Il programma spaziale cinese guarda all’estero

 

La Cina è disponibile ad addestrare eventuali astronauti stranieri con lo scopo di ospitarli nella propria stazione spaziale. Questa è forse la più importante delle dichiarazioni rilasciate dai responsabili del programma spaziale cinese, durante il workshop di cinque giorni fra i rappresentanti delle Nazioni Unite e della Cina che è incominciato Lunedì 16 in Beijing e che verteva sull’Human Space Technology. Lo riferisce il quotidiano online China.org.cn in un articolo del 18 Settembre.

Yang Liwei, vice direttore della China Manned Space Agency, ha spiegato che la Cina si offrirebbe per addestrare gli astronauti provenienti dalle altre nazioni che intendessero farne richiesta, facendoli inoltre volare sui propri mezzi spaziali, inclusa la futura stazione spaziale.

Yang, primo astronauta cinese nel 2003, ha dichiarato che molte nazioni hanno inoltrato delle proposte al governo cinese nel corso del periodo legato allo sviluppo della stazione spaziale, con l’intento di ottenere l’addestramento dei propri astronauti da mandare quindi in orbita a condurre esperimenti scientifici. “La conseguenza dell’inclusione di partecipanti stranieri nel nostro programma spaziale non è solamente quella che queste nazioni possono mandare del personale nello spazio, ma anche è anche quella di aiutarle a sviluppare i propri progetti spaziali.”

Un totale di 150 inviati provenienti da oltre 20 nazioni e regioni del globo ha partecipato alla conferenza; nei giorni a seguire essi hanno discusso di nuovi progetti spaziali, di ricerca in microgravità, di cooperazione internazionale oltre che di sensibilizzazione del pubblico sulle tematiche spaziali. Sempre secondo le parole di Yang, la Cina è stata coinvolta in una ulteriore serie di progetti di cooperazione con altre nazioni.

Si può sicuramente affermare che nella storia dell’astronautica cinese, la collaborazione internazionale abbia avuto un ruolo di certo importante, se non addirittura determinante, almeno agli inizi. “Abbiamo collaborato con la Russia nel training degli astronauti, nello sviluppo tecnologico dei veicoli spaziali e delle tute da attività extraveicolare, inoltre stiamo cooperando con la Francia su di una varietà di esperimenti di astrobiologia e di medicina spaziale ed infine abbiamo ospitato degli esperimenti di astrobiologia e di medicina spaziale tedeschi durante la missione non abitata Shenzhou VIII nel 2011”

Non solamente gli scienziati occidentali hanno avuto modo di confrontarsi con quelli cinesi, ma anche gli astronauti dell’agenzia spaziale europea hanno potuto visitare le strutture addestrative della nazione della Grande Muraglia, ed anche i taikonauti hanno fatto altrettanto in Europa, gettando così le basi per ulteriori contatti.

Da sx a dxt:Thomas Pesquet, astronauta ESA, Thomas Reiter,  Direttore dell'Human Spaceflight and Operations, il Colonnello Zhai Zhigang, primo spacewalker cinese, e Michel Tognini, Capo dell'European Astronaut Centre, ripresi al Paris Air & Space Show, il 23 Giugno 2011.

Da sx a dxt: Thomas Pesquet, astronauta ESA, Thomas Reiter, Direttore dell’Human Spaceflight and Operations, il Colonnello Zhai Zhigang, primo spacewalker cinese, e Michel Tognini, Capo dell’European Astronaut Centre, ripresi al Paris Air & Space Show, il 23 Giugno 2011. (C) ESA-M. Pedoussaut 2011

“Gli scambi con le altre nazioni e le organizzazioni estere ci renderanno più familiari le loro tecniche e le loro esperienze acquisite, rafforzando il nostro lavoro di ricerca e sviluppo relativo alla futura stazione spaziale” Ha continuato il primo taikonauta cinese, che nel ricevere le congratulazioni per il decimo anniversario della sua storica missione spaziale ha detto anche che la Cina è determinata ad assistere nel volo spaziale anche le altre economie in via di sviluppo sottolineando il fatto che i progetti di cooperazione esistenti fra la sua nazione e questi altri soggetti, sono relativi alle applicazioni delle scienze e delle tecnologie astronautiche e all’addestramento di professionisti.

