"Indian human space flight" non più "manned"

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA
Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

Strana "querelle" in India sul nome da dare alla prima missione umana del Paese prevista per il 2015.
Fino ad ora la missione era stata nominata genericamente dall'ISRO "manned mission" ma visto che non si sa ancora se a pilotarla sarà un uomo o una donna ed essendo le future selezioni aperte ad entrambi i sessi è sembrato più corretto nominarla "Indian human space flight".
L'approvazione definitiva per la missione è attesa nel giro di 1-2 mesi dall'Union Cabinet.
Il budget non sembra essere un punto di discussione, oggi l'ISRO ha un budget annuale di 4000 Crore e per lo svolgimento di questa missione ne serviranno 10.000 distribuite in 10 anni.
Il mezzo allo studio prevederà un equipaggio di 2 astronauti con permanenza in orbita di una settimana circa.
Uno dei task ancora da completare è l'abilitazione per utilizzo umano del vettore nazionale Geosynchronous Satellite Launch Vehicle (GSLV).
L'affidabilità del vettore è ora del 90%, e per un utilizzo umano dovrà salire fino al 99,99%.
Sono già state testate numerose tecnologie che verranno impiegate come il rientro e la protezione termica, il sistema di decelerazione, il flottaggio e il sistema di navigazione e controllo della capsula con SRE-1, un mezzo sperimentale per prove di rientro lanciato lo scorso anno.

  Questo articolo è copyright dell'Associazione ISAA 2006-2024, ove non diversamente indicato. - Consulta la licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.

Alberto Zampieron

Appassionato di spazio da sempre e laureato in ingegneria aerospaziale al Politecnico di Torino, è stato socio fondatore di ISAA. Collabora con Astronautinews sin dalla fondazione e attualmente coordina le attività fra gli articolisti.