A Spinoff a Day – Un progetto di training astronautico privato prepara gli equipaggi per voli commerciali di domani
Grazie alle tecnologie moderne, gli astronauti d’oggi hanno l’opportunità di farci vivere istantaneamente le loro avventure. Ne abbiamo avuto la prova in particolare con Samantha Cristoforetti e con il suo diario di bordo, che ci ha permesso di seguirla giorno dopo giorno: Avamposto 42 (a proposito, lo state candidando ai Macchianera Awards, vero?). Dal suo sito, dai suoi video, ma anche dai racconti di Luca Parmitano, Paolo Nespoli, Diego Urbina e tutti gli astronauti di cui possiamo leggere con facilità, è facile intuire quanto sia “strana” la vita regolata da leggi della fisica piuttosto diverse da quelle cui siamo abituati. Come hanno imparato a conoscere ed affrontare le sfide di ogni giorno? Oramai grazie all’esperienza dei loro predecessori, e grazie alle conferenze tenute alla fine di ogni missione, i debriefing, in cui vengono riportate eventuali difficoltà e proposte soluzioni.
Grazie all’esperienza maturata negli anni, gli sviluppatori NASA hanno potuto costruire veri e propri simulatori di vita spaziale. Uno di questi si chiama Waypoint 2 Space, è situato accanto al JSC in una struttura di 1.400 m2 e promette di offrire un training astronautico di primo livello ad un massimo di 300 persone all’anno, suddivisi a gruppi da 4 a 12. “Elite 300”, questo il nome del programma, insegnerà ai fruitori a prevenire gli svenimenti causati dall’accelerazione dei velivoli, a portare a termine compiti all’interno di una tuta pressurizzata e prendere confidenza con il suolo marziano o lunare. Il simulatore include anche programmi per gestire lo stress e gli eventuali contrasti interni alla crew, le manovre in microgravità, le meccaniche orbitali, i sintomi della privazione di ossigeno etc. Il corso è aperto a tutti, ma il prezzo di quello base si aggira sui 45.000$.
Con un occhio aperto al futuro, NASA mette a disposizione il simulatore anche per dare supporto a chi potrebbe avere a che fare con gli habitat spaziali progettati da Bigelow Aerospace. “Io credo che fra una decina d’anni avremo una presenza commerciale fissa in orbita”, afferma Kelly Soich, direttore del programma Waypoint 2 Space. “Nel prossimo futuro l’industria privata potrebbe sostituire NASA in tutte le operazioni commerciali nello spazio, e l’Agenzia potrà allora focalizzarsi meglio su missioni che vanno al di là del nostro pianeta, ad esempio Marte.”
Per approfondire:
Spinoff nel dettaglio [ENG]
Sito di Waypoint 2 Space [ENG]
Presentazione completa powerpoint originale in inglese, traduzione italiana a cura di Veronica Remondini.
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