A tutto ciò Yang ha aggiunto il fatto che la sua agenzia ha siglato molti accordi con università in Hong Kong per lo svolgimento di ricerche congiunte nel campo della tecnologia spaziale.

Zhou Jianping, capo progettista del programma spaziale umano cinese, ha dichiarato che la sua nazione sarà in grado di gestire manovre di rendezvous fra i veicoli spaziali di altre nazioni e la futura stazione spaziale e che si sta valutando la possibilità di implementare delle operazioni congiunte di salvataggio.

“La Cina è ora in una posizione adeguata per assistere i paesi in fase di sviluppo nella creazione della capacità e della possibilità di condurre attività spaziali.” Ha dichiarato Mazlan Othman, direttore dell’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari spaziali. “Molti stati hanno realizzato il fatto che lo spazio è molto importante nel contesto dello sviluppo, sia a livello globale che a livello nazionale e la Cina è un buon esempio di come lo spazio possa rappresentare un aspetto vitale e cruciale dello sviluppo economico.”

Secondo Othman la Cina sta facendo una cosa giusta condividendo le proprie esperienze con gli altri paesi ed esternando le proprie intenzioni, non lasciando quindi dubbi sulle proprie intenzioni pacifiche. Egli è inoltre convinto che la patria di Yang Liwei promuoverà l’esplorazione dello spazio per tutta l’umanità con la sua determinazione ed i suoi grandi investimenti.

“La Cina ha costruito e lanciato dei satelliti per noi, e ci aspettiamo che possa aiutarci ancora nello sviluppo dei nostri programmi spaziali.” Questa la testimonianza sulle intenzioni cinesi a livello internazionale, fornita da Babatunda Rabin della Nigerian Space Agency a margine dei lavori legati al workshop. Rabin ha poi spiegato che la Nigeria sta tentando di utilizzare le tecnologie aerospaziali per risolvere i suoi problemi relativi al cibo, alla sicurezza e alle epidemie, che sono tutte aree in cui la Cina può impiegare le proprie tecnologie avanzate e la sua vasta esperienza per aiutare la sua patria.

Un’altra testimonianza sull’apertura internazionale dell’agenzia spaziale cinese, ci viene fornita dalla dichiarazione di Ahmed Bilal, presidente della Pakistan Space and Upper Atmosphere Research Commission: “Se la Cina dovesse iniziare a portare astronauti stranieri nello spazio, noi vorremmo essere il primo candidato. Intendiamo cooperare con la Cina nel campo della tecnologia del telerilevamento e nell’educazione del pubblico riguardo alle tematiche spaziali.”

Ancora; Folk Horheck, un astrobiologo tedesco, ha detto che le occasioni come il workshop in corso permettono alle persone come lui, che lavorano in ambito spaziale, di imparare molto riguardo all’astronautica e alla ricerca spaziale cinese.

Infine, tornando alla futura stazione spaziale cinese, come evidenziato anche da Takao Doi, un esperto di applicazioni spaziali dell’United Nations Office for Outer Space Affairs, essa fornisce enormi opportunità per gli altri paesi di cooperare con la Cina nell’esplorazione spaziale.

 

 

Nell’immagine in evidenza, un momento dei lavori del workshop tenutosi la scors asettimana. Copyright  CMSA.

 

Fonte: China.org.cn

 

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Luca Frigerio

Impiegato nel campo delle materie plastiche e da sempre appassionato di spazio, basket e birra artigianale. E' iscritto a forumastronautico.it dal Novembre 2005 e da diversi anni sfoga parte della sua passione scrivendo per astronautinews.it. E' socio dell'Associazione Italiana per l'Astronautica e lo Spazio (ISAA)