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L’ESA ha presentato ufficialmente il nuovo bando di selezione per astronauti

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Logo del nuovo bando di selezione di astronauti ESA. Credit: ESA

Nel corso di una serie di conferenze virtuali che si è svolta martedì 16 febbraio 2021, l’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea, ha presentato e ufficializzato il nuovo bando di selezione per la ricerca di nuove astronaute e nuovi astronauti.

Ben undici anni dopo l’ultimo concorso l’Agenzia è alla ricerca di nuove leve da inserire nel corpo astronautico europeo per lavorare fianco a fianco con l’attuale classe di esploratori spaziali al fine di avviare un vero e proprio cambio generazionale e supportare le numerose attività che si prospettano negli anni a venire.

Il bando si aprirà ufficialmente il 31 marzo 2021 e rimarrà attivo fino al 28 maggio per una durata complessiva di otto settimane. Dopo tale data cominceranno i sei stadi del processo di selezione, il cui completamento è previsto a ottobre 2022.

I partecipanti alla conferenza stampa di presentazione del nuovo bando di selezione di astronauti. Credit: ESA

Come dichiarato dal direttore generale dell’ESA Jan Wörner «[…] l’Europa sta prendendo posto nel cuore dell’esplorazione spaziale. Per andare più lontano di quanto abbiamo mai fatto prima dobbiamo allargare i nostri orizzonti più che mai. Questo processo di selezione è il primo passo e auspico di vedere l’Agenzia svilupparsi negli anni a venire in tutte le aree dell’esplorazione spaziale e dell’innovazione, insieme ai nostri partner internazionali».

Durante la conferenza stampa è stato inoltre ricordato come, a differenza dei precedenti concorsi di selezione, questo nuovo bando mira a espandere la diversità di genere tra le file dei futuri astronauti. Nell’ottica quindi di un rinnovamento non solo generazionale ma anche ideologico, l’ESA ha più volte incoraggiato le donne europee a candidarsi sottolineando come la parità di genere sarà un criterio fondamentale di selezione. Il direttore dell’Esplorazione Umana e Robotica dell’ESA David Parker ha inoltre aggiunto che «rappresentare tutte le parti della nostra società è un impegno che prendiamo molto seriamente. Le diversità [non fanno solo] riferimento a origine, età, bagaglio culturale o genere dei nostri astronauti, ma anche [alle] disabilità fisiche. Per trasformare questo sogno in realtà, insieme al reclutamento degli astronauti sto lanciando il Parastronaut Feasibility Project (progetto di fattibilità per astronauti con disabilità), un cambiamento il cui momento è arrivato».

Nel corso della conferenza in lingua italiana oltre a Luca Parmitano, astronauta italiano, e a Josef Aschbacher, futuro direttore generale ESA, erano presenti anche Ersilia Vaudo-Scarpetta, Chief Diversity Officer, Sara Pastor, responsabile Modulo Abitativo Gateway e Antonella Costa, Human Resources Business Partner.

Chi sta cercando l’ESA?

Nel corso della conferenza stampa sono stati presentati i criteri di selezione e i requisiti che i futuri nuovi astronauti europei dovranno avere per essere scelti, con alcune importanti novità rispetto al precedente bando del 2008.

Attualmente il corpo astronauti ESA è costituito da 7 professionisti ai quali l’Agenzia vorrebbe affiancare da 4 a 6 nuovi elementi per poter far fronte non solo alle future missioni spaziali a bordo della ISS e del programma Artemis, ma anche per poter “sfruttare” l’esperienza e la conoscenza che questi hanno sviluppato nell’ultimo decennio così da trasmetterla ai nuovi arrivati. I nuovi astronauti affiancheranno stabilmente gli attuali membri del corpo spaziale europeo, mentre il gruppo di candidati che arriverà alla fase finale ma che non sarà selezionato entrerà a far parte di una sorta di riserva del corpo astronauti. L’agenzia stima che ne faranno parte da 10 a 20 persone che non avranno un ruolo permanente in ESA, ma che collaboreranno attivamente con essa pur conservando il proprio lavoro, come dichiarato da Antonella Costa. I riservisti potranno poi essere chiamati in servizio con contratti a tempo determinato per missioni di breve durata nel caso in cui opportunità di volo dovessero presentarsi nel corso degli anni.

I requisiti richiesti dall’ESA per partecipare al concorso di selezione. Credit: ESA

Costa ha poi proseguito delineando in dettaglio i requisiti che i candidati devono rispettare per poter essere selezionati. È richiesta una laurea specialistica in un ambito scientifico, ingegneristico, in medicina o in ambito informatico (o un brevetto di pilota collaudatore), tre anni di lavoro post-laurea, l’idoneità di volo di seconda classe EASA, la conoscenza di alto livello almeno della lingua inglese, un’estrema flessibilità lavorativa e infine forse l’elemento più importante: una forte motivazione personale. È stato inoltre specificato che non esiste un limite minimo di età, bensì un limite superiore (50 anni) dettato dalle lunghe procedure di addestramento richieste e dal fatto che almeno due saranno i voli che i futuri astronauti dovranno svolgere.

Ersilia Vaudo-Scarpetta, Chief Diversity Officer, ha inoltre dichiarato che l’uguaglianza non solo di genere ma di tutti gli aspetti sociali sarà un elemento fondamentale durante il lungo processo di selezione. L’obiettivo dell’Agenzia è quello di ricevere un numero di candidature molto elevato da parte delle donne europee, e per cercare di invogliarle e raggiungerle «l’ESA cercherà di far arrivare lo spazio anche dove di solito non arriva». Vaudo-Scarpetta ha poi proseguito affermando che «l’esplorazione spaziale non è soltanto ricerca e innovazione, ma significa anche esprimere al meglio i valori di inclusione e di rispetto europei, di prendersi cura del pianeta e di cercare la conoscenza ovunque».

