Astronauti della NASA testano il Dream Chaser al simulatore virtuale

(C) NASA / David C. Bowman

Jack Fisher, Rex Walheim, Gregory Johnson e Scott Tingle. Sono gli astronauti della NASA che hanno effettuato i test di volo virtuale del Dream Chaser, un aeromobile “Lifting Body” in sviluppo da parte della Sierra Nevada Corporation.

Le simulazioni si sono tenute dal 15 al 17 Maggio presso il Cockpit Motion Facility (CMP) della NASA, un centro di ricerca che comprende tra gli altri, un simulatore di volo di ultima generazione montato su attuatori idraulici.

In una missione atta a ripercorrere la discesa finale post rientro atmosferico, i piloti hanno ripetutamente provato la fase di avvicinamento ed atterraggio alla trasposizione virtuale della base aerea militare di Edwards in California, volando gli ultimi 3.000 metri alla pista di atterraggio in diverse condizioni atmosferiche. Questi test consentiranno futuri miglioramenti al progetto del Dream Chaser.
Proprio presso la base di Edwards in California, nella Dryden Flight Research Facility della NASA, si stanno svolgendo i collaudi su un prototipo a grandezza naturale della navetta.
L'astronauta Jack Fisher ai comandi della simulazione di atterraggio del Dream Chaser (C) NASA/David C. Bowman

L’astronauta Jack Fisher ai comandi della simulazione di atterraggio del Dream Chaser
(C) NASA/David C. Bowman

Il pilota collaudatore Jack Fisher ha espresso commenti molto positivi per i lavoro dei tecnici della CMP coinvolti nello sviluppo dei parametri di volo virtuali dichiarando: “é veramente impressionante come voli bene. Con piccoli miglioramenti sono sicuro che potrà farlo ancora meglio”

Il Dream Chaser è basato sul modello di velivolo a fusoliera portante  HL-20 e combina anni di esperienza ed analisi in questo campo della NASA, con le ricerche in corso da parte del reparto ingegneristico della Sierra Neveda Corporation.

Il risultato è un veicolo spaziale completamente riutilizzabile ideato per il trasporto di equipaggi in orbita bassa, il rientro in  atmosfera, e la capacità di atterraggio su pista.

Nei piani di realizzazione vi è la volontà di lanciare in orbita il Dream Chaser con un razzo Atlas V della United Launch Alliance.

Sono previsti fino a sette membri di equipaggio e nel caso di un numero minore lo spazio disponibile potrebbe essere occupato ovviamente da carico utile. Sierra Nevada Corporation sta sviluppando il velivolo nel contesto del Commercial Crew Program della NASA.

Secondo John Martin, il responsabile tecnico NASA per le attività commerciali spaziali a Langley, il piano attuale è quello di avere il Dream Chaser pronto per l’impiego operativo approssimativamente per l’anno 2017.

Bruce Jackson,  responsabile tecnico aerospaziale, ha dichiarato che il CMP continuerà a sviluppare e rifinire nei prossimi mesi le dinamiche di atterraggio.

“Stiamo gradualmente espandendo la dotazione del nostro sistema di controllo in modo da poter gestire maggiore altitudine, velocità più elevate, e preventivare tutte le modalità di rientro”
Jackson, che è stato anche membro del team che ha sviluppato il velivolo HL-20, ha stimato che per la metà del 2013 saranno capaci di simulare avvicinamenti alla pista del Dream Chaser da altezze di 9000 metri a velocità di mach 1 e con conseguente atterraggio su pista.

Secondo l’astronauta Jack Fisher il tipo di volo del Dream Chaser è più simile a quello di un aliante, soprattutto se paragonato ai jet che è solito pilotare.

Pur avendo il vantaggio di poter effettuare la manovra nella sicurezza di un simulatore, gli alianti non ammettono molti errori all’atterraggio tanto che Fisher ha dichiarato “Devi fare in modo che tutto vada a buon fine già alla prima volta, perchè (con questo tipo di velivoli, ndr) non puoi dare potenza e riprovare di nuovo”

Proprio per questo il team della SNC, i tecnici della Cockpit Motion Facility e gli astronauti NASA lavorano con il massimo della professionalità per portare le simulazioni al massimo del realismo.

Fonte: NASA

Immagini (C) NASA / David C. Bowman

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Raffaele Di Palma

Raffaele collabora con AstronautiNEWS dal giugno 2013. Twitter @RaffaeleDiPalma