Un vettore Sojuz mette in orbita satellite spia

È stato lanciato lo scorso lunedi alle ore 16:00 GMT dal cosmodromo di Plesetsk, nel nord della Russia, un razzo Sojuz con a bordo un satellite spia russo da ricognizione.

Come sempre, quando si tratta di questo tipo di lanci, le informazioni a riguardo sono scarse.

Il ministero della Difesa russo ha annunciato che i tre stadi del vettore Sojuz hanno posto nell’orbita corretta il satellite denominato Kosmos 2472.
Kosmos 2472 è stato catalogato da U.S. Space Command con il numero 37726 ed ha ricevuto la designazione internazionale di riconoscimento 2011-028A.

Kosmos è il nome generico che viene assegnato a tutti i velivoli spaziali, sia civile che militare, per i quali non si vogliono dare informazioni piu’ precise. Il numero abbinato al nome Kosmos non e’ altro che un numero progressivo.

Le ipotesi che stanno circolando affermano che Kosmos 2472 sia probabilmente un satellite Kobalt M, satellite adibito all’osservazione fotografica essendo dotato di fotocamere ad alta risoluzione.
I satelliti Kobalt orbitano tra i 240 e i 500 km di quota sopra la Terra e sono in grado di catturare immagini da qualsiasi località del mondo e, siccome  utilizzano ancora apparecchi analogici, sono dotati di una serie di contenitori utillizzati per riportare le pellicole sulla Terra al termine della missione che durerà alcuni mesi.

Questa missione rappresenta il 28° lancio orbitale del 2011, l’ottavo lancio di un razzo Sojuz ed il quarto eseguito dal cosmodromo di Plesetsk da gennaio.

  Questo articolo è © 2006-2024 dell'Associazione ISAA, ove non diversamente indicato. Vedi le condizioni di licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.

Commenti

Discutiamone su ForumAstronautico.it

Marco Carrara

Da sempre appassionato di spazio, da piccolo sognavo ad occhi aperti guardando alla televisione le gesta degli astronauti impegnati nelle missioni Apollo, crescendo mi sono dovuto accontentare di una più normale professione come sistemista informatico in una banca radicata nel nord Italia. Scrivo su AstronautiNews dal 2010; è il mio modo per continuare a coltivare la mia passione per lo spazio.