Rientrata la missione privata Axiom-4

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L'intero equipaggio di Expeditio 73 e Axiom-4 sulla ISS. Credits: NASA

Intorno alle 11:30 italiane di martedì 15 luglio 2025 la Crew Dragon Grace con a bordo Peggy Whitson, Shubhanshu Shukla, Sławosz Uznański-Wiśniewski e Tibor Kapu è ammarata al largo della costa della California, negli Stati Uniti d’America occidentali. La capsula, al primo volo in assoluto, si era staccata dalla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) il 14 luglio intorno alle 13:15; i quattro membri dell’equipaggio hanno quindi trascorso circa 22 ore all’interno della Dragon, circa sei in meno rispetto a quanto accaduto al viaggio di andata. La missione aveva infatti avuto inizio il 25 giugno alle 08:31 ed era giunta a destinazione il 26 giugno alle 12:33.

Prima di lasciare definitivamente la Stazione si è tenuta la rituale cerimonia di saluto, in cui gli astronauti partenti ringraziano i colleghi a Terra ma soprattutto in orbita. L’equipaggio di Axiom-4 ha quindi detto arrivederci alle sette persone partecipanti ad Expedition 73: il comandante della Stazione, il giapponese Takuya Onishi, ha ringraziato i quattro per «la gioia, l’entusiasmo, l’ispirazione e altri modi positivi per rendere l’esperienza ancora migliore».

Onishi ha anche detto che «la dedizione per la scienza e la professionalità [con cui hanno svolto i compiti] hanno portato ad un nuovo livello le missioni private» sulla Stazione. Axiom-4 è stata infatti organizzata dalla società spaziale Axiom Space: a parte Whitson che ne è dipendente, gli altri tre astronauti hanno dovuto trovare i finanziamenti necessari da parte delle proprie agenzie spaziali nazionali o aziende private per partecipare al volo.

Il microfono è poi passato alla comandante Whitson che ha brevemente ringraziato i membri di Expedition 73: sono stati «professionisti, ma anche diventati amici» e hanno fornito un «aiuto eccezionale» all’equipaggio una volta in orbita. Come ricordano le statistiche di Paolo Baldo, Whitson ha raggiunto i 681 giorni complessivi di permanenza nell’avamposto. È al quarto posto assoluto tra tutti gli astronauti: davanti ci sono Yuri Malenchenko (691), Anton Škaplerov (704) e Oleg Kononenko (1105)

Kapu, specialista di missione e primo astronauta ungherese sulla ISS, ha parlato in modo un po’ emozionale dell’esperienza, raccontando di aver stretto amicizie e «reso fieri colleghi e colleghe», oltre ad aver detto che le attività da svolgere nell’ambito della missione erano numerose. Ha però rimarcato che Axiom-4 ha rappresentato come «alcune piccole nazioni» in ambito spaziale come l’Ungheria possano avere la possibilità di accedere allo spazio.

Il pilota indiano della Dragon Shukla ha ricordato i tanti momenti «passati ad osservare la Terra», le diverse «attività di ricerca scientifica» svolte e concordato con Kapu riguardo l’impatto che questa missione avrà sui suoi concittadini. Sono stati infatti svolti oltre 60 esperimenti scientifici provenienti da 31 nazioni e oltre 20 eventi di comunicazione con studenti, rappresentanti governativi o dei media, con particolare attenzione alle nazioni di provenienza di ciascun astronauta.

Ultimo a parlare è stato l’altro specialista di missione, il polacco Uznański-Wiśniewski, che pure ha ammesso che vedere la Terra dal modulo Cupola sia stato «uno dei momenti più magici della sua vita».

Al termine della cerimonia i quattro sono entrati nella Dragon, indossato le tute e iniziato le procedure per il distacco dalla Stazione. Tutte le operazioni sono state svolte in autonomia dalla Dragon Grace, sebbene il pilota e la comandante fossero pronti a intervenire in caso di necessità. I quattro non sono comunque rimasti allacciati ai propri seggiolini per tutte le 22 ore in volo libero, ma solo per alcune determinate manovre e periodi critici.

Il rientro al largo delle coste californiane è stato il secondo in assoluto per una Crew Dragon, dopo la missione Fram2 di aprile. La decisione di spostare l’ammaraggio da una costa all’altra degli Stati Uniti è un tentativo di mitigare il rientro sulla Terra del trunk, il vano non pressurizzato che ospita i pannelli fotovoltaici e che viene separato poco prima del rientro.

Le operazioni di recupero della capsula e degli astronauti si sono svolte senza particolari problemi, e i quattro sono stati poi portati a Terra con un elicottero, come da procedura standard. Uznański-Wiśniewski è poi ripartito per l’Europa il giorno stesso, atterrando nella zona militare dell’aeroporto di Colonia nella mattinata del giorno successivo. Lì, come di consueto, ha tenuto una breve conferenza stampa con alcuni giornalisti, i colleghi che hanno gestito la sua missione, e alcuni amici. La capsula invece tornerà presso gli stabilimenti di SpaceX per essere ricondizionata e utilizzata in una prossima missione.

Fonte: farewell ceremony di Axiom-4, forumastronautico

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Matteo Deguidi

Studio Astrophysics and Cosmology a Padova e qui provo a raccontare quello che succede nel mondo dell'astronautica mondiale, concentrandomi su missioni scientifiche in corso o in fase di sviluppo, con qualche spruzzata di astronomia.

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