Terzo volo supersonico per SpaceShipTwo

SpaceShipTwo in volo. Credits : MarsScientific.com

La SpaceShipTwo (SS2), navicella spaziale riutilizzabile della compagnia Virgin Galactic fondata da Sir Richard Branson, ha effettuato oggi 10 gennaio 2014 il suo terzo volo supersonico in preparazione del primo lancio sub-orbitale.

Agganciata all’aereo madre WhiteKnightTwo (WK2), la SpaceShipTwo è decollata alle 07.22 di stamattina ora della costa ovest degli Stati Uniti (15.22 GMT, 16.22 ora italiana) dal Mojave Air and Space Port nel deserto del Mojave in California e ha raggiunto la quota di circa 14.000 metri prima di essere sganciata per il volo di test.

WK2 e SS2 al decollo dal Mojave Air and Space Port il 10 gennaio 2014. Credit: Virgin Galactic.

WK2 e SS2 al decollo dal Mojave Air and Space Port il 10 gennaio 2014. Credit: Virgin Galactic.

Pochi secondo dopo il rilascio dal WK2, è stato acceso il motore a razzo dello SS2 per la durata di 20 secondi, portando la navicella spaziale riutilizzabile per la prima volta alla quota di circa  21.600 metri e ad una velocità massima di Mach 1,4.

Lo SS2 accend il prpulsore appena sganciato dal WK2 nl lancio del 10 gennaio 2014. Credit: Ken Brown.

Lo SS2 accende il propulsore appena sganciato dal WK2 nel lancio del 10 gennaio 2014. Credit: Ken Brown.

Terminata la spinta del propulsore e la traiettoria parabolica verso l’alto fino al raggiungimento della quota massima, la SpaceShipTwo ha controllato la fase di transizione della caduta libera al successivo volo planato per mezzo del peculiare sistema di sganciamento delle travi e degli impennaggi di coda di cui è dotata, assumendo l’assetto chiamato “feather”, che consente alla navicella di ritrovare l’assetto per planare in sicurezza fino alla pista di atterraggio.

SS2 in assetto "feather" nel test del 4 maggio 2011. Credit: Virgin Galactic.
SS2 in assetto “feather” nel test del 4 maggio 2011. Credit: Virgin Galactic.

Il volo odierno, oltre a stabilire il nuovo limite di altitudine mai raggiunto dalla SS2, è servito per collaudare due importanti sistemi del veicolo: il sistema di controllo di assetto durante il volo spaziale (Reaction Control System – RCS) e il rivestimento di protezione termica della parte interna delle travi di coda.

Lo RCS, composto da alcuni propulsori a razzo con una piccola spinta, orientati in diverse  direzioni per permettere il controllo delle rotazioni e traslazioni del veicolo sugli assi di rollio, imbardata e beccheggio, verrà utilizzato dai piloti per orientare e mantenere l’assetto della navicella nelle fasi di caduta libera nello spazio.

Il rivestimento di protezione termica riflettente applicato sulle travi di coda della SS2 serve per mantenere sotto controllo la temperatura superficiale del veicolo mentre il propulsore a razzo è in funzione.

La navicella spaziale SpaceShipTwo, come l’aereo madre WhiteKnightTwo, sono stati realizzati da Scaled Composites, compagnia fondata da Burt Rutan che con il predecessore SpaceShipOne (SS1), portato in quota per mezzo dell’aereo madre WhiteKnight, avevano vinto 4 ottobre 2004 lo Ansari X-Prixe  di 10 milioni dollari, essendo riusciti per due volte nel giro di pochi giorni ad inviare SS1, con un pilota a bordo, a più di 100 km di altitudine dalla superficie terrestre.

Il sistema di propulsione principale della SS2, sviluppato da Sierra Nevada Corporation, è attualmente il più grande motore a razzo operativo di tipo ibrido, utilizzante un combustibile allo stato solido ed un ossidante gassoso, testato negli scorsi mesi con più di 70 accensioni di lunga durata per verificarne le prestazioni e l’affidabilità in vista del primo volo sub-orbitale.

È atteso nei prossimi mesi il primo volo sub-orbitale per SpaceShipTwo che dovrebbe consentire a Virgin Galactic di inaugurare l’era dei voli commerciali con cui fare provare a 6 passeggeri paganti l’ebbrezza di un volo in microgravità al di là del confine dell’atmosfera terrestre.

Fonte:  Virgin Galactic, Sierra Nevada Corporation. 

  Ove non diversamente indicato, questo articolo è © 2006-2024 Associazione ISAA - Leggi la licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.

Giuseppe Corleo

Ingegnere meccanico per corso di studi, informatico in ambito bancario per professione, appassionato di tutto ciò che riguarda astronomia, astronautica, meccanica, fisica e matematica. Articolista del sito Astronautinews.it dal 2011.