SOHO compie 15 anni di osservazioni del Sole

Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA
Il logo di AstronautiNEWS. credit: Riccardo Rossi/ISAA

Il 2 dicembre 1995, l'osservatorio della NASA – con contributo europeo –  per lo studio del Sole, SOHO, veniva lanciato dalla Cape Canaveral Air Force Station, custodito nel fairing di un Atlas IIAS. Sono quindici anni che questa sonda studia la nostra stella ed il cosiddetto "meteo solare", un termine che al tempo del lancio era sconosciuto ai più. SOHO ha rivoluzionato non solo la fisica e la fenomenologia dell'atmosfera solare, ma anche le tempeste solari, diventando persino un cacciatore di comete che orbitano attorno alla stella del nostro sistema planetario.

SOHO, posto nel punto lagrangiano L1 del sistema Terra-Sole, perfetto per l'osservazione della nostra stella, ha osservato il suo obiettivo in maniera continuativa senza l'ostruzione della Terra, perennemente dietro lo spacecraft e quindi in posizione ottima per le comunicazioni.

Uno dei grandi problemi studiati da SOHO in questi anni è stato il problema dei "neutrini solari", ovvero l'apparente inspiegabile conflitto tra il numero dei neutrini predetti dai modelli della fusione stellare e il numero di quelli effettivamente rilevati: SOHO confermò, attraverso le analisi degli astrofisici, che i modelli erano in realtà corretti e che in effetti i detectors non rilevavano tutti i neutrini a causa della loro vita una volta lasciata la parte interna del Sole.

Un secondo aspetto studiato è stato il mistero dell'altissima temperatura della corona solare, molto maggiore a quella della superficie: SOHO ha contribuito a scoprire che moltissimi campi magnetici secondari contribuiscono a creare sufficiente energia per causare aumenti fortissimi di potenza termica e di temperatura nella zona della corona. Altro studio ha riguardato l'accelerazione del vento solare, che sembra essere causato da uno speciale tipo di onde che accelerano alcune particelle in modo preferenziale.

L'osservatorio solare è noto anche per le sue osservazioni delle eiezioni di massa coronali, o CMEs: questi getti di gas e campi magnetici sono fondamentali per lo studio del cosiddetto meteo spaziale, governato in gran parte – nel nostro sistema – dalla nostra Stella: proprio la prima osservazione di una CME, nel 1997, grazie al coronografo si SOHO, ha cambiato per sempre la conoscenza di questi rilasci di massa ed energia.

Il destino di SOHO gli ha riservato un compito inaspettato: diventare il migliore cercatore di comete di sempre: grazie ai dati disponibili pubblicamente, chiunque può diventare cacciatore di comete: 1940 comete sono state individuate grazie ai dati dell'osservatorio spaziale del Sole.

Dopo 15 anni di lavoro, SOHO sta ancora osservando la nostra stella, e lo farà anche nel 2013 quando, nella prossima attività di picco, fornirà una comparazione tra i suoi dati e quelli del Solar Dynamics Observatory (SDO), lanciato da pochi mesi, e il Solar TErrestrial RElations Observatory (STEREO). Buon lavoro quindi a SOHO, adolescente con la testa sulle spalle.

Fonte primaria: NASA

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