L’ISRO continua a sperimentare
L’agenzia spaziale indiana ISRO sta pianificando un flight test nell’ambito del suo Reusable LauncVehicle-Technology Demonstration Program (RLV-TD), previsto nei periodo che va da Aprile a Luglio prossimi.
Lo riferisce il sito parabolicarc.com, riprendendo una news pubblicata lo scorso 4 Marzo dal quotidiano indiano “Times of India” e l’aggiornamento apparso sul sito dell’ISRO.
Il dimostratore tecnologico alato del peso di 1,5 tonnellate verrà portato durante il test, ad una quota di 70 km da un booster a propellenti solidi il quale supererà di cinque volte la velocità del suono nella sua fase propulsiva. Quindi il velivolo farà la sua discesa planata fino ad effettuare lo splash down in mare.
Il test fungerà da banco di prova per le caratteristiche aerodinamiche ipersoniche del mezzo, per la sua avionica, il sistema di protezione termica, per il controllo dei sistemi e per la gestione della missione.
Il Reusable Launch Vehicle-Technology Demonstration Program (RLV_TD) indiano consiste in una serie di missioni di dimostrazione tecnologica che vengono considerate il primo passo nella realizzazione di un veicolo Two Stage To Orbit (TSTO) completamente riutilizzabile. Inoltre è stato configurato un Reusable Launch Vehicle Technology Demonstrator (RLV_TD) che fungerà da test bed al fine di permettere la valutazione di diverse tecnologie come quelle necessarie al volo ipersonico, all’atterraggio autonomo, al volo di crociera propulso, ed al volo ipersonico utilizzando la tecnologia dell’air breathing propulsion.
Tutte queste tecnologie verranno sviluppate in fasi, attraverso una serie di voli sperimentali. Il primo sarà l’Hypersonic Flight Experiment (HEX), seguito dal Landing Experiment (LEX), dal Return Flight Experiment (REX) e dal Scramjet Propulsion Experiment (SPEX). Il Reusable Launch Vehicle Technology Demonstrator Hypersonic Experiment (RLV-TD HEX1) dal canto suo, mira a dimostrare la caratterizzazione ipersonica ed aero-termo dinamica di un corpo alato durante il rientro, assieme alla gestione autonoma della missione per l’atterraggio in una location specifica, oltre alla caratterizzazione di strutture calde.
L’ISRO, nel Dicembre dello scorso anno ha fatto debuttare il lanciatore della prossima generazione, denominato GSLV MkIII, in grado si lanciare satelliti per le comunicazioni del peso di 4 tonnellate in GTO (Geo-synchronous Transfer Orbit), con una forte riduzione dei costi. Nella sua prima missione, il GSLV MkIII ha portato nella propria ogiva la capsula dimostratrice CARE, la quale in futuro potrà trasportare gli astronauti indiani.
Infine, l’agenzia indiana sta allestendo l’ Indian Regional Navigation Satellite System (IRNSS) per fornire servizi di posizionamento e di navigazione nella terraferma indiana e nelle zone circostanti, fino ad una distanza di 1500 km.
L’IRNSS consiste in una costellazione di sette satelliti, con tre unità in orbita geostazionaria e quattro in orbita geosincrona. L’obiettivo del sistema IRNSS è quello di fornire servizi di positioning sulla regione indiana con una precisione inferiore ai 20 metri, suddivisi in Standard Positioning Service (SPS) per usi civili, e Restricted Service (RS) per impieghi strategici.
I primi tre satelliti sono già stati collocati in orbita, IRNSS-1A, 1B e 1C; il lancio della quarta unità, 1D, era previsto per il 9 Marzo prossimo, ma un problema con una trasmittente per la telemetria del satellite, insorto durante gli integrated electrical checks del sistema vettore-payload, ha costretto gli ingegneri a posporre il lancio. Gli ultimi spacecraft sono tuttora in fase di produzione.
È decisamente un periodo molto intenso questo per l’agenzia spaziale indiana, e non solo dal punto di vista prettamente astronautico, ma anche da quello politico, ricordiamo infatti che dal 14 Genaio scorso, l’ISRO ha un nuovo Chairman, ovvero Mr A.S. Kiran Kumar esperto ingegnere e scienziato con una quarantennale esperienza in ISRO nei payloads satellitari.
Fonti: parabolicarc.com; The Times of India; ISRO
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