Pronto per i test il braccio ombelicale per lo Space Launch System

Presso il Kennedy Space Center della NASA si sono completate le fasi di  installazione e integrazione del primo braccio ombelicale destinato a essere montato sulla torre di lancio del prossimo Space Launch System (SLS).

Il braccio ombelicale di test consentirà il caricamento dei propellenti criogenici, ossigeno e idrogeno liquefatti (LOx/LH2), all’interno dei serbatoi destinati ad alimentare i propulsori del nuovo razzo vettore che porterà astronauti oltre l’orbita terrestre bassa.

Dopo l’assemblaggio questo braccio di test è stato montato su un simulatore della torre mobile di lancio presso il Launch Equipment Test Facility (LEFT) del Kennedy Space Center, per essere sottoposto a successive verifiche e simulazioni di utilizzo.

Il braccio ombelicale di test montato sul simulatore di rampa di lancio dello SLS

 

I risultati dei prossimi test serviranno per lo sviluppo dei successivi e più evoluti bracci ombelicali, mentre una parte dei suoi componenti verranno riutilizzati per realizzare il braccio ombelicale del modulo di servizio della capsula Orion, dove questo componente dovrà consentire l’alimentazione elettrica e il mantenimento del sistema di controllo ambientale della capsula.

Il braccio ombelicale era stato progettato a partire dal 2008 per servire il vettore Ares I del programma Constellation, ormai cancellato, allo scopo di fornire i propellenti, i servizi pneumatici, l’energia elettrica e le connessioni elettroniche necessarie.

Alla fine di questi test, la progettazione del braccio ombelicale verrà adattata alle esigenze di fornire le stesse funzionalità al nuovo vettore dello Space Launch System.

A partire dall’estate del 2011 è stato assegnato alla compagnia EMF Corp., con sede a Merritt Island in Florida, il contratto per la realizzazione del braccio ombelicale, vista l’esperienza di questa azienda nella progettazione e costruzione di apparati speciali.

Dopo l’installazione del braccio alla torre ombelicale di prova del LEFT, verranno condotti diversi test per verificare prima di tutto la corrispondenza dei modelli teorici di progettazione per quanto riguarda la dinamica della fase di ritrazione del braccio.

A questo scopo verrà utilizzato un’apparecchiatura del LEFT che simulerà un veicolo sulla rampa di lancio in oscillazione e decollo.

Verrà inoltre testato un nuovo sistema di sgancio rapido a prova di errore, le caratteristiche di un nuovo tipo di isolante termico per le tubazioni del sistema di controllo ambientale e verrà verificata la fattibilità di questa tecnologia per l’uso con il prossimo SLS.

Per provare il comportamento dei componenti del braccio ombelicale con i propellenti criogenici, verrà utilizzato dell’azoto liquido che, pur avendo una temperatura di liquefazione di -196 °C più alta di ossigeno (-222 °C) e di idrogeno (-253 °C) , ha un costo e, soprattutto, pericolosità notevolmente inferiore rispetto ai propellenti utilizzati dallo SLS.

Fonte: NASA

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Giuseppe Corleo

Ingegnere meccanico per corso di studi, informatico in ambito bancario per professione, appassionato di tutto ciò che riguarda astronomia, astronautica, meccanica, fisica e matematica. Articolista del sito Astronautinews.it dal 2011.