Riparazione ET-125

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA
Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

E’ stato rimosso e spedito a Michoud il connettore cui si pensa siano dovuti i problemi riscontrati con l’ET-125 che hanno posticipato la missione STS-122.
Gli ingegneri sono fiduciosi nell’individuare definitivamente il problema nella parte esterna del sistema di connessione con l’ET, confermabile solo con i previsti test in laboratorio con il pezzo rimosso dal pad.
In pratica si continua almeno fino alla PCRB del 3 Gennaio con l'”Opzione A” e solo in quella sede se non dovessero essere confermati i dati auspicati dai test in laboratorio verrà presa in considerazione l’ “Opzione B” che prevede un rollback e un cambio di ET.
Al pad intanto si sta già installando un pezzo sostitutivo a quello rimosso con il termine dei lavori previsto per metà gennaio e un possibile tanking test per verificare che tutto sia funzionante prima del lancio, previsto, se tutto andrà come programmato per l’ultima settimana di Gennaio o la prima di Febbraio.
Rimane comunque fattibile anche l’ipotesi di rollback e sostituzione nel caso i test dovessero evidenziare che il problema non è nella parte esterna del connetore.
I tecnici sono abbastanza fiduciosi che il problema possa essere nella parte esterna perchè quella interna è molto più protetta da agenti contaminanti.
I due connettori sono praticamente simmetrici fra la parte immersa e quella esterna, ma della lunga serie di possibili cause individuate sono solo un paio quelle possibili anche all’interno ed entrambe abbastanza remote: non è possibile una differenza di pressione indotta dalla temperatura a causa della pressurizzazione, non è possibile un movimento del connettore rispetto al “socket” per la presenza di un anello di fissaggio, il teflon utilizzato è stabile a temperature criogeniche, la probabilità di impurità è molto ridotta per la lavorazione in camera bianca effettuata all’interno dell’ET, e la presenza di aria o umidità è impossibile per la pressurizzazione del serbatoio con l’elio, in più la possibile presenza di impurità dopo tre tanking è praticamente nulla.
Tutte queste cause invece potrebbero essere riscontrabili sul connettore esterno e sarà proprio su questo che si concentreranno i prossimi sforzi.
Il processo di rimozione è stato seguito in ogni fase con strumenti di rilevazione come il TDR per cercare di individuare ogni possibile anomalia e confrontare poi i risultati con quelli ottenuti in precedenza.
Il pezzo sostitutivo verrà quindi saldato al connettore per evitare ulteriori movimenti seguendo una tecnica già collaudata e funzionante in passato con un problema analogo avuto su alcuni Atlas/Centaur.
Nel caso si dovesse effettuare un rollback, ci vorranno circa 4 settimane per approntare l’ET-126 sostitutivo con le modifiche da effettuare, operazione che dovrà essere svolta con l’ET in orizzontale e che viene considerata ad “alto rischio” danni collaterali, per cui si cercherà di effettuarla solo in presenza di chiari segni di problema con i connettori interni.
Il termine delle operazioni di sostituzione e riparazione se venisse confermato il danno nella parte esterna sarebbe intorno al 20-25 Gennaio, con la possibilità di eseguire un tanking test e lanciare intorno a fine Gennaio/primi di Febbraio.
Rimangono comunque alte le speranze di risolvere il problema senza effettuare il rollback, soprattutto per l’esperienza acquisita con gli Atlas che avevano avuto lo stesso problema, risolto poi con una saldatura ai connettori.
Una volta confermato il problema si procederà poi immediatamente ad eseguire la stessa modifica sull’ET-126 per la STS-123, l’ET-128 per la STS-124 e al successivo ET.
Per quanto riguarda la missione successiva, la STS-123, si prevede di terminare la modifica all’ET per il 2 Febbraio, con un ritardo complessivo sulla data di lancio prevista in precedenza, solamente di un mese con la capacità di LON che rimarrà invariata.

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Alberto Zampieron

Appassionato di spazio da sempre e laureato in ingegneria aerospaziale al Politecnico di Torino, è stato socio fondatore di ISAA. Collabora con Astronautinews sin dalla fondazione e attualmente coordina le attività fra gli articolisti.