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Aggiornamenti dal sistema solare: maggio 2025

Credit: NASA

C’è un numero inusualmente alto di problemi di assetto e propulsione nelle sonde del sistema solare, ruote di reazione guaste, condotti ostruiti, sistemi da aggiustare in emergenza, ma al momento nessuno dei malfunzionamenti sembra avere effetti permanenti sulle missioni in corso. Le sonde vittime di questi imprevisti sono Hayabusa2#, Psyche e Voyager 1. A maggio è stata lanciata una nuova sonda, Tianwen-2, l’unica nuova missione interplanetaria del 2025. Le altre missioni proseguono con la routine programmata.

Di seguito il dettaglio delle varie missioni attive e di quelle in fase di preparazione.

In preparazione per il lancio

La sonda MMX effettua i test necessari prima della partenza e dopo la fase di integrazione. Credit: JAXA

Con la partenza di Tianwen-2, non ci sono altre missioni previste per il 2025. Nel 2026 si aprirà una nuova finestra di lancio per Marte e potremmo vedere qualche nuova missione in partenza per la fine di quell’anno. Ci sono due missioni marziane in fase avanzata di allestimento, MMX e ESCAPADE. Su MMX vengo riportati frequenti aggiornamenti, la sonda è in preparazione da parte di JAXA e ESA, l’obiettivo è arrivare su Fobos, prelevare campioni e tornare a casa. ESCAPADE doveva essere già pronta al lancio del 2022, in rideshare con Psyche, ma un cambio di piano di quest’ultima ha deviato la traiettoria verso Marte, rendendo inutile il passaggio. Successivamente doveva partire nel 2024 col volo inaugurale del New Glenn, ma i ritardi accumulati non avrebbero potuto garantire la partenza prima della chiusura della finestra di lancio. Ora si va al 2026, sempre con un vettore New Glenn. C’è un’altra missione marziana in preparazione di cui si hanno poche notizie, Mars Lander Mission, da parte di ISRO. Non si sa se la finestra del 2026 annunciata anni fa verrà rispettata. Marte a parte, ci potrebbe essere la prima missione planetaria completamente privata di RocketLab, con una sonda su Venere. Il CEO ci sta lavorando alacremente e personalmente come ingegnere capo della missione. La finestra di lancio per Venere apre pure verso fine 2026.

Nel sistema solare interno

Oltre alle sonde in orbita terrestre, in orbita eliocentrica ci sono tre sonde attive dedicate puramente all’eliofisica. La più anziana è STEREO A (NASA), lanciata nel 2006 per una missione pianificata di due anni, che ha abbondantemente superato gli obiettivi preposti. Quella che passa più vicino al Sole è Parker Solar Probe (NASA), nel corso della sua missione principale che terminerà nell’autunno di quest’anno. Infine c’è quella in orbita più inclinata, Solar Orbiter (SolO) (ESA), con l’obiettivo di studiare meglio i poli. Quest’ultima è stata protagonista di una scoperta significativa riguarda un evento osservato nell’autunno del 2023, quando la sonda è stata investita da un’onda di particelle energetiche solari eccezionalmente ricca di elio-3, un isotopo raro dell’elio. Questa è stata l’emissione solare con la più alta concentrazione di elio-3 mai osservata, stimata di circa 200.000 volte superiore rispetto a quella usuale nell’atmosfera solare. L’evento sembra associato a un piccolo getto solare sul bordo di un buco coronale con un campo magnetico debole.

Rimangono ancora 18 mesi di viaggio per la missione BepiColombo (ESA/JAXA), che porta con sé le due sonde MPO (ESA) e MMO (JAXA) verso Mercurio. Il piano originario prevedeva l’arrivo sul pianeta a dicembre 2025, ma un piccolo guasto ha causato un ritardo di 11 mesi, spostando la data di arrivo a novembre 2026.

Infine ci sono le ormai quattro missioni verso gli asteroidi. Infatti il 28 maggio è partita una nuova missione, Tianwen-2 (CNSA), diretta verso l’asteroide 469219 Kamoʻoalewa. Arriverà presumibilmente a luglio del 2026, preleverà dei campioni e li porterà a Terra a novembre 2027, per poi proseguire verso un altro obiettivo nella fascia principale degli asteroidi, 311P.

Un’altra missione diretta verso un asteroide è Hera (ESA), con i suoi due CubeSat, Milani e Juventas. Hera visiterà un asteroide binario, 65803 Didymos, già oggetto della missione DART in passato. L’arrivo è previsto a dicembre 2026.

