La Cina pianifica per il 2013 una missione lunare con un lander robotico

La Cina ha presentato lo scorso dicembre il nuovo piano quinquennale che individua ed indica i nuovi obiettivi legati all'esplorazione spaziale.

Il governo cinese intende procedere nello sviluppo del volo spaziale umano, espandere il proprio sistema di navigazione satellitare, allacciare rapporti di partnership con altre nazioni in via di sviluppo ed esplorare la Luna.

La Cina prevede inoltre la realizzazione di nuovi sistemi a razzo dedicati al trasporto di carichi pesanti da porre in orbita intorno alla Terra che utilizzino come combustibile il cherosene, una alternativa decisamente meno tossica dell'idrazina tuttora utilizzata dai vettori Lunga Marcia, mentre procede la realizzazione di un nuovo spazioporto attualmente in costruzione sull'isola di Hainan posta al largo delle coste meridionali del paese.

Il nuovo piano, che parte nel 2012, vedrà già quest'anno il lancio di due navicelle Shenzhou (missioni Shenzhou 9 e 10) destinate ad eseguire un attracco a Tiangong 1, il prototipo di stazione spaziale lanciata lo scorso 29 settembre.
Una delle due missioni, le cui date di lancio non sono ancora state pianificate, dovrebbe trasportare un equipaggio di astronauti.

Proseguono nel frattempo gli studi volti alla realizzazione di una stazione spaziale orbitante da 100 tonnellate e verrà dato l'inizio alla ricerca volta a far atterrare un equipaggio umano sulla Luna.

Gli ingegneri cinesi stanno sviluppando un lander lunare per la missione denominata Chang'e 3 che segue le due precedenti che sono servite alla raccolta di immagini ad alta risoluzione della superficie lunare. Lo scopo di questa missione sarà far posare un lander sulla Luna, raccogliere campioni di terreno e fare ritorno sulla Terra.

Dal punto di vista commerciale la Nigeria, il Venezuela ed il Pakistan hanno deciso di utilizzare i lanciatori cinesi per la messa in orbita dei loro satelliti per telecomunicazioni. Ad essi si uniranno anche la Bolivia, il Laos e la  Bielorussia.

Infine un altro importante obiettivo per il governo cinese sarà la possibilità di disporre quanto prima del proprio sistema di navigazione satellitare Beidou.

La Cina ha attivato, in via sperimentale, lo scorso 27 dicembre il proprio sistema Beidou con i primi 10 satelliti in orbita. Attualmente la copertura del servizio di geolocalizzazione copre la regione Asia-Pacifico, inclusa la maggior parte della Cina. La copertura globale sarà possibile con una constellazione di 35 satelliti realizzabile entro il 2020.

Fonte: Xinhua News Agency

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Alberto Zampieron

Appassionato di spazio da sempre e laureato in ingegneria aerospaziale al Politecnico di Torino, è stato socio fondatore di ISAA. Collabora con Astronautinews sin dalla fondazione e attualmente coordina le attività fra gli articolisti.