Columbus: 100.000 e non sentirle!

Il modulo laboratorio europeo Columbus. Credit: NASA

Il modulo laboratorio europeo Columbus, che dal 11 febbraio 2008 fa parte della Stazione Spaziale Internazionale, ha compiuto lo scorso 12 settembre, la storica centomillesima orbita attorno alla Terra.

Sin dal giorno del suo lancio, avvenuto il 7 febbraio 2008 con la missione spaziale STS-122 dello Space Shuttle Atlantis della NASA, dal Kennedy Space Centre, in Florida, Columbus è stato un centro dedicato alla ricerca e all’innovazione. che orbita a 28.800 km/h ad una quota di circa 400 km attorno al nostro pianeta. Nell’arco di 6.435 giorni, il modulo europeo ha percorso oltre 4,26 miliardi di chilometri, ospitando astronauti di una ventina di nazioni, supportando centinaia di esperimenti scientifici e tecnologici, da quelli sulla salute umana a quelli sui materiali avanzati.

Columbus è stato progettato e costruito da Airbus in qualità di primo appaltatore, alla guida di un consorzio formato da 40 aziende di 14 Stati europei, il quale ha sviluppato e costruito il modulo ed il suo sistema di supporto vitale. Dal canto suo, Thales Alenia Space ha realizzato la struttura del modulo in Italia.

Il modulo è un sistema altamente complesso con migliaia di parti che devono lavorare assieme integrandosi, al tempo stesso, con l’avamposto spaziale. Ciò ha richiesto il coordinamento di svariate discipline ingegneristiche, il quale ha segnato una pietra miliare nelle collaborazioni e nelle capacità spaziali europee.

Il laboratorio Columbus è stato ideato per resistere alle severe condizioni dell’ambiente spaziale, con temperature che vanno dai 120°C alla luce solare diretta, ai -150°C all’ombra, e per ospitare missioni abitate di lunga durata. Inoltre è dotato di uno scudo esterno che lo protegge dalle radiazioni e dagli impatti dei micrometeoriti.

All’interno del suo ambiente pressurizzato di 6,9 metri di lunghezza per 4,5 di larghezza, vi sono 10 armadi delle dimensioni di una cabina telefonica, ciascuno funzionante come mini-laboratorio a sé stante e in grado di permettere agli scienziati di eseguire ricerche in condizioni di microgravità. Dal plasma freddo, allo stampaggio in 3D di leghe metalliche fino agli studi sulla perdita di densità ossea e sulle funzioni cerebrali. Le attività scientifiche svolte nel laboratorio europeo hanno applicazioni dirette nella vita di tutti i giorni, delle quali possono beneficiare sia gli astronauti che la gente comune.

Finora Columbus ha ospitato oltre 250 esperimenti, e molti altri sono già stati pianificati per gli anni a venire. In questo momento sono attivi 21 esperimenti, 13 dell’ESA e 8 della NASA e durante l’attuale missione a lunga durata (Expedition 73) sono in totale 50 gli esperimenti in programma. La maggior parte di questi progetti di ricerca sono un misto di procedure automatiche e di procedure svolte dai membri dell’equipaggio, i quali sono assistiti quotidianamente dal personale di terra che monitora e coordina le attività. Infatti, tutte le attività orbitali di Columbus, sono gestite 24 ore al giorno e 7 giorni su 7 dal Columbus Control Centre (Col-CC), di Oberpfaffenhofen nei pressi di Monaco, in Germania. Il personale tecnico del centro, ha già svolto oltre 19.000 turni lavorativi avvicendati dal giorno dell’installazione di Columbus sulla Stazione, al fine di garantirne la sicurezza, l’efficienza e la produttività scientifica.

Il laboratorio Columbus ha svolto anche un ruolo considerevole nelle attività educative e di divulgazione dell’Agenzia spaziale europea. Programmi come AstroPi hanno permesso ad oltre 163.000 studenti di eseguire i propri codici a bordo della stazione spaziale, ispirando la prossima generazione di scienziati ed ingegneri.

Ad oggi 16 astronauti europei dell’ESA hanno lavorato in Columbus, uno spazio condiviso con i colleghi statunitensi, canadesi, giapponesi, e non solo, delle agenzie partecipanti alla Stazione Spaziale Internazionale. Inoltre, alcuni di loro hanno anche utilizzato il laboratorio come modulo abitativo, prendendo possesso della cuccetta nella “zona notte” denominata CASA (Crew Alternate Sleep Accommodation).

Superando la quota simbolica delle 100.000 orbite, il modulo laboratorio europeo Columbus si erge a simbolo dell’eccellenza europea nello spazio. Non è solo un mero volume pressurizzato, ma un laboratorio scientifico, un’aula scolastica e una piattaforma collaborativa le cui tecnologie hanno ispirato altri importanti programmi spaziali europei. Tra questi, quello dell’Orion European Service Module, ovvero il modulo di servizio per l’astronave Orion della NASA, che spingerà l’umanità verso la Luna, nell’ambito del programma Artemis dell’Agenzia spaziale statunitense.

Columbus è lungo 6.871 mm, ha un diametro interno di 4.215 mm, un diametro esterno di 4.477 mm, un volume di 75 m³, e al lancio pesava 12.700 kg (compresi i 2.500 kg del payload iniziale).

Fonte: ESA

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Luca Frigerio

Impiegato nel campo delle materie plastiche e da sempre appassionato di spazio, basket e birra artigianale. E' iscritto a forumastronautico.it dal Novembre 2005 e da diversi anni sfoga parte della sua passione scrivendo per astronautinews.it. E' socio dell'Associazione Italiana per l'Astronautica e lo Spazio (ISAA)

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