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In orbita la Progress MS-16 con un compito speciale

La Progress MS-16 sulla rampa di lancio. Credit: Roskosmos

Ieri, 15 febbraio 2021, l’agenzia spaziale russa Roskosmos ha lanciato con successo dal Cosmodromo di Bajkonur, in Kazakistan, il veicolo cargo Progress MS-16. Per la Russia si è trattato del secondo lancio orbitale del 2021, che segue quello dello scorso 2 febbraio del satellite militare Lotos-S1, nonché della 77ª missione di una Progress per il sostentamento della Stazione Spaziale Internazionale.

La navicella è partita nelle prime ore del mattino italiano, per la precisione alle ore 05:45 (le 09:45 di Bajkonur) dalla piattaforma di lancio 31/6 con un razzo Sojuz 2.1a e raggiungerà domani (mercoledì 17 febbraio) il modulo Pirs, la sua destinazione, intorno alle 07:20 italiane. Le fasi finali che precedono l’attracco saranno seguite attentamente dai cosmonauti Sergej Kud’-Sverčkov e Sergej Ryžikov, pronti a prendere il controllo manuale della situazione in caso di problemi attraverso il sistema TORU (acronimo russo di Modalità di controllo teleoperata), come successo con la Progress MS-15.

Momento della separazione del terzo stadio del razzo Sojuz 2.1a e dell’apertura dei pannelli fotovoltaici

A differenza del recente passato, stavolta Roskosmos ha preferito il già rodato schema di avvicinamento (o rendez-vous) in 2 giorni (o 34 orbite) anziché quello rapido in 3 ore (o 2 orbite). I limiti affinché lo si possa utilizzare sono meno stringenti, ciò comporta sia una maggiore flessibilità nella finestra di lancio, sia un maggior consumo di carburante per correggere l’orientamento della navicella, che ne riduce la capacità di carico. La differenza macroscopica tra un rendez-vous veloce o lento consiste nel tempo che la Progress (o un qualsiasi altro veicolo) trascorrerà in un’orbita intermedia rispetto alla Stazione, detta orbita di fasatura. Senza entrare troppo nel dettaglio, infatti, il modulo della velocità diminuisce col crescere dell’altitudine dell’orbita. Per questo motivo la Progress, essendo più veloce, annullerà pian piano la distanza che c’era con la stazione spaziale al momento del lancio.

All’interno della navicella sono stati stivati circa 2.460 kg di beni per i 7 membri di Expedition 64 e per la Stazione Spaziale Internazionale, così ripartiti: 600 kg di carburante per i razzi del controllo d’assetto di Zvezda, 420 litri d’acqua potabile, 40 kg di aria respirabile e 1.400 kg di materiali di vario genere, cibo (fresco e a lunga conservazione), beni di consumo e altro ancora. Nella stiva, oltre ai regali delle famiglie per il Novyj God (il Capodanno russo), i cosmonauti Sergej Kud’-Sverčkov e Sergej Ryžikov troveranno l’occorrente per tappare la perdita d’aria localizzata nel compartimento di trasferimento del modulo Zvezda.

I veicoli attraccati alla Stazione Spaziale Internazionale dopo l’arrivo della Progress MS-16. Immagine realizzata da Raffaele Di Palma (ISAA/AstronautiNEWS) con il software NASA/JSC DOUG

La falla è già stata ridotta con il materiale a disposizione, utilizzando degli appositi cerotti, tant’è che la pressione si è stabilizzata. Su suggerimento del Centro Controllo Missione di Mosca, il compartimento è stato isolato dal resto del segmento russo sia per limitare la dispersione di ossigeno nello spazio sia per monitorare la situazione. Il nuovo materiale inviato comprende delle toppe adesive più resistenti e un potente microscopio, grazie al quale i cosmonauti potranno meglio esaminare la zona ed eventuali lesioni.

La Progress MS-16 custodisce al suo interno anche il materiale per condurre alcune ricerche per il programma scientifico russo. Tra di esse:

La conclusione della missione

Come accennato nel titolo, alla Progress MS-16 è stato affidato un ruolo di estrema importanza. La missione del veicolo cargo dovrebbe concludersi nel mese di luglio, quando si sgancerà insieme al modulo Pirs, guidandolo verso il rientro distruttivo in atmosfera. Ciò libererà il portello inferiore di Zvezda per l’attracco per il modulo scientifico Nauka, che sarà lanciato un paio di giorni prima. Esso, insieme al nodo Pričal, sarà una delle due nuove parti che saranno aggiunte al segmento russo del 2021.

Fin dalla sua messa in orbita, avvenuta il 14 settembre 2001, Pirs è stato utilizzato come compartimento per l’attracco di navette con equipaggio Sojuz e veicoli cargo Progress, ma soprattutto come camera di equilibrio per le attività extraveicolari russe con lo scafandro Orlan.

Fonti: NASA, Roskosmos

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