COSMO-SkyMed prosegue il monitoraggio delle aree terremotate

Prosegue incessante l’attività di monitoraggio delle aree dell’Emilia Romagna colpite dal terremoto. Il Dipartimento della Protezione Civile ha coinvolto l’ASI, l’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IREA) e l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e, grazie ai dati raccolti dai satelliti della costellazione COSMO-SkyMed, i  ricercatori dei due istituti possono analizzare gli effetti permanenti dei movimenti del terreno.

Tramite una particolare tecnica denominata Interferometria Differenziale è possibile valutare gli spostamenti del suolo su grandi estensioni, anche nell’ordine di pochi centimetri. Un team congiunto del CNR-IREA e dell’INGV è al lavoro sui dati satellitari, in particolare su quelli relativi ad una delle zone più colpite, un’area di circa 50 km quadrati situata in provincia di Modena tra Mirandola e S. Felice sul Panaro. Un innalzamento del suolo fino a 12 centimetri è l’effetto permanente prodotto dalle scosse sismiche avvenute dopo il 29 maggio e mostrato dalle immagini.

La prima è un interferogramma che può essere letto come una mappa dei movimenti del terreno, in termini di cicli di colore, nella direzione di vista del satellite. Ogni ciclo individua una deformazione del suolo di 1,5 centimetri e, dalla somma dei cicli di colore, si ricava lo spostamento massimo del suolo verificatosi tra le date indicate. La mappa degli stessi spostamenti, ricavata dall’interferogramma, è illustrata nella seconda immagine in cui le zone evidenziate in rosso sono quelle interessate dal maggior sollevamento mentre le zone in verde designano le aree stabili. Lo scorrimento in profondità dei due lembi della faglia che ha dato luogo al terremoto del 29 maggio è all’origine dell’innalzamento.

COSMO-SkyMed aveva effettuato la sua ultima ricognizione sull’area terremotata la sera del 27 maggio. La stima della deformazione del terreno, causata dal sisma del 29 maggio, è stata possibile dopo il primo passaggio utile del primo dei quattro satelliti della costellazione sull’orbita, avvenuto nella serata del 4 giugno.

COSMO-SkyMed, che ha tempi di rivisita molto brevi, ha reso disponibile un notevole insieme di dati, tali da poter analizzare e distinguere gli effetti del sisma del 20 maggio rispetti a quelli causati dal sisma successivo. E’ stato quindi possibile verificare che l’orientamento delle deformazioni del terreno nella zona colpita è est – ovest. La faglia del 29 maggio si colloca nella continuazione verso ovest di quella del 20 maggio.

Le osservazioni satellitari consentono di ricavare informazioni fondamentali nell’immediatezza di eventi sismici e costituiscono un importante patrimonio informativo per analizzare a fondo i meccanismi fisici che sono alla base di questi fenomeni.

Fonte: ASI

 

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Alberto Zampieron

Appassionato di spazio da sempre e laureato in ingegneria aerospaziale al Politecnico di Torino, è stato socio fondatore di ISAA. Collabora con Astronautinews sin dalla fondazione e attualmente coordina le attività fra gli articolisti.