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Aggiornamenti dal sistema solare: gennaio 2024

Credit: NASA

Tra tutte le notizie del mese, ce n’è una in particolare che emerge in primo piano: il termine della missione per Ingenuity. Il piccolo drone ha avuto un incidente durante l’ultimo atterraggio e finisce la propria corsa su Marte, dopo aver stabilito numerosi record.

Di seguito il dettaglio delle varie missioni attive e di quelle in fase di preparazione.

In preparazione per il lancio

È stato completato l’assemblaggio degli strumenti scientifici di Europa Clipper (NASA), la sonda che studierà la luna Europa di Giove a partire dagli anni 2030. La partenza avverrà a ottobre 2024 dalla Florida, se tutto va bene, a bordo di un razzo Falcon Heavy di SpaceX.

Per quanto riguarda ESCAPADE (NASA), invece, sempre in partenza per la seconda metà del 2024, non ci sono grosse novità sul satellite, ma per la prima volta si è intravisto un pezzo del lanciatore, il booster del New Glenn di Blue Origin, che immetterà ESCAPADE in un orbita verso Marte al suo volo inaugurale.

Infine il 2024 vedrà il lancio di un’ultima missione interplanetaria Hera (ESA), che andrà a visitare un asteroide già visitato in passato, Dimorphos, obiettivo della missione DART. Hera esaminerà come è cambiato l’asteroide binario dopo l’impatto con DART.

Nel sistema solare interno

Siamo quasi arrivati al massimo solare del ciclo 25, che dovrebbe essere nel 2025, e per le sonde dedicate allo studio dell’eliofisica sarà un periodo intenso. Il 2023 si è concluso col botto, con un brillamento solare classificato X5, potente da come non se ne vedevano dal 2017. Parker Solar Probe (NASA), Solar Orbiter (SolO) (ESA) e STEREO A (NASA) sono dedicate allo studio del Sole, la prima da molto vicino, la seconda da un’orbita inclinata, per vedere meglio i poli, e la terza da un angolo leggermente diverso da quello visto da Terra. Hanno tutte e tre strumentazione scientifica complementare, per analizzare in modo diverso i singoli fenomeni del Sole.

La nuova missione OSIRIS-APEX (NASA) ha superato brillantemente il suo primo test di resistenza. La sonda ha infatti superato il perielio il 2 gennaio, a una distanza dal Sole per cui non era stata progettata. OSIRIS-APEX, infatti, è la continuazione di OSIRIS-REX, una missione con obiettivo l’asteroide Apophis, che ha delle difficoltà che non erano previste per la vecchia missione verso Bennu.

Un’altra prova di resistenza è stata affrontata da Akatsuki (JAXA), la sonda meteorologica attorno a Venere. Questa volta il problema era l’inverso, troppo poco sole. Akatsuki è stata eclissata da Venere per quattro ore e non ha avuto possibilità di utilizzare energia elettrica fornita dai pannelli fotovoltaici. È sopravvissuta grazie all’energia accumulata nelle batterie. Anche Akatsuki si trova nella fase di estensione di missione e va incontro a rischi che non erano previsti durante la missione principale.

Hayabusa 2# (JAXA) ha completato la sua missione principale verso l’asteroide Ryugu e procede in direzione di 2001 CC₂₁. È in corso una campagna fino a maggio per scegliere un nome per questo asteroide. Il sorvolo avverrà nel 2026.

Non si segnalano eventi di rilievo per la missione BepiColombo (ESA/JAXA), con le due sonde MPO (ESA) e MMO (JAXA), diretta verso Mercurio.

La flotta marziana

Continuano senza interruzioni e novità specifiche i sette orbiter marziani, Tianwen-1 (CNSA), Hope (UAESA), Mars Odyssey (NASA), Mars Reconnaissance Orbiter (NASA), MAVEN (NASA), Trace Gas Orbiter (ESA/Roskosmos) e Mars Express (ESA).

C’è qualche problema, invece, sulle sonde attive in superficie, a partire da Zhurong (CNSA), il lander della missione Tianwen-1 di cui non si hanno notizie da quasi due anni. L’ultimo comunicato ufficiale risale a maggio 2022. L’estate marziana si è conclusa il 14 gennaio e le speranze di avere sufficiente energia solare per risvegliarsi sono ormai minime.

Ma la vera novità di gennaio riguarda il compagno di Perseverance (NASA), e cioè l’elicottero Ingenuity. Dopo aver effettuato 72 voli sulla superficie di Marte, si è rotto un rotore e ha terminato la missione. Non volerà più, ma ha surclassato il numero di voli previsti in fase di pianificazione missione, che erano solo cinque. Oltre a ciò, è stato un simbolo di successo, un dimostratore di come si può puntare su una nuova categoria di mezzi per l’esplorazione di alcuni corpi celesti, i mezzi volanti appunto. Grazie a lui, si stanno studiando evoluzioni di droni capaci di recuperare i campioni di suolo raccolti da Perseverance, per la missione Mars Sample Return.

Ingenuity ripreso da Perseverance dopo il termine della missione. Credit: NASA/JPL-Caltech/ASU/Simeon Schmauß

Infine Curiosity (NASA), l’altro rover al plutonio, ha un problemino con la MastCAM di sinistra con cui sta lottando da novembre. Si tratta della ruota dei filtri posta davanti alla lente, in grado di fargli acquisire immagini diverse dello stesso oggetto, è uno strumento molto utile ma il suo malfunzionamento non compromette la missione stessa.

Nel sistema solare esterno

Juno (NASA) ha sorvolato Io agli inizi di febbraio, era l’ultimo sorvolo ravvicinato programmato e terminerà la missione nel 2025.

Continuano i problemi per Voyager 1, che non trasmette più dati ma solo il segnale portante. Il team dedicato sta analizzando la situazione, la sonda sembra rispondere ma solo cambiando leggermente il segnale, non riesce a trasmettere nessun dato e non se conosce il motivo. L’altra sonda del programma, Voyager 2 procede il suo viaggio senza intoppi.

JUICE  (ESA) è in modalità di ibernazione durante il suo viaggio verso Giove. Durante la rotta è previsto qualche risveglio, soprattutto in prossimità dei sorvoli programmati dei pianeti interni e ogni tanto per controllare se la strumentazione è funzionante. Non ci sono aggiornamenti di missione particolare per lei, così come per le altre sonde del sistema esterno, Lucy (NASA) destinata agli asteroidi Greci di Giove, Psyche (NASA) diretta verso l’omonimo asteroide e New Horizons (NASA) in estensione di missione.

Riassunto missioni

Ci sono 36 missioni spaziali al di fuori dell’orbita terrestre, operate da 42 unità robotiche.

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Evoluzione della posizione delle sonde del sistema solare nel mese di gennaio 2024. I CubeSat sono esclusi. Credit: ISAA/P. Portaluri

Gli aggiornamenti per questo mese sono giunti al termine, continuate a seguirci e ci risentiamo il prossimo mese con gli aggiornamenti dal sistema solare!

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