NASA mette in soffitta le sonde gemelle Janus

Rappresentazione artistica delle sonde Janus. Credits: NASA

Poco più di un anno fa l’agenzia spaziale americana (NASA) annunciava che la propria sonda Psyche non sarebbe stata lanciata nel corso della finestra di lancio prevista ad agosto. La causa era stata la consegna in ritardo del software di volo e del sistema di test e che aveva quindi impedito ai tecnici dell’agenzia di effettuare le verifiche necessarie sulla sonda. Psyche ha visto così slittare il decollo all’anno successivo, precisamente a partire dal 10 ottobre 2023, con un piano di volo leggermente modificato per tenere in considerazione il ritardo accumulato.

Se quindi per Psyche la missione è proseguita quasi normalmente, non si può dire altrettanto per le compagne di viaggio: due sonde gemelle chiamate Janus, che con la nuova traiettoria non sarebbero potute arrivare ai loro obiettivi scientifici: due sistemi di asteroidi binari. Il piano originario prevedeva il rilascio di Janus A e Janus B dopo un flyby della Terra nell’agosto 2025, con destinazione da raggiungere circa un anno dopo: il sistema 1991 VH nel marzo 2026 e 1996 FG3 nell’aprile 2026. Le operazioni di missione si sarebbero concluse intorno alla fine di maggio del medesimo anno.

Analisi fotometriche, spettrometriche e radar erano state condotte negli anni passati e avevano permesso di stabilire le dimensioni delle singole componenti: 1.640 m di diametro per il principale e 515 m in 1996 FG3, e 1.120 m e 450 m per 1991 VH.

Lo scopo della missione era il loro studio per identificare e capire i processi alla base della formazione dei sistemi binari stessi, e consentire una verifica diretta della validità dei modelli evolutivi. La suite di strumenti scientifica a disposizione delle sonde non è particolarmente ampia: tre strumenti derivati tutti da OSIRIS-REx o da altre missioni:

  • visore nel visibile: un sensore CMOS da 2.592 × 1.944 pixel da 2,2 μm, 420–680 nm di banda osservabile e un otturatore elettronico;
  • visore nell’infrarosso: sensore a onde infrarosse lunghe (8–12 μm) da 640 × 480 pixel da 17 μm;
  • DVR: sistema di immagazzinamento dati ed elaborazione delle immagini.

Il numero ridotto di strumenti è diretta conseguenza del programma da cui Janus nasce: il SIMPLEx. Acronimo di Small Innovative Missions for PLanetary eXploration, è un programma della NASA per la progettazione, costruzione e gestione di sonde a basso costo (per Janus 55 milioni complessivi, escluso il lancio) e alto rischio tecnologico, da far decollare con altri payload ben più importanti dal punto di vista economico e scientifico. Nonostante questo, i dati provenienti da Janus sarebbero stati di fondamentale importanza per lo studio dei sistemi binari di asteroidi in quanto gli unici disponibili provengono da osservazioni da Terra e non hanno una risoluzione elevata.

I ritardi di Psyche, unitamente alle incertezze sul finanziamento per i prossimi anni, hanno indotto NASA a procedere alla sospensione, nonostante siano state valutate anche altre possibili destinazioni da raggiungere. Nel corso dei prossimi mesi verranno completati i lavori che erano già stati finanziati e poi inizieranno le operazioni per il decomissionamento, in attesa di possibili finanziamenti futuri che permettano un loro utilizzo.

Fonti: NASA (1), NASA (2), NASA (3),

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Matteo Deguidi

Studio Astrophysics and Cosmology a Padova e sono interessato alle nuove generazioni di telescopi, sia terrestri che in orbita. In ambito astronautico la mia passione principale è seguire lo sviluppo e la costruzione delle sonde, dai siti di produzione al lancio. Considero ISAA come una seconda famiglia, la quale mi ha dato possibilità di accedere ad un mondo di notizie che da tanto ricercavo.