Sojuz Light e Angara: passi avanti

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Dalla Russia arriva qualche buona notizia sul fronte dello sviluppo dei programmi spaziali, in un periodo decisamente non facile. Il prossimo 23 dicembre, infatti, dovrebbe avvenire il debutto del vettore Sojuz 2-1v “light”; inoltre, proprio in questi giorni, il primo prototipo del razzo Angara ha raggiunto la rampa di lancio di Plesetsk, a 18 anni dalla delibera del progetto. I tecnici hanno anche condotto un test di una settantina di accensioni del motore criogenico dello stadio superiore che dovrebbe equipaggiare le prossime versioni di Angara, nonchè il Proton.
Il Sojuz Light, come suggerisce il nome, è una versione depotenziata dell’apprezzato razzo russo: sono stati rimossi i 4 boosters “strap on”, ed il motore del primo stadio è ora uno degli NK-33 rimasti dal programma lunare sovietico. Il potenziale del razzo è di circa 28 quintali in LEO, a seconda del sito di lancio e dell’inclinazione orbitale richiesta. Nel suo volo inaugurale, il Sojuz Light porterà nello spazio un microsatellite costruito da studenti e alcune sfere di calibrazione per i radar anti-detriti.
Angara, invece, è una famiglia modulare di vettori con potenziale da 2 a 40 tonnellate in LEO (e dunque le versioni più leggere sono in diretta concorrenza con il Sojuz Light). Al momento, il volo di prova è previsto per il maggio del prossimo anno. I motori criogenici che sono stati recentemente testati sono molto simili agli RL-10 di Pratt & Whitney, usati sugli Atlas V e Delta IV. Lo sviluppo degli RD-0146D russi è avvenuto infatti in collaborazione con il produttore americano. I motori russi non dispongono di un generatore di gas, ma presentano un ugello estensibile privo di sistema di raffreddamento. Sono progettati per accensioni multiple in volo, ed offrono 2 gradi di libertà nell’orientamento della spinta. Sono alimentati ad ossigeno ed idrogeno liquidi, ma durante i tests si è usato anche metano liquido.

Il trasferimento del razzo Angara alla rampa è avvenuto per testare il dispositivo che serve per mettere il vettore in posizione verticale e poi trasferirlo al pad (da sempre i russi prediligono l’assemblaggio in orizzontale dei loro veicoli).  Il razzo verrà poi rimesso al coperto, e sostituito da un simulatore di massa .

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Paolo Actis

Paolo ha collaborato con AstronautiNEWS dal maggio 2008 al dicembre 2017