Come preservare i siti storici lunari

L'agenzia spaziale americana è consapevole che nell'immediato futuro la Luna verrà visitata da mezzi esplorativi di svariate nazioni, e addirittura da missioni private. Per questo, in collaborazione con la fondazione X Prize, sono state sviluppate delle linee guida che consentiranno di preservare inalterati i luoghi che ospitarono le prime, storiche, missioni umane, nonchè di evitare che i nuovi landers influenzino in qualche modo le attività scientifiche ancora in corso ad opera di missioni precedenti.

Le direttive sono state sviluppate usando dati già disponibili ed analisi dei campioni del lander automatico Surveyor 3, che venne interessato dall'allunaggio di Apollo 12, avvenuto nei pressi. Raccomandazioni sono pervenute anche da esperti dei settori storico, scientifico e della pianificazione di volo. Ovviamente queste direttive non sono vincolanti, nè per le missioni statunitensi  e tantomeno per quelle di altri paesi. Nondimeno, è auspicio di NASA e di tutta la comunità scientifica che esse vengano prese in considerazione al fine di tramandare intatti alle future generazioni i siti lunari storici e le opportunità di ricerca scientifica sul suolo selenico.

Oggetto delle raccomandazioni sono:

– I landers ed i rovers delle missioni Apollo
– I siti di atterraggio delle missioni automatiche (es. Surveyor)
– I siti di impatto (es. Ranger, S-IVB, LCROSS, stadi di ascesa del modulo lunare)
– Gli apparati scientifici americani, gli esperimenti, gli attrezzi usati nelle EVA
– Gli indicatori della presenza umana o/o robotica sulla Luna: impronte, tracce dei rovers e così via

Il documento completo cui fare riferimento è consultabile a questo indirizzo internet.

Fonte: NASA

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Paolo Actis

Paolo ha collaborato con AstronautiNEWS dal maggio 2008 al dicembre 2017