Site icon AstronautiNEWS

Shannon Walker volerà sulla prima Crew Dragon operativa

Shannon Walker osserva i Caraibi dalla Cupola dell'ISS il 25 novembre 2010. (C) NASA.

La NASA ha assegnato anche l’astronauta Shannon Walker al primo volo abitato operativo della capsula Crew Dragon della SpaceX, destinato a raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale.

Walker si unirà agli astronauti statunitensi Michael Hopkins e Victor Glover Jr, oltre a Soichi Noguchi della Japan Aerospace Exploration Agency (l’agenzia spaziale giapponese), per una missione di sei mesi sul laboratorio spaziale internazionale. Questa missione sarà la prima di una serie di voli regolari per la rotazione degli equipaggi, a seguito della certificazione da parte della NASA del nuovo sistema con equipaggio, che seguirà il volo di test e di validazione con astronauti, da parte della SpaceX, denominato Demo-2. Questo test dovrebbe avvenire nella seconda metà del prossimo mese di maggio, nell’ambito del Commercial Crew Program della NASA. Qualora il test Demo-2 fosse coronato dal successo, Walker, Glover, Hopkins e Noguchi verranno lanciati a bordo di una Crew Dragon con un razzo Falcon 9 della SpaceX, dal Launch Pad 39A del Kennedy Space Center in Florida, entro la fine di quest’anno.

Walker è nata a Houston il 4 giugno 1965 ed è sposata con l’astronauta Andy Thomas. Ha una laurea in Fisica, un master in scienze, e dottorati in filosofia e fisica dello spazio. Ha iniziato a lavorare nel 1987 con la Rockwell Space Operations Company presso il Johnson Space Centre (JSC) come Robotics Flight Controller per il programma dello Space Shuttle. Nel 1995 è entrata in servizio presso la NASA sempre al JSC nel programma dell’International Space Station. Nel 1998 si è spostata alla Mission Evaluation Room (MER) come manager nella coordinazione delle procedure di risoluzione dei problemi in orbita, diventando inoltre vice Manager dell’On-Orbit Engineering Office. Nel maggio del 2004 è stata selezionata come astronauta dalla NASA completando l’Astronaut Candidate Training nel 2006. Dal 15 giugno al 25 novembre 2010 ha partecipato all’Expedition 24/25 che è durata 163 giorni, di cui 161 passati sulla Stazione.

Nell’agosto del 2018 l’agenzia spaziale statunitense aveva assegnato Glover e Hopkins alla prima missione operativa con equipaggio della compagnia di Elon Musk. Si tratterà del primo volo per Glover e del secondo per Hopkins, che ha fatto parte dell’Expedition 37/38 dal settembre 2013 a marzo 2014. Si tratterà invece del terzo volo per Noguchi, che ha fatto parte nel 2005 dell’equipaggio della Discovery STS-114, la prima missione dopo la tragedia della Columbia, ovvero quella del secondo return to flight. Di seguito ha partecipato all’Expedition 22/23 dal dicembre 2009 al giugno 2010.

Un rendering artistico della Crew Dragon impegnata nella manovra di aggancio con la Stazione Spaziale Internazionale. © SpaceX

Il Commercial Crew Program della NASA sta lavorando attualmente con le compagnie dell’industria aerospaziale statunitense, per sviluppare ed operare una nuova generazione di veicoli spaziali e di sistemi di lancio in grado di trasportare equipaggio in orbita terrestre bassa e sulla Stazione Spaziale Internazionale. I servizi commerciali di trasporto da e per la stazione ne espanderanno la sua utilità, il tempo dedicato alla ricerca scientifica e amplieranno le opportunità per le scoperte sull’avamposto orbitale. La stazione non solo è un laboratorio scientifico e tecnologico di altissimo profilo, ma è anche un banco di prova per le sfide legate al volo spaziale di lunga durata. Quindi mentre le compagnie private si focalizzano nel fornire i servizi del trasporto umano in orbita bassa, la NASA è libera di concentrare i propri sforzi nella costruzione di razzi e di veicoli spaziali per le missioni nello spazio profondo.

Tuttavia, anche dopo l’entrata in servizio dei veicoli commerciali con equipaggio della SpaceX e della Boeing, noti come U.S. Crew Vehicles o USCV, l’ente spaziale americano intende continuare a far volare i propri astronauti con le capsule russe Sojuz, scambiando i seggiolini con i cosmonauti russi in modo tale che sia gli astronauti della NASA che quelli della Roscosmos possano volare su tutti i veicoli spaziali, cosicché se dovesse manifestarsi un problema con un’astronave russa o con una di quelle commerciali, ci sarebbero sempre un astronauta statunitense ed uno russo sulla Stazione in grado di gestire la situazione. Roscosmos però non sembra convinta di far volare i propri cosmonauti con le capsule commerciali statunitensi, almeno fino a quando esse non saranno collaudate con pieno successo.

Fonte: NASA; SpaceNews.com

  Ove non diversamente indicato, questo articolo è © 2006-2024 Associazione ISAA - Leggi la licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.

Commenti

Discutiamone su ForumAstronautico.it
Exit mobile version