In arrivo un “Tricorder medico”

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA
Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

Un gruppo di persone si trova isolato e nell’impossibilita’ di ricevere assistenza medica professionale, quando si verifica un incidente o si manifesta una malattia. Puo’ accadere in una zona remota della Terra, ma anche e soprattutto nello spazio. In questi casi un uso efficiente del tempo e delle risorse a disposizione puo’ significare la differenza tra la vita e la morte.

Un team di ingegneri finanziato dall’Istituto Nazionale di Ricerca Spaziale Biomedica degli Stati Uniti (NSBRI) sta sviluppando un sistema che fornira’ una accurata anamnesi del paziente, assistera’ nella somministrazione di cure ed aiutera’ gli astronauti ad essere maggiormente efficienti durante l’assistenza medica. Il sistema e’ sviluppato pensando ad un impiego nello spazio, ma nulla vieta, ovviamente, di utilizzarlo in un pronto soccorso, su un campo di battaglia o sulla scena di un incidente.

Il progetto combina due tecnologie gia’ sviluppate, ovvero il software di registrazione medica iRevive ed il sistema di monitoraggio e terapia LTM (Lightweight Trauma Module – Modulo Leggero per Traumi). L’integrazione in uno strumento di semplice utilizzo consente di creare un archivio con i dati vitali del paziente e le osservazioni effettuate, incrociando queste informazioni per ottimizzare la diagnosi da remoto, la respirazione assistita, le terapie intravenose e le opzioni di trattamento.

L’LTM, delle dimensioni di una valigetta 24-ore, e’ sviluppato dalla Impact Instrumentation, con sede nel New Jersey, e misura i segnali vitali come il polso ed il livello di ossigeno, e puo’ fungere da respiratore con sistemi di controllo integrati. Il software iRevive, sviluppato dalla 10Blade, archivia automaticamente i dati dell’LTM e consente l’aggiunta di osservazioni sulle condizioni del paziente, fornendo a chi presta le cure una traccia da seguire per effettuare correttamente l’esame.

“Chi presta soccorso in caso di incidente sta cercando di tenere in vita il paziente” afferma John Crossin, presidente di 10Blade. “Alcune delle registrazioni manuali possono essere discordanti, o andare perse, o omettere il momento esatto in cui e’ stato somministrato un trattamento o si e’ osservato un qualche particolare. Un sistema che registri automaticamente i dati ridurra’ gli errori ed il tempo necessario per recuperare le informazioni. Questo consente di concentrarsi sulle cure da fornire. Inoltre, con il tempo, il sistema permette di individuare degli schemi evolutivi nei dati raccolti.”

Essendo destinato ad un uso da parte di personale con scarsa o nulla preparazione medica, l’obiettivo e’ di rendere il sistema il piu’ intuitivo e semplice possibile. Un’altra caratteristica importante e’ la possibilita’ di trasmettere al controllo missione tutti i dati raccolti con un semplice tasto, per permettere ai medici a terra di valutare velocemente la situazione e fornire le migliori indicazioni all’equipaggio impegnato nell’assistenza.

Ancora, lo strumento integrato permettera’ di gestire al meglio le limitate risorse disponibili su di un’astronave o in altri scenari. Ad esempio, il sistema puo’ aiutare il personale medico a stabilire esattamente di quanto ossigeno abbia bisogno un paziente che deve essere evacuato via aria da una zona di guerra verso un ospedale lontano migliaia di chilometri. In questo modo e’ possibile risparmiare ossigeno per impieghi futuri, oppure imbarcare piu’ pazienti sullo stesso volo.

Infine, LTM/iRevive, con la sua funzione Body Picker, consente all’operatore di effettuare un esame del paziente allo stesso tempo rigoroso e standardizzato nelle procedure, pur conservando la facilita’ d’impiego.

Il sistema verra’ testato su un gruppo di 40 pazienti ad inizio 2011. Le unita’ sono gia’ in grado di scambiarsi i dati raccolti, mentre in un secondo tempo verranno inclusi strumenti software in grado di suggerire passo-passo trattamenti per esigenze specifiche.

LTM/iRevive e’ solo uno dei 9 progetti attualmente sviluppati dall’NSBRI e che hanno la finalita’ di fornire assistenza medica di qualita’ durante il volo spaziale e l’esplorazione.

Nella foto (copyright Impact Instrumentation e Sparx Engineering) il prototipo del modulo di interfaccia utente che verra’ ussato con LTM/iRevive.

fonte: NSBRI

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Paolo Actis

Paolo ha collaborato con AstronautiNEWS dal maggio 2008 al dicembre 2017