A Spinoff a Day – Primer anticorrosivo

Primer anticorrosivo © NASA / Veronica Remondini

“Il mondo è costruito con cemento di scarsa qualità e acciaio arrugginito, e la corrosione è la prima causa del deterioramento delle nostre infrastrutture”. Queste sono le parole di Bob Walde, vice presidente della Surtreat Holding LLC. Il problema, secondo lui, è che gli ingegneri tendono a cercare di fermare la corrosione con mezzi fisici, che però attenuano i sintomi, ma non le cause alla base del problema. “La corrosione è un processo elettrochimico, e può essere inibito solo cambiando l’ambiente chimico attorno all’acciaio”.

Il Kennedy Space Center prevede ogni anno un budget considerevole per la manutenzione delle infrastrutture, e parte di questo è dedicato alla prevenzione della corrosione. Di tutto il cemento presente nei vari edifici di NASA, probabilmente quello più resistente si trova al KSC, in particolare nelle piattaforme di lancio di Cape Canaveral, che quando non sono messe a dura prova dall’accensione dei booster dei razzi, sono costantemente sottoposte all’aria salata e all’umidità per la loro vicinanza all’oceano.

Per queste ragioni i progettisti sono sempre stati alla ricerca di un metodo affidabile per ottimizzarne la manutenzione. Nel Febbraio del 1996 il KSC firmò uno Space Act Agreement con l’azienda Surtreat Holding LLC per testare i suoi trattamenti anticorrosivi. Negli anni precedenti l’azienda di Pittsburgh aveva già sviluppato due prodotti, uno organico e l’altro inorganico, che potevano essere applicati direttamente sulla superficie da trattare senza dover necessariamente togliere la ruggine, ma al 1996 le formule non erano ancora state formalmente testate e validate. Si presentava dunque una ghiotta possibilità.

“La ruggine appare quando il ferro, il componente principale dell’acciaio, perde elettroni” spiega Joe Curran, il responsabile NASA dei test, “L’acqua salata, molto conduttiva, accelera il processo. Quando i tondini d’acciaio arrugginiscono si espandono, rompendo il cemento in cui sono inseriti”. Durante i test, Curran ha trattato campioni di cemento armato affetto da ruggine interna con i prodotti di diverse aziende, e i migliori risultati sono stati ottenuti dall’antiruggine della Surtreat, che è stato dunque promosso ed utilizzato sul Launch Pad 39A del Kennedy Space Center, e su altre struttre del KSC.

“Grazie ai test effettuati con NASA abbiamo avuto la prova definitiva della qualità del nostro prodotto, e questo ci ha permesso di entrare nel mercato” afferma Bob Walde. L’antiruggine viene ora applicato su molte strutture in ferro e in acciaio che si affacciano sul mare, come i ponti o le balconate dei condomini. Nel 2007 una partnership con il Corpo Ingegneri dell’esercito Statunitense ha permesso di sperimentare il prodotto applicandolo sulle superfici di due installazioni militari ad Okinawa.

Il metodo di applicazione del primer è stato successivamente sviluppato, ed ora è disponibile in una forma spray (Volatile Corrosion Inhibitor) che permette ai vapori di attraversare la ruggine e depositarsi sull’acciaio sottostante formando una pellicola protettiva alla base. Ulteriori studi hanno portato alla produzione di un particolare tipo di pittura nella quale è stato inserito il primer, senza che la composizione chimica ne risentisse, e questo ha attirato l’attenzione anche dei produttori di vernici.

La caratteristica principale del prodotto sta nel non dover togliere la ruggine dalle superfici prima di applicarlo, cosa che abbatte in maniera consistente costi e tempi di manutenzione, potenzialità che ha suscitato l’interesse del Dipartimento dei Trasporti statunitense e della Marina.

“Si deve innanzitutto capire la natura del problema: se si ha un problema di tipo chimico, la soluzione migliore è un trattamento di tipo chimico” – Bob Walde.

Primer anticorrosivo © NASA / Veronica Remondini

Primer anticorrosivo © NASA / Veronica Remondini

Per approfondire:

Spinoff nel dettaglio [ENG]

Azienda Surtreat Holding LLC [ENG]

Dettagli del VCI Primer [ENG]

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Veronica Remondini

Appassionata di scienza, è intimamente meravigliata di quanto la razza umana sia in grado di creare, e negare tale abilità allo stesso tempo. Stoica esploratrice di internet, ha una sua condanna: le paroline blu che rimandano ad altre pagine. Collaudatrice dell'abbigliamento da moto Stark Ind., nel tempo libero cerca invano di portare il verbo tesliano nel mondo.