JAXA lancia il satellite geostazionario JDRS-1

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Il momento del lancio. Credit: JAXA/NVS.

Lo scorso 29 novembre, alle 8:25 italiane (le 16:25 ora locale), Mitsubishi Heavy Industries ha lanciato con successo la missione JDRS-1 con un razzo H-IIA. Il vettore è decollato dalla rampa Yoshinobu Launch Complex del centro spaziale Tanegashima, Giappone. Si è trattato del volo numero 14 partito da questa rampa e del 43º volo del vettore H-IIA.

A bordo viaggiava il satellite JDRS-1 operato da JAXA e dal governo del Giappone, un dispositivo con un’innovativa tecnologia di comunicazione che permette maggior copertura dei satelliti in orbita terrestre bassa. JDRS-1 è stato immesso dal lanciatore in traiettoria di trasferimento verso l’orbita geostazionaria, e da qui il satellite ha usato i propri propulsori per circolarizzare l’orbita a 36.000 km di quota, dove funzionerà per i prossimi anni come ripetitore ottico e radar.

Una bella immagine del lancio, è visibile solo la scia del razzo.

Dal 2002 al 2017 un altro satellite, Kodama, ha operato come ripetitore tra l’orbita terrestre bassa e le stazioni di Terra usando tecnologie radio a banda S e Ka. Il nuovo satellite ha un dispositivo laser chiamato LUCAS, Laser Utilizing Communication System, che permette comunicazioni con una velocità 7 volte maggiore del satellite precedente oltre a possedere dimensioni ridotte, 14 centimetri al posto di 3,6 metri della classica antenna radio.

I satelliti in orbita bassa non sono ancora predisposti per la comunicazione laser e useranno ancora la tecnologia radio per comunicare tramite JDRS-1. Dal 2021 verranno lanciati dei nuovi satelliti per l’osservazione terrestre, ALOS-3 e ALOS-4, che saranno in grado di sfruttare appieno le capacità di JDRS-1 e potranno arrivare a una velocità di comunicazione nominale massima di 1,8 gigabit al secondo.

Ecco il video completo del lancio.

Fonti: SpaceNews, SpaceflightNow.

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Gianmarco Vespia

La scienza è importante. Ne ho fatto parte tanti anni fa, ma ho dovuto abbandonare la carriera. In Italia manca il supporto agli scienziati, in molti modi: sostegno, fiducia, credibilità, rispetto e finanziamenti. ISAA mi ha dato la possibilità di diventare divulgatore e di raggiungere un pubblico interessato e appassionato in questo piccolo settore che è l'astronautica. La scienza si muove troppo in silenzio, occorre pazienza e attenzione per capirla e apprezzarla, per spiegarla alle nuove generazioni, appassionarle e permettergli di costruire un futuro migliore per sé e per il mondo intero.