi Opportunity ha potuto contare solo sui 128 MB della sua memoria DRAM la quale, al contrario della memoria flash, non mantiene i dati una volta che il rover viene spento per risparmiare energia durante la notte. E così per tre mesi Opportunity ha dovuto scaricare a Terra, utilizzando come di consueto il ponte radio fornito dall’orbiter Mars Odyssey, tutti i dati raccolti durante il giorno prima di spegnersi per la notte.

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La zona dove si trova attualmente Opportunity. Credit: NASA/JPL-Caltech/Univ. of Arizona

Durante questi tre mesi i tecnici del JPL (Jet Propulsion Laboratory) di Pasadena in California, che gestiscono le operazioni del rover marziano, hanno ricondotto la causa dei reset multipli ad uno dei 7 banchi di cui è composta la memoria flash. Il 19 marzo (Sol 3964) il file system della memoria flash è stato quindi riformattato ed Opportunity ha potuto ricominciare a memorizzare i dati su questa memoria. Malgrado il settimo banco non verrà più utilizzato, grazie ad un nuovo software installato sul rover all’inizio di marzo che ne inibisce l’uso, i rimanenti sei assicurano comunque più memoria di quanta il rover ne abbia mai utilizzata se si escludono i primi giorni di operazioni dopo l’atterraggio del 2004.

Sebbene il rover possa lavorare produttivamente anche senza utilizzare la memoria flash, come dimostrato nei tre mesi di inutilizzo, con questa memoria si possono gestire le operazioni con molta più flessibilità in quanto Opportunity può raccogliere più dati in un singolo giorno di quanti ne può inviare a Terra nel giorno stesso. La memoria flash consente quindi di raccogliere molti dati e di inviarli a Terra nel corso di più giorni.

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Opportunity studia Athens con il suo braccio robotico. Credit: NASA/JPL-Caltech

Dopo la formattazione non si sono più verificati reset, ma il 27 marzo il rover ha sofferto di una breve amnesia dovuta sempre alla memoria flash. Il problema non ha causato la perdita di dati scientifici ed Opportunity ha potuto proseguire le sue attività di analisi di Athens con il braccio robotico. Questi eventi di amnesia sono successi dozzine di altre volte nel corso della missione ma avendone avuto uno pochi giorni dopo aver riformattato la memoria non rende certo felici i controllori a Terra, che ora attendono il passare del tempo per sapere se la memoria del rover continuerà ad operare senza altri problemi.

Fonte: JPL

In copertina: il cratere Spirit of St. Louis fotografato da Opportunity il 28 marzo scorso. Credit: NASA/JPL

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Paolo Baldo

Sono nato a Trento, dove vivo e lavoro. Fra i miei molti interessi l'astronautica occupa un posto privilegiato. La mia passione mi ha portato ad incontrare molti astronauti (di tutti i programmi spaziali occidentali, dal Mercury all'ISS) in svariati eventi pubblici.