La JAXA svela il nuovo vettore H3

Una rappresentazione artistica del vettore giapponese H3 (JAXA).

Al fine di affrontare al meglio le sfide che il mercato internazionale dei lanciatori commerciali propone di volta in volta, l’agenzia spaziale giapponese ha da tempo intrapreso lo sviluppo di un nuovo veicolo a propellente liquido, denominato H3.

Grazie all’esperienza e all’affidabilità guadagnate sul campo, il Giappone si propone di immettere sul mercato un mezzo in grado di lanciare payloads in maniera veloce, facile, e con elevate flessibilità ed affidabilità, in risposta alle disparate esigenze dei clienti.

Le configurazioni a zero, due e quattro boosters. (C) JAXA.

Le configurazioni a zero, due e quattro boosters. (C) JAXA.

L’H3 sarà in grado di collocare in orbita di trasferimento geostazionario carichi da 6,5 tonnellate ed anche più, in base al numero di boosters a propellente solido di cui potrà disporre, ovvero zero, due o quattro. Inoltre verrà ridotto il tempo di evasione degli ordinativi dei clienti e verranno aumentate le opportunità di lancio per anno. Per raggiungere questi obiettivi strategici, la JAXA attuerà una riduzione dei tempi di preparazione presso il sito di lancio, dimezzandoli rispetto a quelli del vettore H-IIA.

L’agenzia spaziale giapponese naturalmente pone particolare attenzione anche alla riduzione dei costi, che verrà realizzata impiegando nel processo produttivo del razzo dei componenti già disponibili a livello industriale, come quelli provenienti dal settore automotive, anziché prodotti specificatamente per uso spaziale. La qualità sarà garantita lo stesso dagli elevati standard dell’industria giapponese che tutto il mondo conosce in quanto le parti verranno prodotte seguendo i flussi dei processi industriali standardizzati e non più “on demand”, e ciò contribuirà ovviamente all’ottimizzazione del processo industriale migliorandone l’aspetto economico.

In sostanza, la spesa per un lancio tramite una versione leggera dell’H3 senza boosters, in orbita bassa, dovrebbe aggirarsi sui 5 miliardi di Yen, ovvero poco meno di 41 milioni di Euro.

Il cuore del sistema H3 è ovviamente il suo sistema propulsivo. Gli ingegneri giapponesi stanno sviluppando un motore ad idrogeno liquido con un tasso tecnologico paragonabile a quello delle controparti americane ed europea, denominato “LE-9”, la cui configurazione semplificata ne garantirà un’elevata affidabilità. Esso è una versione ingrandita del propulsore impiegato nei secondi stadi dei vettori H2B e H2A.

Il costo dello sviluppo di questo nuovo sistema di lancio giapponese arriverà a quasi 1,6 miliardi di Euro, e si prevede che il suo lancio di esordio avverrà nell’anno fiscale 2020. Al solito la sua realizzazione è affidata alle Mitsubishi Heavy Industries.

 

Il logo del H3 Launch Vehicle (C) JAXA.

Il logo del H3 Launch Vehicle (C) JAXA.

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Luca Frigerio

Impiegato nel campo delle materie plastiche e da sempre appassionato di spazio, basket e birra artigianale. E' iscritto a forumastronautico.it dal Novembre 2005 e da diversi anni sfoga parte della sua passione scrivendo per astronautinews.it. E' socio dell'Associazione Italiana per l'Astronautica e lo Spazio (ISAA)