Si conclude con successo la seconda missione di rifornimento di Dragon sulla ISS

La capsula Dragon CRS-2 ha ammarato ieri, martedì 26 marzo, alle 17:36 CET al largo della Baja California, concludendo con successo la sua missione di rifornimento della Stazione Spaziale Internazionale (ISS).

Il servizio svolto dalla capsula di SpaceX è essenziale allo svolgimento delle attività scientifiche sul laboratorio orbitante, essendo in grado sia di portare nuovi esperimenti sulla ISS, sia di riportare intatti a terra gli esperimenti conclusi, macchinari guasti da riparare o strumenti che hanno concluso il proprio lavoro per lasciare spazio a nuovi macchinari.

La capsula verrà trasportata via nave a Los Angeles prima di raggiungere lo stabilimento di SpaceX a McGregor, in Texas. Alcuni degli esperimenti riportati a terra, in particolare quelli che contengono campioni congelati, verranno inviati alla NASA già entro 48 ore, mentre il rimanente carico di Dragon CRS-2 verrà estratto e rispedito a NASA una volta raggiunta la destinazione finale.

Dragon CRS-2 attraccata alla ISS. (c) NASA

Dragon CRS-2 attraccata alla ISS. (c) NASA

Dragon CRS-2 è decollata da Cape Canaveral il 1 marzo, trasportando circa 575 kg di rifornimenti ed esperimenti. Il carico rientrato a terra ieri comprendeva ben 1210 kg di campioni sperimentali e strumentazione. La navetta cargo di SpaceX è l’unica, al momento, capace di riportare a terra una quantità significativa di materiale proveniente dalla ISS. Le altre navette cargo operative, come la Progress, l’ATV o l’HTV, sono state progettate solo per portare materiale dalla Terra alla ISS e si distruggono in atmosfera al momento del rientro, mentre con la capsula con equipaggio Sojuz è possibile riportare solo piccolissime quantità di materiale.

Alcuni degli esperimenti riportati a terra potranno fornire importanti risultati nel campo della produzione di cibo in future missioni di lunga durata nello spazio ed aumentare la produzione agricola sulla Terra.  Altri potranno contribuire allo sviluppo di celle solari più efficienti, di nuovi detergenti e di nuovi circuiti elettronici a semiconduttori.

Per esempio, la capsula ha riportato a terra l’esperimento CSLM-3 (Coarsening in Solid-Liquid Mixtures), il quale era stato lanciato  circa un mese fa proprio con la Dragon CRS-2. CSLM-3 studia la crescita dei cristalli di tipo dendritico durante la solidificazione di leghe di metallo. Questa ricerca permetterà agli ingegneri di sviluppare materiali più resistenti da utilizzare per la costruzione di automobili, aerei e mezzi spaziali.

Dragon ha anche riportato a terra diversi campioni biologici che aiuteranno gli scienziati a capire come il corpo umano si adatta a lunghi periodi nello spazio. I risultati saranno utili non solo per le future missioni di esplorazione scientifica, ma daranno benefici anche per la medicina sul nostro pianeta.

La missione CRS-2 è la seconda, su un totale previsto di 12, all’interno del contratto Cargo Resupply Services stipulato con NASA. Un’altra compagnia privata, la Orbital Sciences Corporation con la sua capsula Cygnus, è in procinto di testare il nuovo lanciatore Antares con l’obiettivo di iniziare i servizi di rifornimento alla ISS entro l’anno. Questi contratti sono il risultato di un investimento da parte di NASA nello sviluppo di capacità di trasporto private tramite il programma COTS (Commercial Orbital Transportation Services), di cui SpaceX e Orbital sono risultate le due vincitrici finali. Un programma simile per il trasporto di astronauti, il Commercial Crew Program, è in corso di svolgimento.

Il rientro della Dragon CRS-2 è avvenuto senza alcun intoppo, dopo che si erano verificati alcuni problemi, poi risolti, al sistema propulsivo di manovra della capsula subito dopo il lancio, e dopo che il ritorno a terra era stato posticipato di 24 ore a causa del maltempo nell’area prevista per l’ammaraggio.

Fonte: NASA

 

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Matteo Carpentieri

Appassionato di astronomia e spazio, laureato in una più terrestre Ingegneria Ambientale. Lavora come lecturer (ricercatore) all'Università del Surrey, in Inghilterra. Scrive su AstronautiNews.it dal 2011.