Google acquisisce Skybox Imaging

Il gigante di Mountain View ha raggiunto un accordo per acquistare Skybox Imaging, una startup della Silicon Valley specializzata nella raccolta di immagini della Terra dallo spazio. Il valore della operazione è di mezzo miliardo di dollari, ed è stato regolato per cassa.
Skybox costruisce e gestisce in proprio i satelliti che impiega per registrare video in alta definizione dall’orbita bassa. Il primo di questi è stato lanciato lo scorso novembre con un razzo Dnepr, mentre il secondo è in partenza il prossimo 28 giugno da Bajkonur.
Fondata nel 2009 nell’ambito di un programma universitario di Stanford, la compagnia ha ora affidato la realizzazione di ulteriori 13 satelliti in licenza a Space Systems/Loral, con l’accordo che il fabbricante potrà impiegarli anche per altre attività commerciali. I primi sei di questi nuovi satelliti verranno messi in orbita con un Minotaur-C di Orbital l’anno venturo. Quando la costellazione di 13 satelliti sarà completa, essa coprirà ogni zona del globo 3 volte al giorno, con video con una risoluzione inferiore al metro e fino a 90 secondi di durata a 30 fotogrammi al secondo. Con il tempo, i satelliti dovrebbero diventare 24.
Google ha affermato in un comunicato che Skybox servirà per tenere aggiornato in tempo reale il proprio servizio Maps, ma potrà anche servire per migliorare l’accesso ad internet ed il soccorso in caso di disastri. Per gli stessi motivi, alcuni mesi fa Google aveva acquisito Titan Aerospace, che fabbrica droni ad energia solare che potrebbero rimanere in aria per anni, con la possibilità, ad esempio, di trasmettere un segnale internet più forte rispetto a quello di un satellite spaziale convenzionale.
In marzo, Facebook aveva acquistato il costruttore inglese di droni Ascenta con le medesime finalità.
Mentre l’integrazione Skybox-Google Maps appare abbastanza evidente, il potenziale nel mercato internet è più difficile da valutare.
Google possiede già una compagnia con sede fiscale nelle isole britanniche della Manica: essa si chiama WorldWu o L5, ed ha fatto richiesta all’Unione Internazionale Telecomunicazioni per realizzare una flotta di satelliti da far volare in orbita polare a più di 500 miglia di quota (circa 800 chilometri).
Più recentemente, il Wall Street Journal ha riferito che Google ha dei piani per costruire e lanciare almeno 180 piccoli satelliti (110 chili, ovvero la stessa classe di quelli realizzati da Space Systems/Loral per conto di Skybox, vedi sopra), sempre per diffondere il collegamento ad internet. L’operazione avrebbe un costo di 3 miliardi di dollari.
Nell’immagine di apertura, una foto del Ferrari World di Abu Dhabi scattata da Skysat1 il 28 aprile 2014.

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Paolo Actis

Paolo ha collaborato con AstronautiNEWS dal maggio 2008 al dicembre 2017