Decollata e arrivata sulla ISS Axiom-4

L’equipaggio della missione privata Axiom-4 è entrato nella Stazione Spaziale Internazionale (ISS) alle 14:14 circa italiane di giovedì 26 giugno, dopo essere attraccato un paio di ore prima, intorno alle 12:31. Il decollo era avvenuto il 25 giugno alle 08:31 dal Launch Complex 39A del Kennedy Space Center, in Florida (Stati Uniti d’America): i quattro membri hanno quindi trascorso circa 28 ore all’interno della Crew Dragon prima di giungere a destinazione, in linea con le altre missioni della capsula.
La permanenza a bordo della Stazione sarà intorno ai 14 giorni, con le prime ore passate a familiarizzare con l’equipaggio di Expedition 73 e alla condizione di microgravità. Dei quattro astronauti, tre sono al debutto e una sola ha già intrapreso altri viaggi in orbita terrestre bassa.
Si tratta della comandante Peggy Whitson, unica donna a salire per cinque volte a bordo della ISS (STS-113, Sojuz TMA-11, Sojuz MS-04, Axiom-2 e appunto Axiom-4), quando nessuna ci è stata per più di tre volte, come ricordano le statistiche del nostro Paolo Baldo. Whitson è un’ex astronauta dell’Agenzia spaziale statunitense (NASA), dalla quale si è ritirata nel giugno 2018. In seguito è diventata consigliera per la compagnia spaziale privata Axiom Space, la stessa che ha organizzato questa e altre missioni.
La comandante ha anche avuto la possibilità di annunciare pubblicamente il nome della capsula Dragon, l’ultima costruita da SpaceX e nota fino ad ora solo tramite il seriale C213. Quest’ultima era stata assegnata all’equipaggio di Crew-10, ma la risoluzione di alcuni problemi alle batterie avrebbe comportato ritardi significativi nella partenza. SpaceX decise quindi di scambiare le capsule, con Endurance e C213 rispettivamente a Crew-10 e Axiom-4. Come si diceva, è stata Whitson a comunicare il nome, scelto di concerto con l’equipaggio: l’occasione è stato l’ingresso in orbita pochi minuti dopo il lancio. La comandante ha detto:
Grace è più di un nome. Riflette l’eleganza con cui ci muoviamo nello spazio sullo sfondo della Terra. Esprime la raffinatezza della nostra missione, l’armonia tra scienza e spirito e il favore immeritato che portiamo con umiltà. Grace ci ricorda che il volo spaziale non è solo un’impresa ingegneristica, ma un atto di buona volontà, a beneficio di ogni essere umano, ovunque si trovi.
E non siamo soli. Con noi viaggia Joy, un cigno, simbolo di bellezza, unità e sogni condivisi che ci elevano al di là del nostro mondo. Joy ci ispira a guardare fuori con meraviglia e dentro con speranza. Insieme, Grace e Joy incarnano l’essenza di questa missione: esplorare con determinazione, connettersi con compassione e sognare senza limiti. Mentre scivoliamo nello spazio, portiamo con noi lo spirito di Grace, la leggerezza di Joy e le infinite possibilità che ci attendono.
A pilotare la Dragon, anche se come ben noto tutte le operazioni sono gestite in automatico dalla capsula stessa, c’è stato Shubhanshu Shukla. Il suo nome era comparso nel luglio 2024 all’interno di una lista assieme ad altri tre connazionali (Prasanth Balakrishnan Nair, Ajit Krishnan, Angao Pratap) in lizza per diventare il primo astronauta dell’India sulla ISS.
Il 5 agosto 2024, assieme al nome dell’astronauta indiano, furono annunciati gli specialisti di missione: Sławosz Uznański-Wiznieski (Polonia) e Tibor Kapu (Ungheria), entrambi al primo volo spaziale come Shukla.
Uznański-Wiznieski è diventato così il secondo astronauta della Polonia a volare nello spazio, dopo che Mirosław Hermaszewski partecipò alla missione Sojuz 30, e il secondo astronauta di riserva dell’Agenzia spaziale europea (ESA) a prendere parte ad una missione, dopo Marcus Wandt su Axiom-3 nel gennaio 2023. Gli astronauti riservisti, chiamati anche ESA Project Astronaut, sono persone che hanno superato l’intero processo di selezione come gli astronauti di carriera, ma che per ragioni di numero e di considerazioni politiche non diventano di ruolo. Possono essere tuttavia chiamati a partecipare a delle missioni speciali qualora le proprie agenzie spaziali trovino accordi e fondi sufficienti per finanziarle.
La missione di breve durata di Uznański-Wiznieski è stata sponsorizzata dal Ministero per lo Sviluppo Economico e della Tecnologia e dall’Agenzia spaziale polacca, in collaborazione con quella europea. Si chiama Ignis, parola che in latino significa “fuoco”, come a voler rappresentare la fiamma che accende una nuova era per la Polonia nel campo spaziale.
Nella patch della missione il paese è anche rappresentato dai colori bianco e rosso dell’aquila, rispettivamente bandiera ed emblema. La coda del rapace, a forma di fiamma, è un richiamo al nome della missione, mentre le ali formano un motivo che ricorda la Orla Perć, un percorso montano tra i più difficili in Polonia e pertanto simbolo di coraggio e perseveranza. La costellazione dello Scudo richiama infine il suo scopritore, l’astronomo polacco Johannes Hevelius.

Kapu è stato invece scelto all’interno di un processo gestito interamente dall’Ungheria, chiamato HUNOR (HUNgarian to Orbit) e con l’obiettivo di individuare il terzo astronauta a volare, dopo Bertalan Farkas and Charles Simonyi.
I problemi prima del decollo
L’equipaggio ha visto la propria partenza rinviata diverse volte: a causa del meteo non favorevole, per la riparazione di una perdita di ossigeno liquido identificata dopo lo static fire del Falcon 9, e la necessità di ulteriori indagini sull’annosa perdita di pressione nel modulo Zvedza della ISS. È un problema del quale si è a conoscenza dal 2019, quando sono state individuate alcune crepe nella zona del comparto di trasferimento (PrK), noto a volte come camera di transito.
Tutte le entità coinvolte nel programma ISS ne erano a conoscenza e Roskosmos, l’Agenzia spaziale russa, ha effettuato diverse attività di manutenzione interna per ripararla. La perdita di pressione si è progressivamente ridotta e stabilizzata, dopo un intervento a giugno 2025: solo dopo un confronto con Roskomsos circa la pressione da mantenere nel PrK e il relativo carico strutturale NASA ha dato il via libera alla missione, che è poi partita il 25 giugno.
Ove non diversamente indicato, questo articolo è © 2006-2025 Associazione ISAA - Leggi la licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.