A pieno regime la progettazione della capsula CST-100 di Boeing

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA
Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

Durante una conferenza stampa organizzata da Boeing, e dopo una prima presentazione contemporanea al lancio del progetto al salone di Farnborough, sono state presentate più in dettaglio e con maggior chiarezza le caratteristiche e gli obiettivi della capsula CST-100.
Il colosso americano, con la collaborazione della Bigelow Aerospace, ha infatti ufficializzato il progetto di realizzazione di una capsula per il volo in LEO e vendibile a soggetti commerciali, appunto la Bigelow Aerospace in primis, o a enti di ricerca e istituzioni interessate all’acquisto di opportunità di volo a costi contenuti.
Il progetto è attualmente in fase avanzata di sviluppo presso i Phantom Works di Huntington Beach e l’obiettivo proclamato è quello di arrivare per primi sul mercato cercando di accaparrarsi più clienti possibile in concorrenza con gli altri progetti, più o meno concreti, attualmente presenti nel panorama commerciale.
Il progetto, come altri in sviluppo, è strettamente vincolato alla disponibilità dei fondi previsti con la prossima legge “finanziaria” USA in fase finale di stesura.
Attualmente la maggior parte dei test e dello sviluppo si è reso possibile con i 18 milioni di dollari elargiti dalla NASA nell’ambito del programma CCDev (Commercial Crew Development).
In ogni caso il primo esemplare della capsula è già in fase di realizzazione ad Huntington Beach, con il “primo taglio” della lamiera già avvenuto e nel medesimo stabilimento è in fase di realizzazione il primo scudo termico e una nuova facility per la simulazione della procedura di docking.
Se i fondi al programma fossero confermati la tabella di marcia potrà procedere a passi decisi con un test di abort a quota 0, un test ad alta quota e un volo senza equipaggio entro il 2013-14, con il primo volo umano nel 2015.
La capsula sarà destinata prettamente all’utilizzo in LEO e secondo le intenzioni della Società permetterebbe alla NASA di concentrare i propri sforzi su Orion direttamente oltre l’orbita terrestre delegando i servizi in orbita terrestre.
Attualmente sono già state raggiunte 22 delle 36 milestones previste dal programma CCDev, le altre 8 entro fine anno, ed entro 3 mesi sarà annunciato dove verrà costruita, con Florida, Nevada, Alabama e Texas a contendersi gli stabilimenti.

Per quanto riguarda le caratteristiche tecniche il rientro è previsto possa avvenire sia in mare quanto a terra, anche se il sito di atterraggio previsto sarà nel deserto di Edwards.
La capsula, di 4.5m di diametro e fino a 7 membri di equipaggio, sarà riutilizzabile fino a 10 volte e dotata di un sistema di abort di tipo “pusher”, differente da quello previsto da Orion e utilizzato su Apollo e Sojuz, con propellente MMH/NTO e thruster ad alte e basse spinte per il RCS.
I costi di servizio, secondo le intenzioni, saranno concorrenziali con la Sojuz (57 milioni di dollari a sedile).
Il lanciatore non è attualmente designato in quanto potrà essere uno fra Atlas V, Delta IV o Falcon 9.
Il primo test di abort a bassa quota è in fase di preparazione mentre sono già iniziati i “drop test” per il sistema di rientro e atterraggio.
Sempre entro l’anno si concluderanno i test per il software, la cellula (in collaudo presso la Bigelow), il sistema di guida e navigazione e il Life Support System.
Il sistema di rendezvous sarà strettamente derivato da quello sviluppato, sempre dai Phantom Works di Boeing, per Orbital Express.

Oltre al contratto di collaborazione con Bigelow, Boeing è in lizza, principalmente con SpaceX, per il contratto di supporto alla ISS per il trasporto di equipaggi della NASA e lo scenario previsto dai più è che il contratto se confermato verrà affidato a due diverse Società (come già avvenuto con SpaceX e Orbital per il COTS) per limitare i rischi.

Fonte: Boeing

  Questo articolo è copyright dell'Associazione ISAA 2006-2024, ove non diversamente indicato. - Consulta la licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.

Commenti

Discutiamone su ForumAstronautico.it

Alberto Zampieron

Appassionato di spazio da sempre e laureato in ingegneria aerospaziale al Politecnico di Torino, è stato socio fondatore di ISAA. Collabora con Astronautinews sin dalla fondazione e attualmente coordina le attività fra gli articolisti.