La spiegazione dei problemi di Hayabusa2# e Psyche nel podcast AstronautiCAST di ISAA

La sonda Hayabusa 2# (JAXA) prosegue la sua missione estesa nel sistema solare, dopo aver completato con successo la sua missione principale che l’ha vista prelevare campioni dall’asteroide Ryugu e riportarli a Terra. Ha dei piccoli problemi alle ruote di reazione, dopotutto la sonda è in viaggio da 11 anni, ma non è un problema bloccante. Attualmente è in viaggio verso due nuovi obiettivi: l’asteroide 98943 Torifune, con cui è previsto un sorvolo ravvicinato a luglio 2026, e l’asteroide 1998 KY26. Il rendezvous con quest’ultimo è atteso per luglio 2031 e si prevede durerà circa un anno. Riguardo all’obiettivo 1998 KY26, un recente studio basato su osservazioni dai telescopi Keck e Gemini, ne ha ulteriormente caratterizzato le proprietà: è un oggetto con una rapida rotazione e una notevole accelerazione non gravitazionale. Le osservazioni future di Hayabusa2# forniranno informazioni più precise su questo fenomeno.

Per ultima, la missione OSIRIS-APEX (NASA), anche lei in fase di estensione, dopo aver riportato campioni da Bennu. La sonda è in viaggio verso una nuova destinazione, l’asteroide 99942 Apophis, un tempo ritenuto pericoloso per la sua traiettoria molto vicina alla Terra, ma recenti calcoli hanno scongiurato il pericolo d’impatto. La data di arrivo coincide quasi con la data di massima vicinanza tra l’asteroide e la Terra, per un incontro a tre ad aprile 2029.

La flotta marziana

Normale amministrazione su Marte, dopo i sorvoli recenti di due sonde qualche mese fa non ci sono attività di particolare interesse, le sonde continuano ad acquisire dati scientifici che poi mandano a Terra. In orbita ci sono Tianwen-1 (CNSA), Hope (UAESA), Mars Reconnaissance Orbiter (NASA), MAVEN (NASA), Trace Gas Orbiter (ESA/Roskosmos), Mars Express (ESA) e, con oltre 23 anni di attività Mars Odyssey (NASA), la missione più longeva su qualsiasi pianeta, escludendo la Terra. Quest’ultima porta a bordo lo strumento THEMIS, simile all’E-THEMIS di Europa Clipper, ed è stata utilizzata per raccogliere immagini termiche di Marte durante il sorvolo di quest’ultima a marzo 2025, al fine di aiutare nella calibrazione dello strumento di Europa Clipper.

Visuale di Perseverance a maggio 2025. Credit: NASA/JPL-Caltech

In superficie ci sono solamente due rover attivi, Curiosity (NASA) e Perseverance (NASA), alimentati al plutonio e quindi progettati per durare a lungo. Curiosity sta scalando Aeolis Mons, dopo aver percorso 35 km sulla superficie in 4500 sol. Perseverance ha iniziato a esplorare una nuova regione di interesse. Quest’area è stata denominata Krokodillen dal team scientifico e si trova sul pendio inferiore del bordo del cratere Jezero. La scelta di Krokodillen come obiettivo è strategica, poiché si ritiene possa contenere alcune delle rocce più antiche su Marte. Quest’area segna inoltre un importante confine geologico tra le rocce più datate trovate sul bordo del cratere e quelle che compongono le pianure al di là di esso.

Nel sistema solare esterno

Recentemente, a marzo 2025, Europa Clipper (NASA) ha effettuato un sorvolo di Marte, passando a circa 800 chilometri dalla superficie. Questo sorvolo non solo ha fornito una spinta gravitazionale necessaria per modificare la traiettoria verso Giove, ma è stato anche sfruttato per testare e calibrare alcuni strumenti scientifici a bordo. In particolare, durante il flyby marziano sono stati testati lo strumento E-THEMIS, con l’aiuto di Mars Odyssey, e il Radar Instrument. E-THEMIS è fondamentale per mappare le temperature di Europa, rivelando quanto calore viene emesso dalla luna e indicando aree con attività recente o dove l’oceano potrebbe essere più vicino alla superficie. Il test del radar di bordo durante il flyby marziano è stato il primo in cui tutti i suoi componenti sono stati attivati all’unisono. La sonda ha anche testato le sue apparecchiature di telecomunicazione per preparare esperimenti gravitazionali simili a quelli che condurrà su Europa.

