Dubbi e avarie prima del rientro per la nuova Sojuz TMA-01M

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA
Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

Del problema riscontrato durante il lancio sulla prima Sojuz del nuovo tipo, la TMA-01M, fino ad ora poco era trapelato, ma in uno degli ultimi status report da bordo della ISS vengono divulgati maggiori dettagli sulle avarie in corso e delineando gli scenari in previsione del rientro dell'equipaggio a terra la prossima settimana.
La TMA-01M è il primo esemplare ad aver volato della nuova versione della Sojuz, ammodernata rispetto alle precedenti per la presenza a bordo di un nuovo computer e della nuova avionica digitale.
La presenza di problemi riscontrati al lancio era stata portata alla luce la scorsa settimana quando era stato proposto il "fly-about" della Sojuz per la ripresa, in un'occasione unica per storiche immagini, della ISS con la navetta Discovery e i cargo ATV e HTV contemporaneamente agganciati. La manovra, con il distacco della Sojuz dalla ISS per le riprese era stata bocciata dalla commissione Russa incaricata dell'analisi per diverse incertezze, sulla sicurezza della manovra, sorte in fase di lancio della nuova capsula.
Nei giorni scorsi si è appreso che con l'ultimo cargo era stato portato a bordo della ISS un nuovo ricambio, per la precisione un microamperometro installato nella console digitale Neptun-ME, che è già stato sostituito e installato a bordo.
In queste ore tale sostituzione verrà testata e si potrà scoprire se il problema sorto in fase di ascesa è risolto o se si dovrà prevedere, per questioni di sicurezza, ad un rientro balistico manuale.
In caso si scelga un rientro balistico, per la permanenza del problema riscontrato al sistema di controllo della capsula, i tre astronauti a bordo, di rientro dalla ISS dopo una permanenza di 6 mesi, saranno obbligati a subire accelerazioni sensibilmente maggiori rispetto ad un rientro tradizionale, 8-9G rispetto ai canonici 4-5G.
Se la serie di test daranno esito positivo l'equipaggio avrà a disposizione tutti e quattro i modi nominali di rientro, due automatici e due manuali, per le fasi di ingresso in atmosfera. In caso contrario saranno disponibili solo le due modalità manuali e si andrà verso un rientro balistico.
In ogni caso questa sarà la prima volta che una nuova evoluzione del sistema di guida verrà collaudato con la presenza di uomini a bordo al primo volo e senza aver precedentemente testato il sistema in maniera automatica. Sia le Sojuz versioni T che TM avevano effettuato dei rientri automatici prima di iniziare la carriera operativa con astronauti a bordo.

Il problema che viene attualmente analizzato non è stato l'unico rilevato al lancio della prima missione, in particolare prima del decollo la pressione dell'ossigeno all'interno del modulo di rientro è risultata troppo elevata a causa di una paerdita al sistema, uno dei computer del display di bordo si è riavviato prima del docking e il convertitore analogico-digitale si è guastato durante il secondo giorno di missione in volo autonomo.
Il problema al convertitore era già stato riscontrato sull'ultima TMA-19 quando i nuovi schermi erano accoppiati all'avionica della precedente generazione ed era stato ipotizzato che il guasto fosse dovuto ad una problematica di sincronizzazione fra le due tecnologie accoppiate, scongiurando il ripetersi di tale situazione per l'utilizzo da questa missione di tecnologia completamente digitale.
Per quanto riguarda il problema della pressione, dovuto ad una valvola difettosa, è sorto prima del lancio quando la pressione interna ha raggiunto il valore di 1,22atm e la pressione parziale dell'ossigeno 0,44atm.

Fonte: NASA

  Ove non diversamente indicato, questo articolo è © 2006-2024 Associazione ISAA - Leggi la licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.

Alberto Zampieron

Appassionato di spazio da sempre e laureato in ingegneria aerospaziale al Politecnico di Torino, è stato socio fondatore di ISAA. Collabora con Astronautinews sin dalla fondazione e attualmente coordina le attività fra gli articolisti.