Il dimostratore di rientro europeo IXV è pronto per i test finali

IXV in fase di integrazione allo stabilimento TAS di Torino nel febbraio 2014. Credit: ESA/S. Corvaja
IXV in fase di integrazione allo stabilimento TAS di Torino nel febbraio 2014. Credit: ESA/S. Corvaja

È terminato lo sviluppo del dimostratore di rientro atmosferico europeo Intermediate eXperimental Vehicle (IXV). Ne sarà ora completata l’integrazione nella clean room dello stabilimento Thales Alenia Space (TAS) di Torino dove è in costruzione.

Il veicolo verrà successivamente inviato all’ESTEC (European Space Research and Technology Centre) di Noordwijk, nei Paesi Bassi. Sarà poi trasferito allo spazioporto ESA di Kourou nella Guyana Francese per il lancio. Nel luglio del 2013 un prototipo di IXV aveva effettuato un test di discesa da 3.000 m e ammaraggio al largo delle coste sarde.

IXV è un veicolo automatico sperimentale a corpo portante per studiare il rientro nell’atmosfera dall’orbita terrestre bassa. È dotato di un sofisticato sistema di navigazione e guida basato su superfici di controllo aerodinamico, e protetto da uno scudo termico per resistere alle sollecitazioni del rientro.

Il lancio è attualmente programmato per l’ottobre del 2014 a bordo di un razzo Vega. La missione, che durerà complessivamente un’ora e quaranta minuti, seguirà un profilo di volo suborbitale. I numerosi sensori installati a bordo raccoglieranno una grande quantità di dati sulle prestazioni del veicolo, soprattutto nella fase di rientro.

Raggiunta l’altitudine di 320 km, IXV si separerà dal lanciatore e continuerà l’ascesa balistica fino a 412 km, iniziando poi la discesa per il rientro nell’atmosfera. Durante la discesa raggiungerà una velocità massima di 7,7 km/s a una quota di 120 km, un profilo di rientro tipico dall’orbita bassa. A un’altitudine di alcune migliaia di metri si aprirà un paracadute che consentirà l’atterraggio di IXV in mare e il recupero.

IXV è un progetto dell’Agenzia Spaziale Europea, che ha affidato all’azienda capocommessa TAS Italia la progettazione, realizzazione e integrazione del veicolo. L’Agenzia Spaziale Italiana contribuisce attivamente fornendo assistenza tecnica, predisponendo il segmento di terra tramite i servizi della base di Malindi, in Kenya, e mettendo a disposizione le proprie attrezzature al centro di controllo della missione sviluppato e gestito da ALTEC a Torino.

Fonte: TAS

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Paolo Amoroso

Si occupa di divulgazione e didattica dell'astronomia e dello spazio. Attualmente collabora con il Planetario di Milano e fino al 2012 ha lavorato per il Museo Astronomico di Brera. Si interessa di astronomia, astronautica ed esplorazione dello spazio e Google. È nel Direttivo dell'Associazione Italiana per l'Astronautica e lo Spazio (ISAA), per la quale svolge diverse attività fra cui la co-conduzione del podcast AstronautiCAST.