Francia e Germania pensano (di nuovo) a un satellite per monitorare le emissioni

Un satellite per monitorare le emissioni globali e verificare gli impegni assunti dalle varie nazioni durante le conferenze sul clima. È questo l’annuncio fatto martedì 8 dicembre dai ministri con delega allo spazio di Francia e Germania, rispettivamente Thierry MandonBrigitte Zypries, in occasione della conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici COP21 in corso a Parigi.

I due governi sono quindi pronti a riprendere in mano il progetto del satellite Merlin (Methane Remote Sensing Lidar Mission), annunciato nel 2010 ma poi arenatosi per problemi finanziari e tecnici.

Lo scopo del programma – uno dei pochi congiunti tra Germania e Francia – era costruire un satellite per misurare la concentrazione di metano nell’atmosfera e comprendere le dinamiche del cambiamento climatico. Il Merlin avrebbe utilizzato uno strumento LIDAR (Laser Imaging Detection and Ranging), un radar laser, in grado di determinare la concentrazione di elementi chimici nell’atmosfera e nel mare.

L’alto livello di complessità dello strumento LIDAR ha rallentato il progetto Merlin, che ha così perso gradualmente priorità per le due agenzie e, di conseguenza, finanziamenti.

I ministri Mandon e Zypres hanno assicurato che ci sarà un impegno economico congiunto di 250 milioni di euro, di cui 100 a carico dell’Agenzia spaziale francese CNES e 150 a carico della sua omologa tedesca DLR. Nella cifra è incluso anche il costo di lancio (prenotato già nel 2010 per il 2020 su un vettore europeo Arianespace di classe Soyuz o VEGA), la spesa per il segmento di terra e la gestione del satellite per tre anni.

In particolare, il CNES è pronto a fornire la nuova piattaforma satellitare Myriade, adatta per spacecraft di massimo 400 kg di peso, e il segmento di terra. La Germania svilupperà invece lo strumento a tecnologia laser.

Prime contractor del Merlin è Airbus Defence e Space (ADS), che assemblerà il satellite a Tolosa (integrandolo anche con tecnologie della piattaforma AstroBus-S), e il LIDAR a Ottobrunn, in Germania.

Secondo diversi osservatori, l’annuncio di rilanciare il progetto Merlin e di inserirlo nel quadro della conferenza di Parigi fa parte della strategia del governo francese di spingere gli Stati ad assumersi impegni concreti sul clima. L’Eliseo avrebbe perciò deciso, in qualità di paese ospitante, di fare i primi passi. E non è l’unico impegno che la Francia ha assunto. Il ministero dell’Ambiente francese ha annunciato un investimento di 25 milioni di euro per lo sviluppo del MicroCarb, un satellite capace di misurare la concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera terrestre.

Secondo le previsioni, MicroCarb (anch’esso sviluppato su una piattaforma Myriade) sarà lanciato nel 2020. Andrà così ad affiancare il giapponese Gosat, lanciato nel 2009, e l’Orbiting Carbon Observatory (OCO-2), lanciato dalla NASA nel 2014, che svolgono lo stesso compito.

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