Apollo 16, un imprevisto mette a rischio la discesa sulla Luna

Il CSM Casper ripreso dal LM in orbita lunare

20 aprile 1972

Dal nostro inviato a Houston.

Da qualche ora gli astronauti Young e Duke sono in attesa nel modulo lunare mentre a Houston cercano di risolvere un problema al propulsore Service Propulsion System (SPS) del modulo di comando.

Erano passate da poco le 19 in Italia quando il modulo lunare (LM) Orion, con a bordo il comandante John Young e il pilota Charlie Duke, si è separato dal modulo di comando (CSM) Casper pilotato da Ken Mattingly.
Tutto stava procedendo secondo programma ed entrambe le navicelle si trovavano nel lato a noi nascosto della Luna. I due astronauti sul LM stavano completando la routine di controllo in vista della discesa sulla superficie e Mattingly stava preparando il CSM per una breve accensione dell’SPS per circolarizzare l’orbita.
Improvvisamente tra le due navicelle c’è stato uno scambio di comunicazioni che Houston non ha potuto ascoltare a causa della schermatura della Luna:

Mattingly (CSM): «Sono un uccellino malandato! […] Ho instabilità sul giunto di imbardata secondario. Sta oscillando e continua a farlo ogni volta che riceve il comando.»
Young (LM): «Oh ragazzi! Cosa dicono le tue regole di volo?»
Mattingly: «Devo avere 4 attuatori funzionanti per effettuare la circolarizzazione, ogni volta che provo il numero 2 oscilla e tutta la navicella viene scossa.»

Il CSM Casper ripreso a poca distanza dal LM Orion

Quando circa mezz’ora dopo le comunicazioni sono state ripristinate, a Houston è iniziata una corsa contro il tempo per risolvere il problema e salvare la missione. Infatti, come Mattingly ha confermato, le regole di volo prevedono che se il CSM è impossibilitato a circolarizzare l’orbita il LM deve immediatamente annullare la discesa sulla superficie, riagganciarsi a esso e utilizzare il proprio propulsore per il viaggio di ritorno verso la Terra.

Mentre scriviamo le due navicelle si mantengono a distanza ravvicinata e continuano a orbitare senza che ancora nessun ordine di riaggancio sia stato dato.
Da quanto sta emergendo dai comunicati NASA, il problema sarebbe di natura elettrica e riguarderebbe solamente il circuito secondario di controllo dell’imbardata (il movimento verso destra e sinistra) del propulsore SPS del modulo di servizio. Sono attualmente in corso varie simulazioni per verificare la gravità del problema ed eventuali conseguenze nel caso di accensione del propulsore.

Foto credits: NASA.

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Simone Montrasio

Appassionato di astronautica fin da bambino. Dopo studi e lavoro nel settore chimico industriale, per un decennio mi sono dedicato ad altro, per inserirmi infine nel settore dei materiali compositi anche per applicazioni aerospaziali. Collaboro felicemente con AstronautiNEWS dalla sua fondazione.