Aggiornamenti dal sistema solare: aprile 2018

Credit: NASA

Sta per cominciare un periodo piuttosto intenso per l’esplorazione robotica del sistema solare. Si parte con il lancio di Insight del 5 maggio, verso Marte, per poi proseguire con la missione cinese sulla Luna. In vista della missione di Chang’e 4, che avverrà verso la fine dell’anno, i cinesi lanceranno QueQiao, un satellite che farà da relay per le telecomunicazioni in orbita lunare. In estate poi si proseguirà con l’arrivo sui loro obiettivi per Hayabusa 2 e OSIRIS-Rex, per poi continuare con il lancio di Parker Solar Probe.

Tra le missioni attualmente attive, invece, riflettori su Gaia che con il secondo rilascio del suo atlante stellare ha messo a disposizione dati precisissimi su quasi due miliardi di stelle.

Di seguito il dettaglio delle varie missioni attive e quelle in fase di preparazione.

In preparazione per il lancio

La prossima missione marziana della NASA, Insight, partirà il 5 maggio alle 13:05 ora italiana dalla base californiana di Vandenberg su un razzo Atlas V di ULA. Insieme al lander, che esplorerà il suolo e sottosuolo marziano, partiranno anche due piccoli cubesat, denominati MarCO-A e MarCO-B, che compiranno un flyby del pianeta rosso durante l’atterraggio di Insight e, pur non essendo necessari al successo della missione, cercheranno di dimostrare la possibilità di utilizzare questi piccoli satelliti per ritrasmettere i dati provenienti dal lander a Terra.

Le autorità cinesi hanno annunciato alcuni dettagli sulla prossima missione lunare, Chang’e 4. La sonda atterrerà entro la fine dell’anno insieme ad un rover sul lato nascosto della Luna ed avrà quindi bisogno di un satellite ripetitore in orbita per poter comunicare con la Terra. Questo satellite si chiamerà QueQiao e verrà lanciato il prossimo 21 maggio su un vettore Lunga Marcia 4C, insieme a due microsatelliti LongJiang-12.

La Parker Solar Probe (NASA) partirà il 31 luglio per diventare la sonda ad avvicinarsi maggiormente al sole. Dopo aver completato i test pre-lancio presso il Goddard Space Centre, in Maryland, a inizio aprile la sonda è arrivata in Florida, dove verrà presto integrata allo scudo termico e al lanciatore, un Delta IV Heavy di ULA.

La prossima importante missione interplanetaria europea, BepiColombo, partirà verso Mercurio ad ottobre. La missione si compone di due elementi principali: il Mercury Planetary Orbiter (MPO), di ESA, e il Mercury Magnetospheric Orbiter (MMO) di JAXA. MPO è stato recentemente trasportato presso il centro spaziale di Kourou, in Guiana Francese, dove presto verrà raggiunto da MMO e integrato sul Mercury Transfer Module (MTM) per poi essere installato sul lanciatore Ariane 5.

La prossima missione lunare indiana, Chandrayaan 2, non partirà prima di ottobre 2018. La missione sarà composta da un orbiter, un lander ed un piccolo rover. Il sito di atterraggio prescelto è nei dintorni del polo sud lunare. La data di lancio era prevista inizialmente per aprile di quest’anno, ma si è preferito rimandare di qualche mese per effettuare ulteriori test sugli strumenti.

Nel sistema solare interno

Diverse missioni continuano ad esplorare la Luna senza particolari aggiornamenti questo mese. Si tratta di Lunar Reconnaissance Orbiter (NASA), che da quasi dieci anni continua a mappare la Luna ad altissima risoluzione, le due sonde della missione ARTEMIS (NASA), che stanno studiando il campo magnetico nei pressi del satellite, e le cinesi Chang’e 5-T1, in orbita, e Chang’e 3, sulla superficie, che si presumono ancora attive.

Ci sono diverse sonde della NASA che condividono  l’orbita della Terra, anche se ad una certa distanza dal nostro pianeta. Innanzi tutto le due sonde della missione STEREO, Stereo-A e Stereo-B (di quest’ultima, però si sono persi i contatti da diverso tempo). Poi c’è il telescopio spaziale all’infrarosso Spitzer, grazie al quale (insieme ad Hubble) è stato possibile recentemente individuare un esopianeta con grosse quantità di vapore acqueo in atmosfera.

Infine c’è Kepler, il telescopio progettato per la scoperta di esopianeti più famoso e di gran lunga più di successo. Ormai in orbita da nove anni, purtroppo la sua missione volge al termine a causa dell’esaurimento del combustibile a bordo. Per fortuna c’è una nutrita flottiglia di successori che, sia dall’orbita bassa terrestre, sia da orbite più profonde, cercherà di prenderne il testimone: da TESS (NASA, partita da poco) a CHEOPS (ESA, fine 2018) e PLATO (ESA, 2026), per non dimenticare i prossimi telescopi spaziali JWST e W-FIRST oltre ai giganti in costruzione a Terra, che non sono progettati specificamente per studiare esopianeti ma che sicuramente potranno contribuire.

Relativamente poco lontano, presso il punto lagrangiano L1 Terra-Sole, ci sono le sonde per l’osservazione solare WIND (NASA), ACE (NASA) e SoHO (NASA/ESA), e la missione di studio del clima terrestre DSCOVR (NASA/NOAA).

