Nuovo studio sull’utilizzabilità degli EELV per Orion

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA
Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

ULA su commissione NASA ha eseguito un nuovo studio di fattibilità sull'utilizzo degli EELV Atlas V e Delta IVH per un eventuale lancio della capsula abitata Orion con questi vettori.
L'intento dello studio era quello di capire se i lanciatori della joint venture fra Boeing e Lockheed possano supportare il programma Constellation per il lancio della capsula riducendo il gap fra la fine dei voli shuttle e l'inizio della vita operativa con la missione Orion 2 attualmente prevista ufficialmente per il marzo 2015.
Dato un requisito base di 19.2ton verso la ISS e utilizzando i criteri di sicurezza per il trasporto umano utilizzati attualmente su Ares I il risultato è stato che sia il Delta IV-H che l'Atlas V-H potrebbero raggiungere tale obiettivo con 24.2 e 25.4ton di carico massimo rispettivamente.
Stessa capacità anche per le missioni lunari con un requisito di 21.8ton in LEO e raggiunto da entrambi con 26.3 e 27.3ton.
La versione considerata per il Delta IV-H è quella con i futuri motori RS-68A, evoluzione degli attuali RS-68.
Per i calcoli effettuati sono stati mantenuti i requisiti per il LAS utilizzati su Ares I dimostrando la chiusura del problema che aveva escluso da tale compito dal principio gli EELV, ovvero le "black zones" che proibivano un lancio sicuro per l'equipaggio durante tutte le fasi dell'ascesa.
L'altro punto saliente dello studio sono però i costi, per quanto riguarda il Delta IV-H sarebbe da mettere nel conto una nuova rampa di lancio che costerebbe circa 750M di Dollari, mentre per un nuovo Vehicle Integration Building (VIB) con nuova Mobile Launch Platform (MLP) per un Atlas V-H al pad 41 il costo si aggirerebbe sui 350M di dollari più altri 350M di dollari e 30 mesi per il termine dello sviluppo del vettore.
Per rendere "man rated" il Delta IV-H invece occorrerebbero 400M di dollari e 200M di dollari per l'Atlas V-H.

Il punto che invece gioca molto a sfavore di tale ipotesi è la forza lavoro che verrebbe licenziata ed estromessa dal programma, in pratica quasi l'intero complesso del Marshall Space Flight Center (MSFC) attualmente impiegato per la costruzione dei serbatoi esterni dello shuttle e in futuro per l'upper stage dell'Ares I, il quale verrebbe estromesso dal programma, con esuberi di diverse migliaia di lavoratori oltre gli attuali preventivati nel passaggio dei due programmi.

Per le tempistiche entrambi gli EELV non sarebbero pronti prima del 2014 lasciando quindi quasi intatto il gap fra i programmi manned della NASA.

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Alberto Zampieron

Appassionato di spazio da sempre e laureato in ingegneria aerospaziale al Politecnico di Torino, è stato socio fondatore di ISAA. Collabora con Astronautinews sin dalla fondazione e attualmente coordina le attività fra gli articolisti.