Modulo Bigelow: da NASA nuovi dettagli

Viene da Lori Garver, vice-Amministratore dell’Agenzia, la conferma che NASA ha sottoscritto con Bigelow Aerospace un contratto del valore di 17.8 milioni di dollari per installare un modulo gonfiabile BEAM sulla stazione internazionale, ed impiegarlo per due anni come “dimostratore tecnologico”.
La consegna del modulo è prevista per il 2015, nel corso dell’ottava missione di rifornimento a cura della capsula Dragon di SpaceX. Il modulo gonfiabile verrà trasportato nel trunk non pressurizzato della capsula e successivamente installato, sul portello di poppa del modulo Tranquility, impiegando il braccio robotico della stazione. Ad aggancio avvenuto il modulo verrà pressurizzato utilizzando aria compressa contenuta al suo interno, per raggiungere la forma e le dimensioni definitive.
Seguirà, come detto, un periodo di due anni di sperimentazione, durante il quale il personale dell’ISS ed i tecnici a terra raccoglieranno dati sulla integrità strutturale, sul tasso di perdita di atmosfera, sulle variazioni di temperatura e sui livelli di radiazioni, comparandoli con quelli dei moduli tradizionali in alluminio. Gli astronauti entreranno periodicamente nel modulo per raccogliere i dati di cui sopra e per effettuare ispezioni. Al termine dei due anni di test, il modulo verrà espulso per un de-orbit distruttivo.

Fonte: NASA

 

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Commenti

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Paolo Actis

Paolo ha collaborato con AstronautiNEWS dal maggio 2008 al dicembre 2017

4 Risposte

  1. Alessandro ha detto:

    Grosso passo indietro per Bigelow Aerospace, dichiaravano che avrebbero mandato in orbita nel 2014 il BA330 da 330 metri cubi e invece adesso si sono accordati con la Nasa per un modulo di prova sulla ISS nel 2015, la vedo male…. quà invece di andare avanti torniamo indietro, altri soldi buttati…secondo me. Scusate la franchezza

  2. Marcus ha detto:

    Credo che la crisi economica abbia di fatto ostacolato i programmi della Bigelow. Ora si parla del 2016, per il lancio dei primi moduli BA330. Vedremo se ciò si verificherà. Forse il piccolo modulo farà da apri strada, visto che lo finanza la Nasa. A mio parere il problema principale di questi progetti privati e che si fa tanta pubblicità, senza però parlare dei costi. Quanto costa la costruzione di un modulo BA330, 100, 200 o 300 milioni di dollari? Se non si affronta il discorso dei costi, non ci si deve poi stupire del perché molti di questi progetti rimangano solo sulla carta, senza trovare un sviluppo concreto.

  3. Michael Sacchi ha detto:

    A volte mi sembra che si critichi un po’ troppo facilmente. Stiamo parlando di una societa’ privata che sta cercando con capitale privato di dimostrare una nuova tecnologia, forse la piu’ grande innovazione nei sistemi pressurizzati per lo spazio degli ultimi 50 anni.
    NASA ha – prudentemente – accettato di finanziare un dimostratore “modesto” e ha offerto di ospitarlo sulla piattaforma di ricerca orbitale pie’ avanzata e importante mai creata.

    Cosa diavolo volete di piu’?

  4. Michael Sacchi ha detto:

    “Grosso passo indietro”.
    Assurdo.