L’ESA andrà da sola nella grande missione automatica degli anni 20
Dal blog della famosa rivista Nature giungono notizie non molto rassicuranti per le missioni spaziali robotiche della prossima decade. Pare infatti che la NASA abbia posto un blocco alle decisioni sulla missione “flagship” con ESA prevista per gli anni 2020-2025, che sarebbe dovuta essere scelta dall’agenzia europea tra LISA per lo studio delle onde gravitazionali, Laplace per lo studio di Europa e del sistema Gioviano e il telescopio IXO (International X-ray Observatory), successore dell’europeo XMM-Newton e dell’americano Chandra.
Il meeting in sede al direttorato delle missioni robotiche di ESA sarebbe dovuto avvenire a giugno, ma è stato spostato di un anno, a febbraio 2012, appunto per capire le decisioni dell’ente americano e sondare le possibilità di portare avanti autonomamente una delle missioni, che si pensava di finanziare al 40-50%.
Una mail inviata pochi giorni fa da Fabio Favata, coordinatore per le missioni astronomiche e di astrofisica di ESA, al team coordinatore delle missioni automatiche del vecchio continente, ha espressamente chiesto di consigliare la missione più praticabile dalla sola agenzia europea, considerando che il budget attuale comprende 700 milioni di euro per la futura missione di L-class. Budget che ora, salvo colpi di scena, dovrà coprire ben più della metà della missione.
La decisione della NASA appare la conseguenza sia dello stretto bilancio federale in tempi di crisi economica, sia della lievitazione dei costi del telescopio James Webb, aumentati a dismisura in questi anni di progettazione e costruzione. Già negli scorsi mesi peraltro, vari indizi facevano pensare ad una minore priorità accordata dalla NASA verso le missioni in partnership sumenzionate: ad esempio il Planetary sciences decadal survey aveva decretato una missione Laplace meno importante di una futura missione di sample return da Marte. C’è quindi un anno di tempo per capire cosa sceglierà ESA e di riflesso come si comporteranno NASA e le altre agenzie partner, come JAXA per la proposta missione IXO. Il tutto incrociando le dita.
Fonte: Nature
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