A Spinoff a Day – Un dispositivo avverte i piloti in caso di depressurizzazione

Le altitudini di volo standard per i voli commerciali variano dai ca. 10.000 ai ca. 15.000 metri, altezze alle quali i livelli di ossigeno sono sensibilmente più bassi rispetto a quelli presenti a terra. All’interno dei velivoli vengono pertanto installati dei sistemi di mantenimento della pressione che permettono agli occupanti di poter respirare.

A volte, però, possono insorgere dei guasti e, in caso di depressurizzazione, come accadde nell’incidente che purtroppo nel 1999 portò alla morte del campione di golf Payne Stewart, i piloti ed i passeggeri provano un breve momento di euforia prima di entrare in ipossia. Durante quel periodo è sufficiente indossare le maschere di ossigeno presenti nell’abitacolo, ma gli occupanti devono essere a conoscenza della situazione per avere la prontezza di farlo. I sistemi di allarme sono vitali ed adempiono a questo scopo. Per completezza, nell’incidente sopracitato l’equipaggio ha udito i sistemi di allarme e ha attivato le maschere, ma l’apporto di ossigeno non è risultato sufficiente. In un estratto del report conclusivo da parte del National Transportation Safety Board si suppone che l’ipossia avesse già iniziato ad indebolire la coscienza e la capacità di agire.

In seguito a questo incidente, un ingegnere NASA, Jan Zysko, concepì un tipo di monitor per il rilevamento della pressione in cabina (CPM – Cabin pressure monitor) che forniva i primi allarmi di condizioni ipossiche. Dopo che l’azienda uscì dal mercato, il brevetto tornò nelle mani del Kennedy Space Center e fu ad esso che Stacey Pappas si rivolse, ottenendo una speciale autorizzazione all’utilizzo della tecnologia. Lavorando con il suo team di ingegneri e progettisti, la fondatrice di Aviation Technology Inc. costruì un nuovo prodotto basato sul concetto originale di NASA: Alt Alert.

Lanciato sul mercato nel 2014, Alt Alert è un rilevatore di pressione portatile più piccolo di uno smartphone, applicabile sia al pannello strumenti sul velivolo che al visore del casco. Esso avverte tramite un allarme sonoro ed una luce LED quando la pressione in cabina è compromessa. “Se sei a 10.500 metri di altitudine” spiega Pappas “la pressione dev’essere la stessa che si trova a ca. 3.000 metri. Se scende, il dispositivo manda un avviso sonoro e visivo. Se invece la pressione eccede quella equivalente ai 3.800 metri, si attiva un timer di 30 minuti”. Ad ogni diverso livello di pressione, Alt Alert invia segnali distinti, in questo modo il pilota diviene consapevole del tipo di problema. Questi allarmi sono progettati in modo da attivarsi molto prima della comparsa dell’ipossia, così il pilota può identificare immediatamente il problema e correggere l’altitudine, oppure usare l’ossigeno supplementare.

Questo tipo di dispositivi può salvare vite non solo nel campo aeronautico o nello spazio, ma è potenzialmente utile anche per paracadutisti, aerostieri, scalatori, meteorologi e persone che lavorano in habitat sottomarini.

Un dispositivo di monitoraggio ed allarme avverte in tempo i piloti di eventuali perdite di pressione in cabina. ©NASA / Veronica Remondini

Un dispositivo di monitoraggio ed allarme avverte in tempo i piloti di eventuali perdite di pressione in cabina. ©NASA / Veronica Remondini

Per approfondire:

Spinoff nel dettaglio [ENG]

Incidente a Payne Stewart [ENG]

Sito di Aviation Technology, Inc. e Art Alert [ENG]

 

Presentazione completa powerpoint originale in inglese, traduzione italiana a cura di Veronica Remondini.

 

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Veronica Remondini

Appassionata di scienza, è intimamente meravigliata di quanto la razza umana sia in grado di creare, e negare tale abilità allo stesso tempo. Stoica esploratrice di internet, ha una sua condanna: le paroline blu che rimandano ad altre pagine. Collaudatrice dell'abbigliamento da moto Stark Ind., nel tempo libero cerca invano di portare il verbo tesliano nel mondo.