Fasi di selezione

Il processo di selezione sarà piuttosto lungo e articolato non solo a causa dell’attuale situazione di emergenza sanitaria, ma anche per l’elevato numero di domande che l’ESA si aspetta di ricevere. In particolare saranno 6 le diverse fasi di selezione così suddivise:

Lo schema delle varie fasi di selezione che i candidati dovranno affrontare. Credit: ESA

Allo stato attuale tutte le differenti fasi di selezione sono previste nella cosiddetta modalità “in presenza”, ovvero sarà necessario svolgere diversi viaggi in altrettante località europee per prendere parte ai test. Come però è possibile immaginare e come è stato ribadito più volte durante la presentazione del bando da Antonella Costa, la situazione di emergenza che affligge l’Europa sarà presa in considerazione nel caso in cui la diffusione del COVID-19 dovesse peggiorare. L’ESA ha inoltre affermato di aver già in cantiere possibili soluzioni alternative al fine di rimanere flessibili ed efficienti di fronte a continui cambiamenti di scenario dovuti alla pandemia, che consentiranno comunque di portare a termine l’intero processo di selezione.

Progetto inclusione

Una delle novità più importanti presentate durante la conferenza stampa riguarda l’interesse dell’Agenzia di individuare e addestrare un astronauta con una disabilità fisica. L’ESA si è definita pronta a perseguire questo obiettivo consapevole delle numerose incognite che dovrà affrontare, ma contemporaneamente rimanendo onesta nell’affermare che questo è un serio e sincero tentativo di spianare la strada allo spazio al lavoro di astronauta più inclusivo possibile. In parallelo con la selezione di questa figura saranno svolti vari studi e ricerche con i partner commerciali al fine di adattare i veicoli spaziali alle diversità fisiche per consentire eventualmente in futuro un viaggio nello spazio.

Il progetto che l’Agenzia Spaziale Europea ha oggi presentato è un enorme punto di partenza per includere persone con disabilità finora totalmente escluse dalla selezione in qualsiasi bando di selezione. Le difficoltà, oggettive, saranno numerose, ma l’ESA si dice fiduciosa di poter ampliare il proprio tesoretto di talenti includendo persone di ogni genere, età, istruzione e disabilità all’interno del nuovo corpo astronauti.

ESA ha inoltre dichiarato che questo progetto permetterà di sviluppare un’opportunità di volo per uno o più individui e che durante il lungo percorso di addestramento e ricerca, porterà sicuramente innovazioni e benefici per la sicurezza e l’efficienza dei futuri equipaggi.

Una rappresentazione del progetto Parastronaut. Credit: ESA

Sulla base delle differenti categorizzazioni stabilite dal Comitato Paralimpico Internazionale sono state stilate una serie di tipologie di disabilità fisiche che, in base all’esperienza di volo finora accumulata, potrebbero permette di svolgere una missione spaziale utile e in sicurezza. L’ESA ha inoltre specificato che attualmente sta cercando individui che siano psicologicamente, cognitivamente, tecnicamente e professionalmente qualificati per essere un astronauta limitando le disabilità ammesse alla sola componente fisica.

L’obiettivo ambizioso dell’Agenzia Spaziale Europea è una novità assoluta nel settore spaziale e nasce sulla base di tre criteri fondamentali: inclusione, responsabilità e volontà di dare un esempio. Nel corso dell’ultimo decennio lavorando a bordo della ISS, luogo di ricerca e di scienza per astronauti di tutto il globo, si è compreso il grande valore della diversità. Includere pertanto persone con esigenze particolari significa anche beneficiare della loro straordinaria esperienza, della loro capacità di adattamento ad ambienti difficili e di avere nuovi punti di vista con cui confrontarsi e migliorare. La speranza esplicitamente dichiarata è quella di spingere l’attenzione sul tema della disabilità sul lavoro e ispirare le persone con esigenze speciali a candidarsi per altre posizioni lavorative presso l’ESA e più in generale nel settore spaziale.

Infine, pur affermando che nonostante l’ambizioso progetto l’ESA non può attualmente garantire un volo per i futuri parastronauti selezionati, ha comunque garantito il massimo impegno da parte dell’Agenzia nel tentare qualcosa di nuovo, mai fatto prima da nessun ente spaziale. L’obiettivo non è trasformare l’esperienza in quella di un turista astronauta, bensì di aprire la strada a una nuova fase dell’esplorazione umana nello spazio, cercando di superare le numerose incognite che vi saranno, convinti del valore che questo possa significare non solo per l’ESA ma per l’intera società.

Il futuro dell’Esa

A margine della conferenza sono state inoltre fatte alcune importanti dichiarazioni da parte di Josef Aschbacher, futuro direttore generale ESA. A seguito della domanda di un giornalista ha espressamente affermato che pur non potendo ancora delineare nel dettaglio la strada che intende far intraprendere all’Agenzia l’obiettivo principale è quello di dialogare e trovare un accordo con la Commissione Europea. Come ricordato dallo stesso Aschbacher già diversi progetti sono stati realizzati grazie a questa cooperazione, fra cui Copernicus e Galileo, ma che solo dalla spinta politica e dalle possibili aperture che la Commissione può approvare potranno svilupparsi nuovi progetti.

Il bando e la conferenza di presentazione

Di seguito è riportato il video integrale della conferenza e le pagine web con tutte le spiegazioni dettagliate relative al bando di selezione e al progetto Parastronaut.

Fonte: ESA

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