Dall’altra parte della Terra rispetto al Sole, intorno al punto lagrangiano L2, c’è invece la sonda Gaia (ESA), che si occupa di mappare la nostra galassia e quelle limitrofe. La seconda versione di questa mappa cosmica è stata appena rilasciata e darà lavoro ad astronomi e scienziati per anni.

A giugno arriverà sull’asteroide Ryugu la sonda giapponese Hayabusa 2, al momento a circa 150 mila km dall’obiettivo. La missione prevede di riportare a Terra un campione roccioso, oltre a rilasciare un paio di piccoli lander. Anche la sonda della NASA OSIRIS-REx è in viaggio verso l’asteroide Bennu che raggiungerà tra 108 giorni, ad agosto. In queste settimane la sonda sta continuando a testare i vari strumenti in preparazione alla missione scientifica.

Come per altre missioni cinesi la cui fase principale è terminata da tempo, non si hanno notizie di Chang’e 2, che dopo aver concluso la sua missione principale in orbita intorno alla Luna e quelle secondarie che l’hanno vista orbitare il punto lagrangiano L2 del sistema Terra-Sole e sorvolare l’asteroide 4179-Toutatis, è attualmente in orbita eliocentrica. Anche la sonda giapponese Akatsuki continua senza particolari aggiornamenti le sue osservazioni in orbita intorno a Venere.

Esplorando Marte

È appena cominciata la missione scientifica di Trace Gas Orbiter (TGO), della missione ESA/Roscosmos Exomars 2016, dopo oltre 1 anno passato a raggiungere l’orbita programmata intorno a Marte. La sonda ha come obiettivo principale quello di scovare gas in traccia nell’atmosfera marziana, tra cui ad esempio il metano che, sulla Terra, è prodotto sia da processi biologici che da processi geologici.

Tra le prima immagini di TGO c’è il cratere Korolev, ripreso il 15 aprile 2018. Credit: ESA/Roscosmos/CaSSIS

L’altra sonda europea in orbita intorno a Marte è Mars Express, sul pianeta rosso dal 2003. La sonda veterana ha da poco effettuato un completo aggiornamento del software di bordo, che permetterà a Mars Express di continuare la propria missione riducendo al minimo i consumi di propellente.

A far compagnia alle sonde europee in orbita intorno a Marte ci sono altre 4 sonde: Mars Odyssey (NASA), Mars Reconnaissance Orbiter (NASA), MAVEN (NASA) e Mars Orbiter Mission (ISRO).

Sulla superficie di Marte siamo arrivati al sol 2038 per Curiosity/Mars Science Laboratory (MSL). Il rover sta esplorando l’area in cima al Vera Rubin Ridge, lungo il cammino verso la cima del Monte Sharp. È invece il sol numero 5072 per l’altro rover marziano della NASA, Opportunity. Il Mars Exploration Rover (MER) sta continuando l’esplorazione nella Perseverance Valley.

Nel sistema solare esterno

La sonda americana Dawn è sempre in orbita intorno al pianeta nano Cerere, mentre sta completando la sua seconda estensione di missione. L’orbita corrente, la XMO5 è molto ellittica e distante, ma già nelle prossime settimane Dawn passerà ad un’orbita intermedia (XMO6) per poi arrivare a giugno alla XMO7, orbita molto ellittica mo con periastro che la porterà a soli 35 km dalla superficie. Durante quest’ultima orbita la sonda consumerà molto propellente e ci si aspetta che questo si esaurisca entro la fine dell’anno, portando la lunghissima missione di questa sonda alla sua conclusione.

Fratture presso il cratere Occator, riprese da Dawn il 16 agosto 2016. Credit: NASA / JPL-Caltech / UCLA / MPS / DLR / IDA

Juno, sempre di NASA, è in orbita intorno a Giove, principalmente per studiarne l’atmosfera e il campo magnetico. Il 1 aprile scorso la sonda ha compiuto il passaggio ravvicinato PJ12, nella sua lunga orbita ellittica intorno al gigante gassoso.

La sonda americana New Horizons è in viaggio verso l’oggetto della fascia di Kuiper 2014 MU69 “Ultima Thule”, che raggiungerà tra 245 giorni. New Horizons è attualmente in ibernazione prima del flyby. Verrà risvegliata il prossimo il 4 giugno, in vista dell’incontro che avverrà a capodanno del 2019.

Infine, le sonde americane Voyager 1 e 2, dopo aver sorvolato Giove, Saturno e, nel caso di Voyager 2 anche Urano e Nettuno, sono ancora operative nel loro viaggio di allontanamento dal sistema solare. Voyager 1 si trova attualmente a circa 141 UA dalla Terra (19 ore e 35 minuti-luce). Voyager 2 è invece a circa 117 UA dalla Terra (16 ore e 14 minuti-luce).

Sommario missioni

Missioni in fase di preparazione per il lancio: 9

Missioni operative nella fase principale o estesa: 26

Missioni in viaggio verso il prossimo obiettivo: 3

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Commenti

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Matteo Carpentieri

Appassionato di astronomia e spazio, laureato in una più terrestre Ingegneria Ambientale. Lavora come lecturer (ricercatore) all'Università del Surrey, in Inghilterra. Scrive su AstronautiNews.it dal 2011.

2 Risposte

  1. Giovanni Giardina ha detto:

    Interessante articolo, grazie per gli aggiornamenti!

  2. Loris ha detto:

    Un bel riassunto della situazione attuale. grazie!