Altair: ecco i primi studi

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA
Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

Mentre Orion e Ares I si avviano alla prima PDR (Preliminary Design Review) si sono avviati i primi veri studi sul design di Altair, il modulo di discesa Lunare.
Mentre il design definitivo è ancora molto lontano dall'essere realtà si cominciano ad allineare i requisiti con quelli del lanciatore e degli altri sistemi.
Mentre la configurazione e le prestazioni di Ares V sono ancora abbastanza fluide e variabili si comincia a definire quello che in gergo viene chiamato "Minimum Functionally Vehicle", ovvero il prototipo che risponde a tutti i requisiti da cui partire per le versioni operative.
Seppur dovrà incorporare tutte le funzionalità richieste sarà certamente diverso dalla versione definitiva di Altair, il quale dovrà avere poi tutte le ulteriori modifiche per permettere le ridondanze e gli extra richiesti.
Si parte quindi con definire il mezzo nei suoi sistemi essenziali, quelli che serviranno strettamente allo svolgimento della missione, non di più.
Questa filosofia, a differenza del CEV, verrà applicata da subito, evitando quindi i problemi e gli errori che si sono commessi nelle prime fasi del programma.
Si parte quindi con il definire le parti e gli equipaggiamenti richiesti alla missione, compresi i "consumabili" e le risorse necessarie.
L'attuale modello su cui si sta lavorando è chiamato "p711-b Lunar Lander" e ricalca grosso modo quello che era stato proposto dall'ESAS.
L'attuale versione continua ad avere il "piano di carico" a 7m di altezza ma nelle versioni future verrà abbassatto, rendendo Altair più basso e largo, questa modifica è resa disponibile dalle nuove dimensioni di Ares V, che avrà un fairing utile di 10m.
E' capace di sostenere 4 persone per 7 giorni in maniera autonoma, in missioni "sortie" oppure permette di rimanere sulla Luna per 180 giorni con la presenza di un avamposto abitato.
Pesa 45,5ton nella versione abitata tutto compreso, più ulteriori 500Kg in missioni "sortie".
La versione pensata per le missioni esplorative incorpora anche un airlock esterno da 7,5mq sganciabile dal modulo di risalita per essere lasciato sulla superficie lunare alla partenza.
Il modulo di discesa, LH/LOX, è propulso da un derivato del RL-10 con spinta di 8,3ton, mentre lo stadio di risalita è propulso da un OME/RL-18 a N2O4/MMH come quello dello shuttle, con la possibilità di poter utilizzare anche LOX/Metano. Anche il sistema RCS utilizzerà propellenti ipergolici.
Nella versione cargo invece, dal peso di 53,6ton lo stadio di risalita è ovviamente eliminato, permettendo quindi un payload sul ponte superiore di 14,6ton.
Il payload in questo caso sarà variabile anche dal punto di allunaggio previsto e potrà variare dalle 15 alle 17 ton come requisito minimo per ogni punto della superficie.
Le prossime fasi importanti della progettazione saranno l'inizio della fase dettagliata di progetto nel 2010, seguita dalla "requirements review" che dovrà fissare i requisiti definitivi con l'inizio della costruzione del primo hardware e i relativi test beds per le prove necessarie fra il 2009 e il 2011.

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Alberto Zampieron

Appassionato di spazio da sempre e laureato in ingegneria aerospaziale al Politecnico di Torino, è stato socio fondatore di ISAA. Collabora con Astronautinews sin dalla fondazione e attualmente coordina le attività fra gli articolisti.