Orion/MPCV: aggiornamenti sullo sviluppo

Prosegue senza grossi intoppi la fase finale dello sviluppo e i test ai vari componenti e sistemi della capsula Orion.
Parallelamente ai test è iniziato a Michoud l'assemblaggio della prima capsula che volerà nello spazio, quella destinata al test orbitale EFT-1 (Exploration Flight Test 1) e precedentemente indicato come OFT-1 (Orbital Flight Test 1), a bordo di un Delta IV Heavy attualmente programmato nel 2013.
Il MAF (Michoud Assembly Facility) era lo stabilimento dedicato alla costruzione degli External Tank per lo Space Shuttle e attualmente è impegnato nella riconversione per gestire le prime fasi costruttive delle future capsule e probabilmente di importati sezioni del lanciatore SLS.
A settembre è iniziata la fase di saldatura dei vari segmenti che vanno a costituire il cono principale della struttura e nelle prossime settimane proseguirà l'assemblaggio attraverso le varie procedure validate con il primo esemplare, il Ground Test Article, destinato ai test a terra.

A Denver intanto proseguono i test ambientali sul GTA, primo esemplare della capsula e interamente dedicato ai test a terra. In particolare in questi mesi questo esemplare è in corso di valutazione attraverso diverse serie di test acustici nell'enorme camera, costruita appositamente nel Colorado, in una delle sedi della Lockheed Martin.
Nelle varie serie di test sono state valutate e continuano ad essere valutate diverse configurazioni della capsula a partire dalle stessa "spoglia" fino a quelle con l'aggiunta via via di LAS, pannelli del fairing che rivestono la struttura e infine quelli appena iniziati con anche una struttura che va a simulare il Service Module montato al di sotto del Modulo di Comando.

Continuano intanto i test allo scudo termico, portato attualmente a sollecitazioni sensibilmente maggiori rispetto a quelle che incontrerà nei rientri interplanetari più estremi, spingendo le energie in gioco a valori doppi rispetto a quelli che in futuro effettivamente incontrerà nel corso della propria vita operativa.

Lo scorso settembre si è conclusa una importante fase della campagna di test per i paracadute della capsula, arrivando ad effettuare un test di sgancio nella configurazione finale scelta per gli enormi paracadute sviluppati dal 2007 ad oggi per sopportare la fase di decelerazione e ammaraggio di Orion. Con l'ultimo volo, realizzato sganciando da 25.000ft un simulacro della struttura che ospiterà i paracadute, si è validata la configurazione più simile a quella finale finora testata degli 8 paracadute (2 drogue, 3 pilot e 3 main) che comporranno il sistema nella sua interezza.

Un altro mockup della capsula è impegnato al Langley Research Center nei test di impatto in acqua nell'enorme bacino appositamente costruito. Dopo gli sganci effettuati simulando condizioni di ammaraggio nominali si è passati a sganci con assetti inusuali e pesi molti elevati, arrivando al capovolgimento completo della capsula durante l'ultimo sgancio, dedicato alla simulazione di un ammaraggio a seguito di abort al lancio con peso della capsula massimo (8165kg), 43° di angolo di pitch e 43km/h di velocità orizzontale. I test devono validare le sollecitazioni subite dalla struttura e dall'equipaggio in queste critiche fasi della missione e ne verranno effettuati altri 5 prima della fine dell'anno con valori di velocità e angolazione differenti. 

Altri mockup sono sparsi nei vari centri per continuare le analisi delle configurazioni interne e l'ergonomia della capsula e dell'avionica.

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Alberto Zampieron

Appassionato di spazio da sempre e laureato in ingegneria aerospaziale al Politecnico di Torino, è stato socio fondatore di ISAA. Collabora con Astronautinews sin dalla fondazione e attualmente coordina le attività fra gli articolisti.