La JAXA comunica la timeline del ritorno di Hayabusa

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA
Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

L'agenzia spaziale giapponese JAXA ha comunicato in questi giorni la timeline aggiornata del ritorno sulla terra della sonda Hayabusa, il cacciatore di asteroidi che si suppone sia riuscito a raccogliere alcune polveri dall'asteroide Itokawa nel settembre del 2005 e che si appresta a divenire, se tutto andrà per il meglio, la prima missione di sample return asteroidale.

Dal punto di vista delle procedure, l'ufficio Space Licensing and Safety Office (SLASO) del governo Australiano ha comunicato l'approvazione, il 16 aprile scorso, del trattato Authorized Return of Overseas Launch Space Object (AROLSO), che autorizzerà il rientro della capsula sopra i cieli dell'Australia del sud, presso la Woomera Prohibited Area.

Il ritorno del 'falco pellegrino' è previsto per giugno 2010. A tale proposito, la JAXA ha comunicato la data del 13 giugno per il landing, che avverrà alle 11:00 p.m. ora del Giappone, ossia alle 14:00 GMT.
Allo stato attuale sono programmate 4 Trajectory Correction Maneuvers, della durata di alcune ore, attraverso il sistema di propulsione primaria del motore a Ioni, rispettivamente per il 5 maggio (TCM 1), il 29 maggio (TCM 2), il 6 giugno (TCM 3), il 10 giugno (TCM 4), essendo le ultime due dedicate alle correzioni per raggiungere l'area finale di rientro.

Lanciata nel 9 maggio 2003 attraverso un vettore M-V, ha raggiunto l'asteroide Itokawa, attraverso la propulsione alternata delle sue 4 unità di motori a ioni, a metà del settembre 2005, operando un rendez-vous rimanendo inizialmente in un'orbita eliocentrica attorno all'asteroide senza entrare in un'orbita, potenzialmente molto instabile, attorno ad esso. Dopo aver osservato la superficie di Itokawa da 20 km di quota, la sonda ha tentato una serie di avvicinamenti attraverso il software autonomo di bordo. Durante il secondo di questi, appurato il contatto con l'asta dispiegabile, una serie di proiettili ha colpito l'asteroide, rendendo possibile – ma ciò è ancora in dubbio dagli scienziati – la raccolta di alcune polveri.

Una serie di problemi all'apparato propulsivo, riguardanti una perdita di propellente e ulteriori failures hanno tuttavia messo in dubbio la sopravvivenza stessa della missione appena dopo la conclusione della fase asteroidale, alla fine del 2005. I problemi furono molteplici, sia al sistema di controllo di assetto sia alla telemetria, che fu persa in diverse occasioni proprio per la diversa posizione angolare dello spacecraft rispetto alla Terra.

La perdita di Xenon inoltre potrebbe ancora dare problemi durante la fase di avvicinamento a Terra, in cui sono previste, in vicinanza del Sole, temperature maggiori, che determinerebbero l'evaporazione dei residui gelati di Xenon presenti all'esterno ed all'interno, creando una preoccupazione nel team di controllo di assetto. Se tutto andrà per il meglio e le diverse manovre di correzione saranno portate a termine, il raggiungimento degli obiettivi sarà certamente più vicino.

Fonte: JAXA,Planetary Society

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