Completata la prima EVA per aggiornare la ISS alle future capsule NASA

Barry Wilmore e Terry Virts al lavoro nella EVA del 21/02/2015
Gli astronauti dell’Agenzia Spaziale Americana (NASA) Barry Wilmore e Terry Virts hanno completato sabato 21 febbraio 2015 la prima di tre attività extra-veicolari (Extra Vehicular Activity – EVA) previste per riconfigurare la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) per le prossime capsule Americane per il trasporto di equipaggi.

La passeggiata spaziale dei due astronauti NASA, iniziata alle 13:45 ora italiana con un po’ di ritardo rispetto all’orario previsto, si è protratta per 6 ore e 41 minuti fino alle 20:26 ora italiana, con il completamento da parte di Wilmore e Virts di tutti i compiti previsti per questa attività extra-veicolare e il completamento di un ulteriore attività in programma in una successiva EVA.

Durante questa EVA, i due astronauti hanno fissato alcuni cavi elettrici per il trasporto di energia e di dati alla estremità anteriore del modulo Harmony (Nodo-2) e del portello di attracco Pressurized Mating Adapter-2 (PMA-2), sistemando complessivamente più d 100 metri di cavi all’esterno della Stazione Spaziale Internazionale.

Le attività da parte degli astronauti della NASA effettuate nella EVA di sabato, e da effettuare nelle due ulteriori passeggiate spaziali attualmente pianificate per il 25 febbraio e il 1 marzo, fanno parte del programma di riconfigurazione della ISS per rendere possibile l’attracco automatico delle future capsule americane per equipaggi CST-100 della Boeing e Dragon V2.0 di SpaceX.

Come è noto, l’Agenzia Spaziale Americana non dispone più di un proprio sistema di invio di astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale dal termine del programma Space Shuttle, conclusosi nel 2011.

Non più di uno Space Shuttle per volta raggiungeva la ISS, attraccandosi autonomamente all’unica porta di aggancio prevista per la navicella spaziale americana, denominata Pressurized Mating Adapter-2 posizionata all’estremità anteriore del Nodo-2.

Sulla ISS è presente un altro portello di aggancio potenzialmente destinato all’attracco dello Space Shuttle, lo PMA-3, che però non era operativo e sistemato come pezzo di ricambio accanto il Nodo-3, in quanto, con la attuale configurazione della Stazione Spaziale Internazionale, era inutilizzabile visto l’eventuale interferenza dello spazioplano della NASA con altre apparecchiature della ISS.

Per l’attracco in automatico delle prossime capsule con equipaggio che verranno utilizzate dalla NASA, verrà cambiata la configurazione attuale dei portelli della parte Americana della ISS, rimasta inalterata dall’epoca Shuttle.

La NASA prevede la presenza di due portelli di attracco funzionanti contemporaneamente, uno come portello principale e l’altro di riserva nel caso il principale avesse dei problemi o, all’occorrenza, entrambi utilizzati per accogliere equipaggi sulla ISS.

Per fare ciò, lo PMA-3 verrà spostato dalla sua attuale posizione non utilizzabile su Nodo-3, alla posizione di utilizzo sulla porta Nadir del Nodo-2,  trovandosi quindi a breve distanza dal PMA-2.

Entrambi i PMA, per il funzionamento con gli Space Shuttle, utilizzano un sistema di accoppiamento ed ancoraggio di progettazione Russa chiamato Androgynous Peripheral Attachment System (APAS), che prevede che un anello metallico venga a contatto con lo PMA per consentire l’aggancio con il sistema di cattura.

Questo tipo di meccanismo provoca degli impatti e delle vibrazioni che si ripercuotono sulla integrità strutturale della Stazione Spaziale Internazionale e, allo scopo di prolungare la vita operativa della ISS, si è reso necessario evitare che tali sollecitazioni si ripetano nel futuro.

Per questa ragione, il sistema di cattura APAS di ciascun PMA verrà sostituito con un nuovo sistema di cattura elettromagnetico, chiamato Soft Impact Mating Attenuation Concept (SIMAC), contenuto in un adattatore denominato International Docking Adapter (IDA).

Gli adattatori IDA necessari per l’aggiornamento dei due PMA verranno inviati sulla Stazione Spaziale Internazionale all’interno del vano non pressurizzato (trunk) di una capsula cargo Dragon di SpaceX che raggiungerà la ISS più avanti durante l’anno 2015.

I cavi istallati durante la EVA di sabato scorso da Wilmore e Virts, insieme a quelli che verranno istallati nelle prossime due attività extra-veicolari, serviranno per fornire l’energia e i controlli necessari per il funzionamento degli IDA, in vista della prossima istallazione degli adattatori per mezzo del braccio robotico CanadArm della ISS.

Come conseguenza della re-localizzazione del PMA-3 sulla porta Nadir del Nodo-2, dovrà essere trovata una nuova posizione di riserva per l’attracco delle capsule cargo commerciali americane, operazione che come è noto non avviene automaticamente ma viene svolta dagli astronauti a bordo della Stazione Spaziale Americana per mezzo della cattura e del collegamento alla ISS utilizzando il braccio robotico CanadArm.

Il portello di aggancio di riserva per le capsule cargo Dragon e Cygnus verrà posizionato sulla porta nadir del Nodo-1, spostando dalla attuale posizione il Permanent Multipurpose Module (PMP) che verrà agganciato alla porta anteriore del Nodo-3.

Questa serie di complesse operazioni di riconfigurazione che verranno effettuate nei prossimi mesi, serviranno a rendere più razionale la disposizione delle capsule cargo e per gli equipaggi nella zona Americana della ISS e faranno spazio alla istallazione di un modulo gonfiabile di test, prodotto dalla compagnia spaziale americana Bigelow, che verrà inviato sulla Stazione Spaziale Internazionale per mezzo di una capsula cargo Dragon entro il 2015.

Nel filmato seguente, pubblicato sul canale YouTube della NASA, il riassunto della EVA di sabato 21 febbraio 2015.

Fonte: Nasaspaceflight.com, NASA.

Nell’immagine di apertura, Barry Wilmore e Terry Virts fissano i cavi di trasporto energia e dati sulla parte superiore del Pressurized Mating Adapter-2 sulla ISS.

Image Credit: NASA TV.

  Ove non diversamente indicato, questo articolo è © 2006-2024 Associazione ISAA - Leggi la licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.

Commenti

Discutiamone su ForumAstronautico.it

Giuseppe Corleo

Ingegnere meccanico per corso di studi, informatico in ambito bancario per professione, appassionato di tutto ciò che riguarda astronomia, astronautica, meccanica, fisica e matematica. Articolista del sito Astronautinews.it dal 2011.