Entro fine anno le nuove Orlan MKS sulla ISS

Attività extraveicolare Russa

Arriveranno con un cargo Progress entro fine anno il nuovo modello di tute Russe per le attività extraveicolari Orlan MKS.
Vladimir Solovyov, responsabile delle operazioni del segmento Russo della ISS, ha confermato che almeno una Orlan MKS verrà inviata sulla ISS a Novembre o Dicembre per essere utilizzata a partire dal prossimo anno.
Attualmente sulla ISS vengono utilizzate le tute Orlan MK, introdotte a partire dal 2008 e caratterizzate per la prima volta da un computer più avanzato per la gestione della stessa da parte dell’astronauta.

Una fase della vestizione prima di una EVA sulla ISS

Una fase della vestizione prima di una EVA sulla ISS


La nuova evoluzione è denominata “MKS” (модифицированный, с компьютером и синтетической оболочкой) ovvero modificata, computerizzata e con rivestimento sintetico. Rispetto al modello attuale, la MKS è dotata di un computer per la gestione automatica della temperatura all’interno della tuta invece del controllo manuale “caldo-freddo” e un nuovo strato protettivo esterno in poliuretano invece della gomma.
Il poliuretano permette un livello di sicurezza maggiore, non essendo soggetto a tagli in caso di danni, una maggiore mobilità per l’astronauta e soprattutto un limite di vita che passerà dalla MK alla MKS da 15 EVA o 4 anni a 20 EVA o 7 anni.

A bordo della ISS sono sempre presenti almeno 3 Orlan e il modello MKS è solo l’ultimo di una lunga evoluzione, iniziata con lo sviluppo fra il ’67 e il ’71 di una nuova tuta per attività extraveicolari Sovietica e destinata al mai compiuto programma lunare. Il primo modello, destinato infatti alle attività orbitali per le missioni lunari, mai utilizzato, era la Orlan originale e aveva un’autonomia di sole 2 ore e mezza. Con le varie versioni il limite della passeggiata è stato via via incrementato fino ad arrivare alle attuali 9 ore massime.

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La prima passeggiata di una Orlan, del primo modello “D” è avvenuta il 20 Dicembre 1977 sulla Salyut 2 con Yuri Romanenko e Georgi Grechko.
Nel 1985 ha debuttato il modello “DM”, nel 1988 la “DMA” e successivamente la “M”, quest’ultima utilizzata sulla Mir fino al 1997 e fino al 2008 sulla ISS.
A terra sono poi utilizzate per addestramento le versioni “V”, “GN” e “T”, rispettivamente per le simulazioni in volo parabolico, in acqua e procedurali a terra.
Del precedente modello “MK” ne vennero costruiti 6 esemplari, 3 per i test distruttivi e non distruttivi a terra e 3 attualmente sulla ISS, Queste hanno compiuto fino ad oggi 7-8 EVA ciascuna e circa 40 ore di attività esterna accumulata per ognuna.

Suitsat-1 appena dopo il rilascio dalla ISS

Suitsat-1 appena dopo il rilascio dalla ISS


Ogni tuta pesa circa 120kg e ha una pressione operativa interna di 0,4 atm.

Storico e originale è stato il decommissioning che hanno subito nel 2005 e nel 2011 due tute a fine vita, trasformate in satelliti artificiali e abbandonate nello spazio con alcuni esperimenti radioamatoriali durante due EVA.

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Alberto Zampieron

Appassionato di spazio da sempre e laureato in ingegneria aerospaziale al Politecnico di Torino, è stato socio fondatore di ISAA. Collabora con Astronautinews sin dalla fondazione e attualmente coordina le attività fra gli articolisti.