La sonda Psyche (NASA) prosegue il suo lungo viaggio verso l’omonimo asteroide 16 Psyche, situato nella fascia principale, che raggiungerà nel 2029. Recentemente è emersa la notizia di un problema nel suo sistema di propulsione elettrica solare, che utilizza gas xenon. Il 1o aprile, la sonda ha rilevato una diminuzione di pressione nella linea di alimentazione dello xenon, causando lo spegnimento automatico dei propulsori. Il team di missione ha scelto di sospendere la propulsione mentre indaga sulla causa della diminuzione di pressione. Questa pausa può durare fino a metà giugno senza che influisca sulla traiettoria prevista. Il team sta considerando di passare a una linea di alimentazione di riserva.

Proseguono senza aggiornamenti particolari altre due missioni in viaggio verso la propria destinazione. JUICE (ESA) arriverà su Giove nel 2031 e la prossima tappa è un sorvolo di Venere ad agosto di quest’anno. Lucy (NASA), che ha da poco sorvolato l’asteroide Donaldjohanson, inizierà a visitare gli asteroidi Greci di Giove nel 2027. La prossima tappa è proprio 3548 Eurybates, un asteroide di 70 km circa di diametro. Sarà il più grande asteroide visitato dopo Cerere, Vesta e Lutetia.

Siamo quasi al termine della missione di Juno (NASA), l’orbiter di Giove che ultimamente si sta dedicando anche allo studio dei satelliti naturali più interni. Dagli ultimi passaggi ravvicinati, Juno è stata in grado di osservare un’eruzione su Io il 27 dicembre 2024, ancora attiva a marzo 2025 e probabilmente l’ha osservata anche nel passaggio ravvicinato del 6 maggio, siamo ancora in attesa delle analisi delle immagini. La fine della missione è prevista per settembre di quest’anno, ultimi quattro mesi di una missione partita dalla Terra nel 2011.

Ancora più distante c’è New Horizons (NASA), la sonda con uno strumento ottico attivo più lontana. Non c’è molto da osservare a quella distanza, lontano miliardi di chilometri dal più vicino corpo celeste visibile, se non osservare la fievole luce che proviene dalle stelle e dalle galassie lontane. C’è in particolare una frequenza di luce che è stata osservata per la prima volta, quella in Lyman-alfa, una frequenza dove è particolarmente attivo il nostro Sole e dall’interno del sistema solare è impossibile osservare questa particolare luce proveniente dall’esterno. Grazie a New Horizons si è potuta tracciare una mappa completa dell’universo in Lyman-alfa.

C’è qualche piccolo aggiornamento da Voyager 1, la sonda più lontana di tutte in assoluto, a 166 au dalla Terra. Sono stati sistemati dei propulsori che si erano guastati nel 2004. Erano importanti per garantire ridondanza dei sistemi, ed era importante sistemarli ora perché una delle antenne terrestri per la comunicazione, DSS 43, è in manutenzione dal 5 maggio. L’antenna a Canberra, in Australia, è una delle tre capace di inviare comandi a Voyager 1, le altre due sono a Madrid e a Goldstone, negli Stati Uniti. Inoltre è l’unica capace di inviare segnali a Voyager 2, per via della particolare posizione fuori dal piano dell’eclittica, nell’emisfero celeste meridionale.

Altra curiosità che riguarda le sue sonde, al momento stanno viaggiando a una velocità rispetto al Sole di 17 km/s e 15 km/s rispettivamente, inferiore alla velocità della Terra attorno al Sole, che è di 30 km/s. Per cui in alcuni periodi dell’anno, quando la Terra si muove orientativamente verso le sonde, la distanza tra sonde e pianeta diminuisce, come è successo più o meno da febbraio ad aprile. La distanza di Voyager 1 dalla Terra ha ripreso ad aumentare dal 1 maggio, mentre quella di Voyager 2 dal 31 maggio.

Riassunto missioni

Ci sono 38 missioni spaziali al di fuori dell’orbita terrestre, operate da 47 unità robotiche.

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Evoluzione della posizione delle sonde del sistema solare nel mese di maggio 2025. Credit: ISAA/P. Portaluri

Gli aggiornamenti per questo mese sono giunti al termine, continuate a seguirci e ci risentiamo il prossimo mese con gli aggiornamenti dal sistema solare!

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