A giorni l’annuncio sulla seconda vita degli Shuttle

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA
Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

La decisione definitiva sarà annunciata il prossimo 12 Aprile, a 30 anni esatti dal primo lancio della navetta americana e 50 anni dal volo di Gagarin nello spazio. In tale data Charles Bolden comunicherà le destinazioni museali scelte per l'esposizione delle tre navette americane attualmente in servizio.
Mentre sembra molto probabile che una delle navette sia destinata al NASM di Washington e un'altra al Kennedy Space Center, da dove sono partite tutte le missioni di questi 30 anni di operatività, rimane probabilmente disponibile per altre destinazioni una sola ulteriore navetta operativa più l'Enterprise che plausibilmente verrà ceduto dallo Smithsonian Museum ad un'altro ente ricevendo una navetta delle tre rimanenti.
Una meta che sta guadagnando credito nelle ultime settimane e che gode del supporto di una delegazione del Congresso, di entrambi i rami del Parlamento e della Governatrice Christine Gregorie è il Museum of Flight di Seattle, associato alla Smithsonian Institution, è uno dei più grandi musei dedicati all'aviazione del mondo con un'esposizione di oltre 150 velivoli, 400.000 visitatori all'anno e un'area espositiva dedicata esclusivamente allo spazio di oltre 1400 metri quadri.

In attesa delle decisione definitiva mancano pochi giorni alla conclusione la vita operativa della navetta Discovery, attualmente agganciata alla ISS e in procinto di concludere la sua ultima missione, la STS-133.
Non appena rientrerà a Terra inizierà il processo di smantellamento e preparazione per l'esposizione definitiva in una delle future sedi museali prescelte.
Nel dettaglio, non appena giungerà a terra, in Florida o in California, verrà trasportata nella OPF-2 del KSC per cominciare un sarie di attività che la predisporrà alla consegna per il futuro destinatario.
Nei primi due mesi circa seguirà un processo post-missione quasi standard con la rimozione di tutto il materiale riportato a terra, degli SSME, dei pod OMS e del sistema di thruster anteriori FRCS.
Successivamente il Discovery verrà spostato nella HB4 del VAB per consentire, nella stessa OPF, il medesimo trattamento per l'orbiter Endeavour al termine di STS-134.
Infine quando Atlantis effettuerà il rollover per STS-135 liberando la OPF-1 il Discovery inizierà l'ultima fase di lavorazione con la messa in sicurezza e la rimozione di tutti i sistemi, l'installazione dei mockup dei pod, del FRCS e degli SSME per l'esposizione e la spedizione con l'SCA al sito museale prescelto. A seguire anche gli altri due orbiter seguiranno la medesima serie di operazioni.
Durante tutte queste fasi e già da ora la OPF-3 non sarà disponibile in quanto è già iniziata la rimozione delle attrezzature di supporto al programma Shuttle e la predisposizione alla consegna della struttura ad un futuro cliente, probabilmente Boeing per le proprie attività.

Fonte: NASA

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Alberto Zampieron

Appassionato di spazio da sempre e laureato in ingegneria aerospaziale al Politecnico di Torino, è stato socio fondatore di ISAA. Collabora con Astronautinews sin dalla fondazione e attualmente coordina le attività fra gli articolisti.