STS-123 FD1 – Analisi del lancio

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA
Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

Dopo un lancio perfetto al primo tentativo a inizio giornata l'attenzione si è spostata sui team di terra che hanno il compito di analizzare le fasi dell'ascesa individuando ogni possibile fonti di rischio per lo scudo termico.
Ad una prima analisi non sembrano esserci particolari eventi, sembra possa essere un lancio relativamente pulito.
Paradossalmente l'evento che più viene analizzato è avvenuto a soli 10sec dal lancio ed è un evento già di per se eccezionale per un aereo figurarsi per una navetta spaziale, si tratta infatti di un bird-strike avvenuto proprio sul muso in RCC dell'orbiter. Eventi di questo tipo erano già avvenuti in passato ma sempre sull'ET e non in questa zona.
L'impatto sembra abbia interessato anche un "grappolo" di RCS da cui sembra si siano distaccate in quell'istante e non alla prima accensione in orbita le protezioni applicate.
La velocità che aveva l'orbiter non pare comunque destare preoccupazioni.
Dalle altre telecamere invece non sono stati rilevati eventi non nominali, tutti i frammenti staccatisi sembra siano di dimensioni o velocità o traiettoria non preoccupanti.
Sembra si sia staccata una piastrella vicino all'SSME 3 ma è una zona molto poco interessata dal calore.
Alcuni detriti sono stati rilevati all'accensione dei propulsori sul pad, con alcuni blocchi di ghiaccio staccatisi in questi primi istanti.
Durante l'ascesa per ora solo un unico evento è stato osservato, a +83sec. che comunque non ha toccato l'orbiter.
Queste prime incoraggianti immagini verranno confermate domani con l'analisi dello scudo termico che impegnerà l'equipaggio per tutta la giornata.
Gli eventi anomali osservati durante l'ascesa al Flash Evaporator System (FES) e a tre RCS (Reaction Control System) non avranno impatti sulla missione.
Il primo è un problema che ha comportato il passaggio dall'impianto primario a quello di backup che ha poi lavorato normalmente, il problema sembra essere discretamente conosciuto essendosi già verificato in passato.
L'analisi è iniziata dall'apertura della stiva e si protrarrà nei prossimi giorni.
Per l'RCS i thruster L2L, L2U e L2D hanno subito un calo potenziale della temperatura che in meno di 20sec è crollata di oltre 40°C, il problema potrebbe essere all'unità di controllo dei dati riguardo questi thruster, per sicurezza sono comunque stati disabilitati per il resto della missione.
Un'anomalia è stata rilevata nella pressione del gas generator della APU1 ma dovrebbe essere un errore nei sensori, con la pressione che è prima passata da 28 a 128psi rapidamente e poi ha avuto variazioni erratiche 14 secondi prima del MECO.
Nella giornata di domani avverrà la prima e unica ispezione al TPS della missione, per l'obbligo di lasciare l'OBSS sulla ISS prima della partenza.

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Alberto Zampieron

Appassionato di spazio da sempre e laureato in ingegneria aerospaziale al Politecnico di Torino, è stato socio fondatore di ISAA. Collabora con Astronautinews sin dalla fondazione e attualmente coordina le attività fra gli articolisti.