Prosegue lo sviluppo della nuova capsula di Boeing

La nuova capsula con equipaggio CST-100, della Boeing, ha superato nelle settimane scorse due importanti test relativi alla sicurezza e alla facilità di movimento degli astronauti all’interno del veicolo.

La capsula CST-100 è il tentativo di Boeing di concorrere per l’assegnazione del contratto di trasporto di astronauti verso la ISS per conto di NASA, nell’ambito del Commercial Crew Program (CCP). Dopo aver completato con successo le prime due fasi di sviluppo, CCDev (Commercial Crew Development) 1 e 2, i test della settimana scorsa fanno parte del contratto CCiCap (Commercial Crew Integrated Capability), che dovrebbe terminare nel 2014. Questi test fanno seguito a quelli eseguiti nei mesi precedenti in galleria del vento.

Il primo dei due test è avvenuto lo scorso 8 luglio a Las Vegas, negli stabilimenti di Bigelow Aerospace, e ha riguardato lo studio delle procedure di evacuazione della capsula da parte degli astronauti in caso di ammaraggio di emergenza. I test si sono svolti in collaborazione con NASA ed il Dipartimento della Difesa americano, simulando diversi scenari di estrazione dalla capsula. “La sicurezza dell’equipaggio è una nostra priorità”, ha dichiarato Alex Diaz, direttore dei test per conto di Boeing. “Un ammaraggio è altamente improbabile, ma è importante testare il veicolo in tutti gli scenari potenziali”. CST-100 è infatti progettata per un atterraggio sulla terra ferma.

L'astronauta Randy Bresnik si prepara ad entrare nella CST-100 costruita presso lo Houston Product Support Center della Boeing

L’astronauta Randy Bresnik si prepara ad entrare nella CST-100 costruita presso lo Houston Product Support Center della Boeing. (c) NASA/Robert Markowitz

Nel secondo test, avvenuto lunedì 22 luglio 2013, due astronauti della NASA sono entrati per la prima volta all’interno della capsula, completa degli arredi, per valutare la facilità di movimento. I testi si sono svolti in due sessioni di quattro ore, in cui gli astronauti Serena Aunon e Randy Bresnik si sono alternati all’interno di CST-100 con le loro iconiche tute arancioni ACES, che venivano utilizzate per il lancio ed il rientro dello Space Shuttle. Nel frattempo, i tecnici della Boeing monitoravano le comunicazioni, la strumentazione e l’ergonomicità degli interni.

“Questi sono i nostri clienti. Sono quelli che faranno volare i nostri veicoli e, se non li costruiamo nella maniera in cui vogliono loro, significa che stiamo sbagliando”, ha dichiarato Chris Ferguson, direttore delle operazioni di missione con equipaggio della Boeing ed ex-astronauta NASA. “Probabilmente faremo un’altra iterazione per far sì che sia tutto come piace a loro”.

CST-100 è ottimizzata per un equipaggio di 5 persone, ma può trasportare fino a 7 astronauti o un mix di astronauti e cargo. Anche se la forma esterna ricorda molto le capsule dell’era Apollo, l’interno è stato progettato con le più avanzate tecnologie a disposizione. “All’interno della capsula non troverete sicuramente 1100 o 1600 interruttori”, ha detto Ferguson. “Quando questi ragazzi andranno su, la loro missione primaria non sarà di guidare la capsula, la loro missione primaria sarà andare sulla stazione spaziale per sei mesi. Quindi non vogliamo appesantirli ulteriormente con ulteriore addestramento per far volare il nostro veicolo. Vogliamo che sia totalmente intuitivo”.

Il debutto di CST-100 è attualmente previsto per il 2016.

Fonti: NASA, Boeing

 

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Matteo Carpentieri

Appassionato di astronomia e spazio, laureato in una più terrestre Ingegneria Ambientale. Lavora come lecturer (ricercatore) all'Università del Surrey, in Inghilterra. Scrive su AstronautiNews.it dal 2011.