ClearSpace-1, due passi avanti

Rappresentazione artistica del satellite-robot ClearSpace-1 mentre si avvicinaall'adattatore del payload VeSPA durante la missione ClearSpace-1 per conto dell'Agenzia Spaziale Europea. Credits: ClearSpace

La missione ClearSpace-1, per la rimozione di un detrito spaziale che è in corso di sviluppo da parte della startup svizzera ClearSpace, ha recentemente superato due importanti ostacoli durante la sua campagna di test ambientali.

ClearSpace-1 è una missione per la rimozione attiva di un detrito spaziale commissionata da ESA nel dicembre del 2019. Il detrito da rimuovere è la parte superiore dell’adattatore VeSPA (Vega Secondary Payload Adapter) per il payload, impiegato per la seconda missione della carriera del razzo europeo Vega, avvenuta nel 2013. Si tratta di una parte conica del peso di 112 kg, che orbita il nostro pianeta a una quota compresa fra i 664 e gli 801 km. Essa ha le dimensioni simili a quelle di un piccolo satellite, inoltre, la sua forma relativamente semplice e la sua robusta struttura la rendono particolarmente adatta per essere il primo obiettivo della missione di debutto di ClearSpace, prima che la startup svizzera possa passare progressivamente a catture di relitti più grossi e impegnativi, fino a missioni di catture multiple.

Un rendering del satellite-robot ClearSpace-1 durante le ultime fasi della manovra di avvicinamento e cattura dell’adattatore per payload VeSPA  durante la missione per conto dell’ESA che dovrebbe svolgersi nel 2026. Credits: ClearSpace

Il “cacciatore” ClearSpace-1 verrà lanciato in un’orbita eliosincrona di circa 500 km di quota per dare modo al personale di controllo di terra di poter effettuare le operazioni di messa in servizio e di test del veicolo spaziale, prima di essere spostato sull’orbita operativa per il rendez-vous e la cattura mediante i suoi quattro bracci robotici, operazione, quest’ultima, che avverrà sotto la supervisione dell’Agenzia Spaziale Europea. Di seguito, il “cacciatore” e la sua “preda” VeSPA, verranno deorbitati facendoli rientrare distruttivamente bruciando negli strati più densi dell’atmosfera terrestre.

Lo scorso 18 gennaio la startup svizzera ha annunciato che il veicolo spaziale ClearSpace-1 ha completato due tappe importanti nell’ambito della sua campagna di test ambientali: il test vibrazionale e quello nella camera a termo-vuoto. Questi test sono essenziali per assicurare che il satellite-robot-spazzino sia in grado di affrontare le condizioni ambientali legate alle fasi di lancio e di operatività orbitale.

Una GIF artistica della fase di cattura dell’adattatore VeSPA da parte del satellite-robot ClearSpace-1. Credits: ClearSpace

«Abbiamo superato con successo i test ambientali vibrazionali e quelli con la camera termica a vuoto grazie alla stupefacente collaborazione messa in campo da tutto il team» queste le parole dell’amministratore delegato di ClearSpace Luc Piguet ai media. I test si sono svolti presso le strutture di Beyond Gravity, con il supporto dell’azienda austriaca FOTEC.

Il 9 maggio 2023, ClearSpace ha firmato un contratto con Arianespace per il lancio della missione ClearSpace-1 con il vettore Vega C, nella seconda metà del 2026. A seguito di un accordo raggiunto nel corso dello Space Summit di Siviglia svoltosi sul finire dello scorso anno, l’italiana AVIO di Colleferro, Roma, rileverà le responsabilità di marketing e di gestione del lanciatore europeo, pertanto, quando sarà il momento opportuno, verosimilmente questa missione sarà già nelle mani del costruttore di razzi italiano.

Luc Piguet, amministratore delegato e co-fondatore di ClearSpace e Stéphane Israël, amministratore delegato di Arianespace, durante la cerimonia della firma del contratto di lancio della missione Clearspace-1, che dovrebbe avvenire nel 2026. Credits: Arianespace, ClearSpace

Fonti: Europeanspaceflight.com; ESA; ClearSpace.

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Luca Frigerio

Impiegato nel campo delle materie plastiche e da sempre appassionato di spazio, basket e birra artigianale. E' iscritto a forumastronautico.it dal Novembre 2005 e da diversi anni sfoga parte della sua passione scrivendo per astronautinews.it. E' socio dell'Associazione Italiana per l'Astronautica e lo Spazio (ISAA)